L’autunno scorre via quasi come una gara…di medio
fondo.
Ritornare bambini nel rettangolo di in un campo di
calcio......lo stesso campo che un tempo ci sembrava immenso…inadeguato.
Quando il pallone era ancora troppo pesante…duro e certi avversari, tra ragazzi più grandi e adulti, ci apparivano insuperabili.
Ritornando all'autunno, quello sportivo del 2019 verrà sempre ricordato con un nome:
Eliud Kipchoge.
Il primo uomo ad essere sceso sotto le 2 ore nella distanza della maratona.
Un altro muro che crolla (30 anni dopo Berlino...)....un altra impresa spaziale (50 anni dopo lo sbarco sulla Luna)
Tutti sanno, anche per "assorbimento" cosa è successo a Vienna lo scorso 12 ottobre.
In molti hanno chiesto il mio personalissimo parere su questo evento.
Che dire?
Beh! Non era una gara!
Basta questo a collocare il seppur "mostruoso" 1:59:40 in un contesto completamente esterno alla maratona. L'unico legame sono i 42195 metri percorsi.
Tutto il resto è un'altra cosa.
Molti (troppi??) aiutini...o aiutoni.
Lepri che si alternano per essere sempre "fresche" e dettano il ritmo, tagliando l'aria che a 21Km/h inizia a esercitare attrito.
Orario flessibile e scelto all'improvviso per beneficiare della situazione meteo ottimale.
Rifornimenti "volanti" e strada sempre dritta con raggio laser per fare da pacer al "treno" di lepri e di Eliud.
Non sappiamo se era previsto un controllo antidoping, ma su questo conto sullo spessore morale di Eliud.
Non era una gara e dunque non sarà mai un record!
Consideriamolo un esperimento off-limits, una esibizione, una sfida contro il tempo in cui vale tutto (o quasi).
E magari....allineamoci anche all'idea di Eliud che ha "concepito" l'evento per dimostrare a tutti che i limiti non esistono....perfino quello che da sempre si era pensato fosse infrangibile.
Nulla di più! Non era una gara, non si parlerà di record.
Ma per dare a Eliud ciò che gli spetta...credo vada comunque riconosciuto a questo autentico "marziano" il coraggio di voler tentare un'impresa difficilissima, nonostante il contesto, nonostante gli aiuti.
A giudicare dalla freschezza e dalla brillantezza con cui ha concluso la sua performance mi piace pensare che questa "macchina da corsa" possa magari riprovarci.
Facendolo però in una gara vera, magari scelta al meglio per la scorrevolezza, ma pur sempre vera!
E se facesse crollare nuovamente quel muro....farebbe molto...ma molto più rumore.
Quando Vincenzo Nibali “chiama” noi rispondiamo …”Presente”.
Chiudendo il tema di bicicletta In questa ultima parte
di 2019…ho “lavorato” come si dice….di strategia!
Seguendo le sue tappe, i suoi intermedi, i passaggi.
Incurante del ritmo perché quello lo stabiliscono
altri, ma con la regolarità che si richiederebbe ad un maratoneta di qualsiasi
livello.
Varrebbe veramente la pena lasciarsi coinvolgere dall'atmosfera e dai colori autunnali tuffandosi con ammirazione e gioia in
questa splendida stagione che invece è costretta a rivendicare il suo diritto
d’essere, la voglia di esistere.
L’autunno c’è, nonostante tutti quelli (e mi sa
che sono tanti…troppi) che chiuso l’ombrellone e tolto il costume iniziano a
martellare con il Natale come se dopo un pasto ne vada subito consumato un
altro.
Fermiamoci a riflettere sulla magia della vendemmia,
pensando alle castagne, alle foglie morte (dai colori più vivi che mai), alla
bontà del vino che nasce proprio adesso.
Che bisogno c’è di desiderare il panettone con ancora
in bocca il sapore dell’anguria?
Babbo Natale arriverà, ma che senso ha farlo partire
quando ancora in certi posti si potrebbe andare al mare?
Personalmente.….al posto di accelerare quasi
comprimendo il tempo preferisco ritornare un attimo al tempo delle “granite”
approfittando del fatto che ultimamente non sono molto regolare nella scrittura
dei post.
Ciò, quasi involontariamente, mi obbliga a rituffarmi nell'estate prima che ogni ricordo venga realmente travolto dalle “centrifughe”
di fine anno.
L’allenamento con sveglia all'alba funziona molto bene
non solo per gli aspetti tipicamente sportivi, ma anche per preparare il corpo
e la mente ad una “battuta di pesca” in mare aperto che inizia quando ancora è
buio e con lo stomaco “chiuso” per finire sotto la luce del solleone quando
invece l’appetito raggiunge i picchi più alti di giornata.
