lunedì 23 dicembre 2024

Ogni tanto si sogna!!!!

Guardandoci idealmente dall’alto sembriamo tutti avvolti nel caos frenetico di un continuo movimento.

Come tante entita’ funzionanti ci spostiamo velocemente avanti e indietro, senza tregua, per rispettare le nostre agende piene zeppe di appuntamenti.

Mille sforzi per incastrare, come in un puzzle, un fiume di impegni e attivita’….convinti che, con una buona organizzazione, si possa fare tutto.

Organizziamo i tempi, programmiamo le giornate e anche quando inevitabilmente calendario e orologio iniziano a protestare, troviamo sempre la soluzione “perfetta”.

Del resto…ci sentiamo forti e pieni di certezze. Abbiamo un aiuto per tutto…..

La tecnologia nelle nostre mani, i social per agevolare le comunicazioni e farci sentire onnipresenti, se non onnipotenti, in quanto sempre “connessi”.

Esistono APP di ogni tipo per prenotare, disdire, modificare, aggiornare, acquistare, restituire….in real time…con un semplice click o comando vocale che sia.

E poi, alla bisogna, ci sono sempre le pillole per il mal di testa, bustine per mal di pancia…senza parlare di altri ritrovati chimici per tenere sotto controllo le ribellioni del corpo che troppo superficialmente attribuiamo alla “patologia” ormai piu’ diffusa: lo stress!


Ogni imprevisto, ritardo, problema o qualunque altro evento che “devia” il percorso verso la “perfezione” rappresenta una scocciatura da eliminare alla svelta, un ostacolo che va soffocato sul nascere in quanto “non accettabile”.

Infatti siamo talmente abituati a pensare solo ai “like” che rifiutiamo i fallimenti, gli errori, le difficoltà, le paure, le sofferenze…..con l’illusione di poter controllare tutto.

Non c’e’ tempo da perdere!!! Neanche quello per l’attesa, quel “nobile intervallo temporale” e preparativo che riempiva di valore i momenti piu’ belli.
La pazienza non e’ piu’ la “virtu’ dei forti”….ma qualcosa ormai ai confini dell’inutile.

Viviamo con la presunzione che tutto dipenda da noi…come se veramente la vita fosse nostra e di essa poterne fare sempre cio’ che ci pare. 

Ogni tanto si sogna….

Può capitare che il sogno sia bellissimo….e ahimè purtroppo…finire in fretta!

Oppure può essere tanto brutto quanto maledettamente coinvolgente….al punto tale da turbare la quiete del sonno fino a svegliarti. Tra il sudore e l’ansia, il famigerato pizzicotto risolve il dubbio tra incubo e realtà

Per fortuna ti ritrovi a letto, magari con la tachicardia, ma tirando un sospiro di sollievo nel realizzare che si trattava solo di uno spavento passeggero….uno di quelli che, passata l’alba, avrai già dimenticato.

In qualche caso però accade invece che sei talmente convinto di sognare…anzi speri fortemente di farlo, prima di accorgerti che turbamento e paura non hanno spezzato alcun sonno, ma hanno bussato violentemente alla porta di casa, magari anche di notte, improvvisamente. 

Esattamente come fanno i sogni…con la differenza che stavolta non c’è bisogno del pizzicotto per capire che la vita, con un evento non programmabile, ti sta mostrando una delle sue più amare facce. 

Non e’ un sogno! Passerà l’alba e sarai ancora nel buio...inquieto…a fare in conti con la “crudezza” della verità.

Quella stessa vita che pensavi fosse tua al punto da poterla governare a piacimento e che invece adesso appare “spoglia” e in tutta la sua essenza.

Altro che forte! Ti scopri debole, fragile, attaccato ad un filo ….quello di un’esistenza tutt’altro che scontata dove esistono (eccome esistono) i dubbi, gli errori, i fallimenti, la paura e la sofferenza! 

Un urlo tanto improvviso quanto potente ti scuote….quasi voglia ricordarti il motivo per cui la vita non è fatta per piegarsi sempre alle volontà.

Semplicemente perché’.....NON E’ NOSTRA! 

Che sia Dio o chi per lui…qualcuno ce l’ha donata, senza che lo volessimo.

Consegnata gratuitamente e senza meriti in “comodato d’uso” con l’obbligo di custodirla al meglio, ma senza la clausola di potersene impadronire.
Potrebbe anche chiedercela indietro (e a volte lo fa) quando e come vuole, oppure decidere che non è il momento!

Dentro il buio tunnel del dubbio, della difficolta’ e della sofferenza…ti accorgi che non esitono APP di sorta o tutorial che spiegano come fare per uscirne.

Esiste un prima….e grazie al cielo esite anche un dopo.

Obbligatorio proseguire la strada guardando avanti con la convinzione che, al di la’ del suono strozzato e sgradevole di un urlo.…ci sara’ sempre spazio per la dolcezza di quelle splendide note musicali a ricordarci che, nonostante tutto,….”Life is beautiful that way”!!!!



Non ha senso inveire contro l’anno bisestile….e quindi spesso nefasto!

Siamo sportivi....per cui meglio guardare avanti…anche se ovviamente l’allenamento e’ quello che e’!

Tutta la letteratura podistica, cosi come la regola non scritta tramandata attraverso le generazioni, recita che servono almeno 3 “lunghi lenti” e un buon “volume” settimanale di kilometri per presentarsi degnamente al via di una Maratona.

Beh…con uno sterno rotto non è che si possa pensare di correre!

Ma io, pur di attraversare ugualmente il traguardo newyorkese, sono disposto a camminare per tutti i 42Km…e 195 metri…anzi 26.6 miglia terrestri!


Riprendo i miei “allenamenti” con questo pensiero pur “combattendo” con l’agonista che c’e’ in me e che soffre nel conteggiare un tempo intorno alle 6 ore.

Non e’ una questione di “prestazione”. Ho gia’ corso 12 maratone, per quello che vale quasi tutte sotto le 4h con un personale di 3h23 per cui chissenefrega del cronometro.

E’ l’idea di dover “arrancare” camminando per un quarto di giorno che mi disturba parecchio lasciandomi inquieto e solo....con 1000 dubbi.


E poi…la Maratona, dovunque la si disputi, e’ per definizione una gara di corsa e non una passeggiata di salute!

La salute? E’ proprio lei il tema centrale.

Le gambe ci sono…..il resto ancora no! Ci vuole un po’ di tempo.

Ma quanto tempo?

Domanda scomoda da porsi quando è ancora un’impresa riuscire ad allacciare le scarpe…il che non e’ esattamente un buon segno.
Insomma….2 mesi di stop totale unito alle ragioni che lo hanno determinato scatenano un fiume di pensieri altalenanti….con lo sguardo costantemente rivolto al calendario e al tempo che mi separa dal “Giorno X”…..ossia 3 Novembre 2024.

Uscire da casa vestito da vero runner per “allenarmi” camminando….vi giuro che e’ una sensazione particolare!

La vedo come un “purgatorio necessario” prima di iniziare con i primi timidi passettini di jogging.

Si dice che “ogni persona e’ il miglior medico di se stesso”…..

Seppur valida fino ad un certo punto…penso che un po’ di verita’ in questa frase ci sia…

Se piano piano, oltre ad allacciarmi le scarpe, riesco adesso anche a fare dolcemente un minimo di stretching qualcosa vorra’ pur dire!

Si procede….passando dal walking allo speedy walking….poi walking+jogging…..giusto per entrare in “clima” anche con la lingua….english…..anzi…american!

Apprezzo molto la sopraggiunta possibilita’ di corricchiare senza dolori (finalmente!!!) pensando pochissimo al cronometro e moltissimo al respiro!

Siamo ancora lontani dal running…ma quanto meno piu’ vicini all’idea di potere essere comunque alla partenza della mitica Maratona di New York!

Beh….riesco a mettere in fila una dozzina di “allenamenti”…..per lo piu’ corti, ma è già tanto rispetto alle premesse.

Si potesse fermare il tempo!!!!

Mancano meno di 2 settimane al “Giorno X”…..provo a correre 21Km facili facili nelle idee alla partenza, ma che alla fine si rivelano ostici ostici per il mio “livello”.


Ma li finisco…in circa 2h….niente male tutto sommato…..

Ma si!!!

Intanto mi "porto a casa" la “confidenza” che riuscirò in qualche modo a “girare la boa” di metà gara nella Grande Mela…..poi il resto lo vedremo…..