Il Mare "nostrum" milazzese regala sempre emozioni anche se la pesca non ha i connotati del miracoloso.
Quanto basta per gustare il sapore del pesce veramente fresco
Il Mare "nostrum" milazzese regala sempre emozioni anche se la pesca non ha i connotati del miracoloso.
Quanto basta per gustare il sapore del pesce veramente fresco
Ed anche quì….che senso ha divorare il “pescato” a
pranzo nel non perfetto mix di troppa fame e molta stanchezza?
Meglio aspettare la cena per “fare le cose per bene” e
godersi tutto con la rilassatezza e l’atmosfera più adatte.
L’estate in ferie è il miglior periodo per allenarsi
potendo contare su giornate belle, lunghe e …teoricamente lontane dal lavoro.
Sarebbe meglio dire…lontano dall'ufficio come luogo
fisico poiché in realtà oggi staccare la spina totalmente, nonostante le ferie,
risulta impossibile, almeno per me.
Un’estate caratterizzata da programmi agonistici molto
vaghi con l’unico focus specifico puntato sulla Gran Fondo ciclistica.
Saltato l’appuntamento con la GF Milano (non si sa
come mai cancellata e accorpata con un altra della zona del piacentino) I
kilometri in bici su suolo siciliano sono serviti, una volta rientrati a casa, per preparare la DJ-100 corsa proprio
nel primo giorno ufficiale di Autunno, il 22 settembre, in un “anello” di 100Km
tutto attorno al City Life milanese.
Sin da sempre mi porto dietro la “sfiga metereologica”
che guasta il meteo proprio a ridosso delle mie gare più particolari e lunghe.
Ricordo l’ultima Maratona di Milano sotto l’acqua, quella di Messina con il tempo incerto fino all'ultimo. La mezza di Monza 2017 sotto il diluvio e, andando indietro di qualche anno nel passato, due triathlon cancellati per pioggia torrenziale
Ricordo l’ultima Maratona di Milano sotto l’acqua, quella di Messina con il tempo incerto fino all'ultimo. La mezza di Monza 2017 sotto il diluvio e, andando indietro di qualche anno nel passato, due triathlon cancellati per pioggia torrenziale
Ed infatti….pioggia a catinelle nei giorni precedenti
la gara e al mattino stesso. Per fortuna scampa proprio qualche minuto dopo la
partenza, ma l’asfalto è un acquitrino.
Di base sono un tipo molto prudente per cui, non allenandomi di fatto mai in bici col bagnato, non ho molta esperienza su come ci si
barcamena in queste situazioni…a parte le semplici regole del buon senso.
Fatto sta che, nonostante ritmi all’inizio molto
controllati, le sgommate per perdita d’aderenza della ruota posteriore in curva
le ho sentite tutte.
Poi per fortuna, la strada ha iniziato ad asciugarsi e
finalmente si è potuto “tirare”.
Beh! Alla fine 100Km in meno di 3h alla media di
34.2Km/h che non è mica male!
Tra l’altro con “gamba” molto buona anche alla fine,
ottime sensazioni durante tutta la gara e diversi tratti in cui riuscivo ad
andare molto bene anche in testa al gruppetto in cui mi trovavo.
Il “giro del Capo” è sempre il…..”giro del Capo”
L'avrò fatto chissà quante volte in solitaria da quando corro.
Questa è stata la prima in assoluto con Alessio e con Giuseppe come scorta tecnica!!!
L'avrò fatto chissà quante volte in solitaria da quando corro.
Questa è stata la prima in assoluto con Alessio e con Giuseppe come scorta tecnica!!!
Spero ce ne possano essere altre….poiché equivarrebbe
a dire che …lui (non certamente io) non mollerà la corsa anche adesso che il
legamento del ginocchio gli ha restituito la possibilità di riprendere con quel
“pericolosissimo gioco” che è il calcio.
Quest’anno mi sono anche tolto la soddisfazione di “salire”
a Enna in bici sino al Castello di Lombardia…la fortezza costruita nel medioevo
dai Normanni e che si erge nel punto più alto della città…ossia a 1000mt SLM.
Per rinfrescare la memoria ricordo che si tratta di
uno dei Castelli medioevali più importanti e più grandi d’Italia, roccaforte
inespugnabile e residenza non solo normanna ma anche di un certo Federico II di
Svevia che trascorreva proprio li le sue estati.
Forse odiava il caldo e a 1000mt trovava certamente
l’ambiente e il fresco ideali per resistere alla calura.
Molto, ma molto diverso da me!!!
La scalata fino al punto più alto del Castello non è
impossibile ma neanche banale soprattutto se fatta con una non proprio
leggerissima mountain bike!
Ma perché si chiama “di Lombardia” un Castello
costruito dai Normanni in terra di Sicilia?
Il motivo ricorda vagamente il perché sono “Svizzere”
le guardie del Papa in Vaticano!!!