Ci saranno i “miei” supporters assieme alle migliaia di altre persone ad incitarmi lungo tutti i tratti della NYCM….

L’esperienza di come si gestiscono i momenti difficili in gara credo di avercela.

Conosco bene come si convive con la fatica.

Dai!!! Qualche asso da giocarmi per arrivare a Central Park ce l’ho! 

Si potesse accelerare il tempo!!!!

Arriva il "Giorno X".....e sono li con il grande Pietro.....davanti al Ponte di Verrazzano!!!!

Gigantesco e maestoso sembra che, al posto di due quartieri di New York City, voglia invece congiungere 2 mondi!

Quello del dubbio (e dell’incertezza) con quello della convinzione (via via crescente) di raggiungere Central Park.

Parte la gara!!!!

"Coraggio.....il pettorale va portato fino al traguardo!!!!!"....."non bisogna riposarsi mai quando si è stanchi...ma solo quando si è finito"!!!!

Caro Carmelo….le mie specialità erano le distanze del mezzo fondo tra strada e pista...non ho mai fatto gare superiori ai 10Km…anche se mi sarebbe piaciuto, prima o poi, correre una maratona”

Lo zio Masino, negli anni 70 era un atleta nazionale, correva tra le fila dell’Esercito.

Prediligeva i 5000 e 10000 metri e quando trovava una gara “tattica”, ossia non velocissima nella prima meta’, riusciva a dire la sua nel finale lottando con i primi e a volta anche vincendo.

Parlavamo tanto di atletica.....
Avrei tantissimo da dire e scrivere sui suoi racconti…..mi ci vorrebbe un post dedicato….
Dai piazzamenti nelle gare su strada piu’ disparate…fino ad una vittoria in un 10000 nella pista dell’Olimpico.....quello di Roma!!!!

Alcune foto dell'epoca lo ritraggono “asciutto”…..magrissimo come un malnutrito….cosa che invece, per un atleta, equivale ad “essere in forma”.

Rimpiangeva il fatto di non aver corso mai una maratona…pur desiderandolo tanto.

Ma, da buon mezzofondista, gli allenamenti troppo “lunghi” non erano fatti per lui.

E poi, il suo obiettivo non sarebbe stato certo quello di terminarla a circa 5min/Km.
Avrebbe puntato a stare intorno alle 2h:30m, anche meno….
 
Insomma, non ci ha mai provato!

Lo rendeva però felice sapere che un Depasquale era comunque riuscito a portare a termine la gara “regina” dell’atletica.

Lo zio Masino ci ha lasciati proprio mentre preparavo la valigia per New York…..il giorno prima del mio compleanno! 

Nell’ultimo kilometro tra i viali di Central Park, tra il rumore assordante del pubblico e il frastuono sonoro di musica e speaker, e’ stato inevitabile alzare lo sguardo al cielo cercando un attimo di silenzio per dedicargli quegli ultimi e, vi giuro, faticosissimi passi.

Tredicesima maratona portata a termine zio….
Ma questa e’ quella di New York….la piu’ ambita di tutte….ne parlavamo sempre!!!

Me la sono presa comoda….rispetto ai miei tempi….ma anche tu sarai d’accordo con me che….va comunque bene cosi’!!!

Perche’…..come diceva e scriveva il "nostro" amico Enrico Arcelli….anche oggi come sempre possiamo ricordare a tutti che….. “Correre e’ bello”

Per tutt’Italia è stato e resterà l’eroe delle Notti Magiche….quelle passate inseguendo un gol!



Il capocannoniere di Italia ’90 con la maglia azzurra conquistata in extremis, tra la sorpresa generale.
Il numero 19 sulle spalle e quei gol con cui stava quasi regalando alla nazionale il titolo mondiale in un campionato giocato in casa nell’estate più splendida di sempre.

Certamente passerà alla storia del pallone per quelle 6 reti quasi consecutive….dal colpo di testa all’Austria nell’esordio, fino al rigore tirato contro l’Inghilterra, spiazzando il leggendario Peter Shilton.

Oggi però voglio raccontavi un’altra storia!

Un film con lo stesso protagonista….ma “girato” in tempi e luoghi diversi!

Eravamo ragazzini nell’intorno dei 14 anni appassionatissimi di calcio. Aspettavamo con ansia la partita di “cartello” per convincere nostro papà a portarci allo stadio.

Papà si procurava i biglietti e la domenica, con una felicità talmente grande che sarebbe impossibile descrivere, salivamo i faticosi gradini del “mitico” Giovanni Celeste per tifare Messina…..con la voglia di veder giocare lui….Totò Schillaci!!!

Vengono i brividi ricordando l’atmosfera di quel minuscolo stadio, incastonato in mezzo ai palazzi…tanto piccolo quanto “caldo” in cui i giallorossi, prima di Franco Scoglio e poi di Zdenek Zeman, giocavano le partite in casa nei campionati di Serie B a fine anni 80.

Totò è stato il giocatore per il quale ho perso la voce al grido assordante: ”Segna per noi Totò Schillaci!!”

Il primo idolo che potevo ammirare “dal vivo” e che incarnava la sicilianità e l’orgoglio delle nostre origini.

E poi, assieme a tutti i giallorossi, ci faceva sognare…alimentando quella passione per il calcio che coinvolgeva anche nostro papà.

All’epoca Totò era un campione semisconosciuto che, seppur in serie B e con la maglia della “piccola” Messina, segnava gol spettacolari.
Al volo, di testa, di rapina, in rovesciata, di destro, sinistro...magari dopo aver dribblato tutta la difesa avversaria.

Finita la partita, uscendo dallo stadio, non vedevamo l’ora di tornare a casa per rivedere i gol in televisione e se il Messina aveva vinto con rete di Schillaci…tutto era più bello!

Era forte Totò…..cavolo se era forte!
Non mollava mai…mai!

Faceva fatica davanti ai microfoni….ma in campo era una potenza.

Quando Totò segnava il Celeste esplodeva….sembrava venisse giù!

Quando lo comprò la Juve non potevo crederci! Il mio idolo, siciliano e ancora attaccante del Messina…con la maglia bianconera!!! Sembrava un sogno!!!!

E’ proprio vero!!
Per tutti gli amanti dello sport Totò Schillaci sarà per sempre l’eroe di Italia '90.
Il capocannoniere azzurro che, nel palcoscenico calcistico più importante, raggiunse una fama planetaria.

Per me invece Totò è anche altro…..non solo quel “lampo” durato giusto il tempo di un sogno mondiale.
Totò è molto di più….e non aggiungerò nulla a quanto scritto prima quando raccontavo di brividi, gioia, felicità, passione, emozioni e grida a squarciagola….


La notizia più brutta è arrivata come una pugnalata!
Totò ci ha lasciati!

Un altro colpo basso dell’anno bisestile? Allora è veramente nefasto?

Non voglio pensarci, ma la tristezza è davvero tanta.

La palla gonfiava la rete dopo un tocco di Schillaci…sotto i nostri occhi.

Il Messina spesso vinceva anche contro squadre più forti e non c’era soddisfazione più grande. Tornavamo a casa con la voglia di raccontarlo a tutti.

Ecco….tutto questo per me era e sarà sempre....Totò.

Riposa in pace grande campione!

Tutti gli appuntamenti agonistici estivi e autunnali…..andati a “farsi benedire”

Altro che Triathlon medio di Lovere e di Peschiera, altro che Marathon Gravel della Brianza!!! Servivano per preparare la Maratona della Grande Mela!!!!!

Che dire? Anno 2024, bisestile e quindi nefasto?

Lasciamo perdere questo interrogativo….per aprirne un altro:

Vi avrei parlato di New York solo come “turista” (non scontato neanche quello) o anche come “Marathon Finisher”?
 

Lascero’ che parlino le immagini…..a descrivere questa avventura indimenticabile!

Troverete una carrellata di immagini......a "raffica"...tutte alla fine!!!!!

La realtà che supera i desideri, la volonta’ che vince sul dubbio, la forza che domina le preoccupazioni….e la squadra che agevola il compito del singolo.

La “mia” New York 2024 e’ tutta qui…..


Sintetizzata dalla grandezza smisurata (esagerata?) di questa City dove c’e’ spazio per tutti....anche per noi!!!