Si narra infatti che fossero lombardi i soldati che vennero
scelti per vigilare la roccaforte.
E pensare che oggi quasi tutti i luoghi simbolo di
Milano (e non solo) sono sorvegliati da terroni…..
Altro “sfizio”…tardo-estivo l’attraversamento del confine verso la
Svizzera mettendo le ruote in suolo “straniero”!
Tutto sommato una uscita in bici di livello
standard….ma fa un certo effetto andare “all’estero” in bicicletta!
Antoine de Saint-Exupèry suggerisce saggiamente a noi
adulti di rinfrescare il ricordo di quando eravamo bambini…o, per meglio dire,
ci invita a riflettere sul fatto (mai scontato) che lo siamo stati davvero.
Dall’ “alto” delle mie 47 rispettabilissime primavere
credo di essere “abbastanza adulto” per far parte dei destinatari del messaggio
del Piccolo Principe.
Ricordarsi di essere stati bambini è un esercizio non
banale, cosi come non semplice è trovare il modo e il tempo per rituffarsi nel
passato recuperando “pezzi” di vita legati allo stupore, alla meraviglia, al
disincanto, alla leggerezza, all'innocenza.

Quando il pallone era ancora troppo pesante…duro e certi avversari, tra ragazzi più grandi e adulti, ci apparivano insuperabili.
Noi che....amici da sempre, proviamo a ritornare bambini nello spirito per far divertire oggi
i nostri figli.
Consapevoli di non poter purtroppo modificare
l’anagrafe o fare sconti sull’età, ma sicuri però di per regalare qualche ricordo,
suscitare un sorriso a chi …..ha tanto “pane ancora da mangiare”!!!!
Il tutto magari…riproponendo una giocata dei “vecchi
tempi” e rispolverando il “sano” desiderio di non voler uscire sconfitti
neanche da una partitella amichevole!!!!
Ritornando all'autunno, quello sportivo del 2019 verrà sempre ricordato con un nome:
Eliud Kipchoge.
Il primo uomo ad essere sceso sotto le 2 ore nella distanza della maratona.
Un altro muro che crolla (30 anni dopo Berlino...)....un altra impresa spaziale (50 anni dopo lo sbarco sulla Luna)
Tutti sanno, anche per "assorbimento" cosa è successo a Vienna lo scorso 12 ottobre.
In molti hanno chiesto il mio personalissimo parere su questo evento.
Che dire?
Beh! Non era una gara!
Basta questo a collocare il seppur "mostruoso" 1:59:40 in un contesto completamente esterno alla maratona. L'unico legame sono i 42195 metri percorsi.
Tutto il resto è un'altra cosa.
Molti (troppi??) aiutini...o aiutoni.
Lepri che si alternano per essere sempre "fresche" e dettano il ritmo, tagliando l'aria che a 21Km/h inizia a esercitare attrito.
Orario flessibile e scelto all'improvviso per beneficiare della situazione meteo ottimale.
Rifornimenti "volanti" e strada sempre dritta con raggio laser per fare da pacer al "treno" di lepri e di Eliud.
Non sappiamo se era previsto un controllo antidoping, ma su questo conto sullo spessore morale di Eliud.
Non era una gara e dunque non sarà mai un record!
Consideriamolo un esperimento off-limits, una esibizione, una sfida contro il tempo in cui vale tutto (o quasi).
E magari....allineamoci anche all'idea di Eliud che ha "concepito" l'evento per dimostrare a tutti che i limiti non esistono....perfino quello che da sempre si era pensato fosse infrangibile.
Nulla di più! Non era una gara, non si parlerà di record.
Ma per dare a Eliud ciò che gli spetta...credo vada comunque riconosciuto a questo autentico "marziano" il coraggio di voler tentare un'impresa difficilissima, nonostante il contesto, nonostante gli aiuti.
A giudicare dalla freschezza e dalla brillantezza con cui ha concluso la sua performance mi piace pensare che questa "macchina da corsa" possa magari riprovarci.
Facendolo però in una gara vera, magari scelta al meglio per la scorrevolezza, ma pur sempre vera!
E se facesse crollare nuovamente quel muro....farebbe molto...ma molto più rumore.
Quando Vincenzo Nibali “chiama” noi rispondiamo …”Presente”.
Saronno, 08 ottobre 2019, partenza della 3 Valli Varesine.
Stavolta siamo arrivati a toccarlo quasi come se fosse
il Papa, a sussurrargli giusto 2 parole proprio all'orecchio incuranti della
risposta…comunque arrivata!
Il solito bagno di folla ad ulteriore dimostrazioni di
come Vincenzo sia amatissimo da tutti gli amanti del ciclismo, nonostante
passi il tempo e le vittorie non siano più frequentissime come nel recente
passato.