Dalla paura di Samuele che la Freedom Tower venisse giu’ (in realta’ erano le nuvole che si muovevano facendo sembrare che si muovesse)

Dalla "lunghezza" della passeggiata sul Ponte di Brooklyn

Dal "rumoroso silenzio" del World Trade Center....

Dalla maestosità di Lady Liberty alla lucentezza delle “palle del toro”...e a sua maestà l'Empire State Building!!!

Dal suono continuo delle sirene di NYPD (i vigili urbani) e NYFD (i vigili del fuoco)

Dall'impossibilità di mangiare….”sano”….serio problema per tutti soprattutto per i maratoneti!!!

Dalla infinita serie di cantieri aperti e di gru che generano lo stesso colpo d’occhio dei grattacieli

Dalla dimensione molto "lievitata" del muffin al....mezzo litro di un cappuccino “small”...

Dal….”too much espansive”…come esclamazione ad ogni uscita di scontrino….

Dalla splendida escursione dalle altezze del Summit….in preda al mal di gambe post gara!!!

Dalla marea di gente festante che ci ha accompagnato per ogni metro della MYCM

Dalla maglietta a tema Sicily, indossata in gara e creata per l'occasione!

Dai quasi 20 mila passi "turistici" misurati dallo smartwatch il venerdi….roba da “suicidio” dei maratoneti

Dal fulmineo cambiamento di scenografia tra la folle Notte di Halloween e la anticipata magia del Natale….tra Time Square, Fifth Avenue e Rockfeller Center

Dal momento di “crisi” dopo il Queenborough bridge alle gambe “legnose” di Central Park….quando però….ormai era fatta!!!!

Dai "Congratulations" ricevuti con la medaglia al collo....fino all'arrivo "trionfale" a Malpensa di ritorno dall'impresa!!!!

Fino ad arrivare al "ritorno in hotel"......a bordo di un "costosissimo risciò".....vestito con il poncho arancione griffato NYCM

Insomma.....

Dentro di me......ci ho sempre creduto! 

"Il pettorale va sempre portato al traguardo".....e così è stato anche questa volta.....

Soprattutto questa volta!!!!

Il tutto preparato, desiderato e vissuto intensamente assieme alle 8 persone che, assieme a me, hanno reso possibile tale “avventura" .......che alle sue prime origini definivamo "pazzia”!!!

Una "squadra" splendida, compatta e ben assordita….che si augura di ripetere esperienze simili….prima possibile!!!!



C’è sempre da ringraziare qualcuno, per qualcosa….di grande o piccolo, importante o futile che sia….

Questo post serve anche a questo….. GRAZIE!!!!!!





















Ogni tanto si sogna......


Dal "diario di bordo" del viaggio di nozze....datato Giugno 2007 viene magicamente fuori una foto....con commento!!!

Quasi 18 anni fa.....

Ne è passata di acqua sotto il ponte di Brooklyn..... 

Sotto il traguardo di Central Park...il pizzicotto che serve a capire se si sogna o si vive.....mi ha svelato la verità....

Al di la delle 4h:20min....del risultato sportivo...quello che si è realizzato in questa avventura è stato molto ma molto di più di un traguardo podistico!!!!

Soprattutto....per avervelo potuto raccontare!!!!!!!

.....nella speranza che il racconto vi sia piaciuto!!!!

Voglio chiudere con una foto molto recente.....di qualche giorno fà....e che per me vale tanto....forse tutto.....

Chi sa cosa significhi il Basket per la famiglia Depasquale potrà fare tutti i suoi ragionamenti....pensando anche a Pippo....

Oggi, vedere Samuele tirare, saltare, correre e divertirsi....in una "partita vera".....è per me l'immagine simbolo dell'anno 2024....bisestile...diciamo anche particolare che dopo il 4 agosto respira ancora di vita.....con la palla che dopo aver gironzolato un po' attorno al ferro.......finalmente finisce......a canestro!!!!!



















Buon Natale!!!!

e che il 2025 possa far realizzare i sogni di tutti.....



venerdì 31 maggio 2024

Ritorno del "Bisesto".....i "5 Cerchi" e le gare col "pettorale"....nei giorni del ricordo

 Puntuale come un orologio svizzero e’ arrivato il 2024…anno bisestile…olimpico!

Son passati 8 anni, ma sembra ieri, quando parlammo del bisesto spiegando il perche’ del “giorno in piu’”….quello strano 29 febbraio che ogni 4 anni aggiunge una riga al nostro calendario per sincronizzare le stagioni all’orologio astronomico.

Era l’anno dei 5 cerchi a Rio 2016…e degli Europei di Calcio e ci stavamo apprestando a vivere quell’estate con leggerezza e allegria…..sfatando il detto antico che recita “Bisesto…funesto” 

Amaro ritorno alla verita’ del vecchio adagio….per il “doppio 20” sul quale stendiamo nuovamente un velo pietoso….lo stesso che a suo tempo ci costrinse a rivolgergli il nostro piu’ sentito e spassionato “2020….No Grazie!”

L’anno del covid e della pandemia….tutto il mondo in ginocchio nella la paura, i tanti…troppi morti ma anche le chiusure, i bollettini, il coprifuoco e via dicendo.

Olimpiadi ed Europei annullati e posticipati all’anno dopo quando comunque si svolsero tra tante restrizioni. Un incubo!

Arriviamo ad oggi…2024 nuovamente bisestile….nuovamente olimpico.



Dopo 4 anni complicati possiamo dire di averla spuntata sul maledetto virus (o almeno crediamo). Potremmo proiettarci verso l’estate e i suoi appuntamenti con lo stesso “spirito” di 8 anni fa…e invece NO!

Nulla di tutto cio’ purtroppo.

Oggi non e’ un microrganismo a metterci paura ma qualcosa di piu’ macroscopico e rumoroso.

L’eco delle bombe, l’orrore di certe immagini, la paura che tutto possa scappare di mano condiziona ormai da un po’ la nostra vita…..proprio nel momento in cui le Olimpiadi dovrebbero regalarci gioia, fratellanza e solidarieta’ tra popoli nel nome dello Sport.

L’Ucraina, prima…il medioriente adesso ad aggiungersi a tutte le altre guerre che ci lasciano sgomenti nel vedere cosi brutalmente maltrattato il valore piu’ alto che esista, quello della vita umana.

La pace sembra un miraggio ...qualcosa che non interessa a nessuno. Una specie di optional posto in fondo alla lista delle priorita’.

E mentre a Parigi il braciere e’ pronto ad accendersi per la cerimonia d’apertura dei Giochi….certe dichiarazioni di Macron paiono soffiare su un fuoco che…invece sarebbe meglio spegnere.

Le gare partiranno tra poche settimane....e in citta' c'e' fermento.....ve lo garanisco!

Ci sono stato a inizio Marzo con la Mamma.....e potete crederci!



Agli atleti affidiamo il compito di arrivare dove altri non arrivano dando l’esempio di come ci si possa sfidare per raggiungere la vittoria nella lealta’ e nel rispetto.

Oggi piu’ che mai, viva lo SPORT!!!



Cosa vuoi che sia un pettorale?!

Un innocentissimo rettangolo di tela numerato da attaccare (anzi “spillare”) alla maglietta prima di presentarsi al via di una corsa podistica.

Un leggerissimo oggetto che pero’ segna una pesante differenza tra l’allenamento e la gara.

Un allenamento puo’ anche essere motivante e particolare….rappresentare una sfida e regalare emozioni. Ma prima o poi….finira’ nel calderone delle centinaia e forse anche migliaia di kilometri percorsi.

Noi atleti sappiamo bene che quando ci si “spilla” un pettorale addosso….e’ tutta un’altra storia!

Qualunque sia la distanza da percorrere, qualunque sia il luogo in cui ci troviamo, qualunque sia il nostro livello…..”LA GARA E’ GARA!!!”

Ed infatti l’operazione di attaccare il numero alla maglia (ancora oggi nell’era supertecnologica…con le spillette da balia della nonna) diventa per noi una specie di “rituale profano” quasi una liturgia ...alla quale dedicare del tempo e la dovuta attenzione!

Quel pezzo di tela ci accompagnera’ per tutto il “viaggio” come un fedele custode. 

Si bagnera’ del nostro sudore senza protestare. Soffrira’ e gioira’ con noi standoci vicino….fino alla fine!

Poi lo staccheremo con cura conservandolo gelosamente come ricordo.