Quest’anno, una sola volta con le braccia alzate. Ma
Vincenzo sa “scegliere” sempre il palcoscenico più indicato staccando tutti
nell’ ultima tappa “vera” del Tour de France dopo aver a lungo combattuto e
anche sofferto sulle strade transalpine.
Come faremo quando Nibali appenderà la bicicletta al
chiodo?
Ci penseremo!
Intanto quest’anno, oltre alla tappa del Tour, ha
comunque sfiorato il colpaccio al Giro (secondo, dietro Carapaz per meno di un minuto)
lasciando intravedere la possibilità che possa giocarsi nel 2020 le sue ancora
valide chances prima nel circuito di Tokio olimpica e poi al mondiale svizzero.
Dopo l’iride 2019 sfumato di un soffio per Trentin, è proprio l’ora che la maglia arcobaleno torni in Italia.
Dopo l’iride 2019 sfumato di un soffio per Trentin, è proprio l’ora che la maglia arcobaleno torni in Italia.

E’ infatti in arrivo una bici nuova…..Full
Carbon…..italiana che mi accompagnerà per le gare che verranno.
E per non “saltare” i mesi freddi dell’inverno….quando
la bici in strada sarebbe più una “condanna” che un piacere (infatti
normalmente….vado ciclisticamente in letargo fino ad Aprile)….ho preso i fantomatici “rulli”.
Sarà più dura per la testa che per le gambe…..ma
proverò a “farmi piacere” un metodo di allenamento che non mi entusiasma
molto….ma che servirà senz'altro.
Il 2020...duemila venti sarà…l’anno olimpico…bisestile e
“particolare” in quanto lo si potrà pronunciare in tanti modi….
Venti-venti .. twenty-twenty…o doppio
venti…double twenty….
La prossima volta che avremo un anno in cui le prime
due cifre coincidono con le seconde….sarà nel 2121 …ventuno-ventuno,
twentyone-twentyone che, è però dispari, non olimpico e non altrettanto
piacevole foneticamente.
Meglio non aspettare!!!
E’ proprio il caso di prendere la palla al balzo per
legare la singolarità dell’anno che sta arrivando ad un qualcosa di
stravagante, indimenticabile, fuori dai generis.
Un “regalo” da farsi che si unisca per sempre con la
suggestione del venti ripetuto…
Pensare ad un evento che sia non comune, mai accaduto,
quasi unico e da ricordare.
Il cui suono riecheggi forte …il cui segno profondo scolpisca una pietra miliare importante della vita ….diciamo meglio della carriera e che si associ 20-20.
Il cui suono riecheggi forte …il cui segno profondo scolpisca una pietra miliare importante della vita ….diciamo meglio della carriera e che si associ 20-20.
L’obiettivo deve essere ambizioso dicono in molti.
Verissimo!
Per un atleta che trova il tempo di allenarsi nelle
fasce orarie concesse da un lavoro a impegno altissimo incastrando tutto per non
perdersi un solo secondo di vita familiare, portando avanti comunque tutto il
resto delle cose che ci sono nella vita, l’idea di portare a termine un IRONMAN
(seppur 70.3) spero metta d’accordo tutti circa il suo legame con l’essere ambizioso
dell’obiettivo!
E siccome i triathlon del circuito IM in Italia ce ne
sono solo 2 e per l’iscrizione funzionano quasi come la maratona di New
York…..la notizia è che di fatto sono già inserito tra i futuri partenti
dell' Ironman 70.3 di Cervia.
Save the date come dicono quelli più avanti.
September 20th 2020 che aggiunge un altro
20 (giorno della gara) ai due che compongono l’anno.
1900 metri di nuoto, 90Km di bici e 21Km di corsa
nelle zone della Romagna a me non proprio sconosciute.
Già da se l’aspetto tecnico, sportivo-agonistico,
credo sia abbastanza importante in tema di ambizione e obiettivo.
Non avendo riferimenti personali su gare simili posso
solo fare stime e calcoli empirici per ipotizzare il tempo finale che potrei
impiegare per arrivare con le mie gambe al traguardo.
Mancano ancora quasi 10 mesi per cui …..c’è tempo per
pensare a tutto ciò che serve e buttare giù una…..roadmap!
Per adesso ...inizio a pedalare al caldo....
Oggi posso solo dire che nella definizione di
obiettivo collegato a questo evento sto pensando di buttarci dentro anche altre
componenti non tecniche che si aggiungeranno, lo spero, a quella sportiva di
completare nel modo migliore la gara conquistando la medaglia di FINISHER.
Sarà il tema “portante” dei prossimi post
fino a quel giorno!!! Pertanto…..vi rimando alle letture che verranno da ora in
poi.
A presto.....e sempre "in gamba!!!!"
A presto.....e sempre "in gamba!!!!"