Io non ne ho mai buttato via nessuno.

Ogni tanto li riprendo…..li riguardo come si fa con un album di fotografie, partendo da quelli un po’ ingialliti e ricordando i momenti salienti di quelle gare.

E ogni ricordo, si porta dietro una storia!!

Cinque kilometri non sono pochi per un bambino di 7 anni….alla sua prima gara!

Sara’ pure una Family Run dedicata a Don Bosco....ma quando si indossa il “pettorale spillato” significa che non si e’ li per passeggiare; sara’ competizione vera!

Ed infatti si parte a razzo…..assieme ad altri “pari eta’”….capendo ben presto che 5000 metri non potranno mai essere corsi con lo stesso ritmo dei primi 100!!

Si sperimentano in successione le reazioni del corpo prima (fatica, i battiti che salgono, i primi dolori alle gambe) e quelle della mente dopo (sensazione di non farcela, lo sconforto della solitudine, l’ansia dei kilometri  che ancora mancano).

Che sia una 5Km o una maratona, correre significa avere a che fare con la solitudine! 

Per tanti motivi, spesso ci si trova isolati da tutto il resto….paradossalmente anche quando si ha vicino qualcuno.

Papa' in attesa (dopo le fatiche della 10Km...) e la mamma rimasta indietro perche' tutti i ragazzini in gara hanno mantenuto un ritmo insostenibile sin dal primo centimetro!

Ma alla fine, anche per Samuele....arriva il traguardo!
L'arco gonfiabile...che segna la linea d’arrivo...che da un senso a tutto e che ripaga con gli interessi tempo, energie e fatica spesi durante quel viaggio!

Grande Samu!!!! 

Superata la linea.... dopo un'avventura di 5000 metri affrontati alternando corsa a cammino, superando la solitudine seguendo il percorso con coraggio, fiducia e lealta’…….fino alla fine!

Coppe e medaglie meritatissime fanno sempre piacere!!! 





       La stagione sportiva e' iniziata....anzi..e' nel "vivo"!

Dopo l’assaggio campestre del Campaccio e l’esordio su strada alla Stramilano (…dopo ben 6 anni di stop) il “battesimo” del triathlon 2024 si e’ celebrato nelle insolite fredde acque dell’Idroscalo di Milano….il 20 di Aprile....distanza Olimpica!

Dalle mie parti…l’inverno prolungato (e forse ancora neanche finito…meteorologicamente) sta determinando una situazione climatica abbastanza diversa dal recente passato.

Detto in poche parole….ha fatto piu’ freddo a Pasqua che a Natale…..con la logica conseguenza di ritrovarsi quasi a Maggio con temperature ancora basse….come dicono gli esperti: sotto la media.

Eppure i miei amici e compagni del 200bpm Tream mi avevano consigliato di “tastare” l’acqua per un sopralluogo pre-gara.



E’ una cosa che non faccio mai e che anche stavolta mi ha…..”salvato”!

Saro’ esageratamente freddoloso per cui il mio giudizio risulta sempre....alterato e tendente verso il “negativo spinto” per ovvie ragioni personali!

Avessi ceduto ai consigli saggiando l’acqua dell’Idroscalo….sarei uscito “a razzo” per rivestirmi e tornarmene a casa! 

Vi giuro che si “ghiacciava”!!!!

Del resto quando hanno dato l’annuncio del... “Muta obbligatoria”….c’era da aspettarselo.

Sentivo freddo nonostante i quasi 0.8mm della mia Speedo Triathelite…..forse la piu’ (termicamente) pesante tra le mute disponibili.

Ho sofferto tanto in quegli interminabili minuti di “raccoglimento” nell’attesa che si componesse tutta la batteria (la seconda….) e passati inesorabilmente “a mollo”….sul posto in modalita’ “cagnolino”…prima del suono della tromba liberatorio.

Se non bastasse (come registrato da tutti i Garmin in gara…) ..si e’ “sforata” di piu’ di 100 metri la distanza ufficiale….che in piscina corrisponderebbero a 4 vasche aggiuntive…non proprio un regalo graditissimo.

E nonostante 40Km di bici, pianeggianti, fatti a quasi 33Km/h di media e i 10Km di run a quasi 4:30min/Km….ho concluso in 2h42m….migliorabili alla prossima occasione!

Purtroppo ho “pagato” un T1 di quasi 6minuti per una ferita alla mano sinistra (sangue che non ne voleva sapere di fermarsi) procurato da qualcosa di tagliente nella passerella/scaletta di legno all’uscita dal nuoto che ha messo in difficolta’ quasi tutti…..

 

Per l'esordio sulle “2 ruote” ho scelto Bergamo e la sua Granfondo BGY del 05 Maggio che ci ha presentato un “alba” alquanto fresca…..seppur colorata dal tanto desiderato sole. Partenza ore 7.00 davanti al Gewiss Stadium.

Scalare il colle del Gallo e il Selvino e’ stato bellissimo!
Si tratta di salite che, col mio passo, riesco ad affrontare senza mai andare in crisi e “salvado le gambe” per affrontare il resto dei kilometri (…in totale 90).

Partecipare ad una Granfondo e’ sempre una esperienza emozionante e particolare perche’ ci si sente come “dentro una tappa vera”.

Strade chiuse o comunque controllate, assistenza meccanica quasi al seguito (il che tranquillizza molto rispetto ad una uscita lunga in solitaria), ristori nei punti chiave, ma soprattutto percorsi bellissimi da condividere con i gruppetti che via via si formano con le tipiche sfide …..fino al traguardo

Purtroppo quest’anno non ho immagini Rosa da mostrare in quanto il Giro si e’ mantenuto ben distante dal milanese…..



Accontentatevi di quelle mie lungo le strade della bergamasca dove, comunque, si sono scritte pagine di storia del ciclismo.

L’estate 2024 si presenta interessante e proiettata sulla distanza del 70.3/Medio che, in questa fase di carriera, mi intriga di piu’!!!

Ci sara’ qualche passaggio intermedio come l’Olimpico DJ TRI e almeno un'altra Granfondo, prima delle tanto attese ferie che per tutti noi atleti coincidono con il periodo in cui sussistono le condizioni ideali per….”far crescere i volumi” in vista della fase finale della stagione.

In silenzio scaramantico e quasi in punta di piedi…possiamo dirvi che quest’anno si tenterà l’assalto alla New York City Marathon…quella della Grande Mela…obiettivo di tutti i runners!

Sfideremo il binomio bisesto-funesto con inusuale sfrontatezza e con quella “dose” di incoscienza che sta dietro a questo tipo di “imprese”.

New York non e’ dietro l’angolo….e raggiungerla per la maratona significa far partire la “macchina organizzativa” quasi un anno prima….

Ed infatti questo viaggio e’ una sorta di regalo di Natale (quello scorso) che ci siamo fatti e che concretizzeremo per l'Halloween time 2024.

Ci sara' da preparare una maratona….stavolta non “Virtual” *...corsa nel 2020)....bensi….molto ma molto….”Real”!!!

Per quanto mi riguarda, la preparazione atletica sara' il minore dei problemi dato che, se tutto andra’ bene, arrivero’ in quel periodo con due triathlon medi nelle gambe per cui ci sara’ “solo” da fare qualche richiamo…finale.

Per lo “stress”, “ansia da viaggio” e tutte le innumerevoli preoccupazioni accessorie...beh....avremo tempo per prepararci….e allenarci.

Ne parleremo piu’ avanti…..ma la "bella notizia" e' che non saremo soli!!!
Ad accompagnarci ci sara' un fantastico gruppo di amici,  tendenzialmente molto piu’ ottimisti del sottoscritto...per cui...anche questo aspetto critico e’ ben “indirizzato”.

Nel frattempo……i passaporti sono pronti.



E adesso......il ricordo!!!

Avevo 13 anni e da “giovane gobbo juventino” fremevo nell’attesa di quella partita nella speranza di vedere il nostro capitano Scirea sollevare al cielo la Coppa dalle grandi orecchie!!

La Coppa Campioni…che ci era sfuggita gia’ 2 volte con l’ancora fresco e tristissimo ricordo del gol di Magath ad Atene e i relativi pianti dopo Juve-Amburgo 0-1, anno 1983.

La Juve era tra le piu’ forti squadre d’Europa da tempo. Nel 1984 dopo aver eliminato il Manchester United in semifinale, vincemmo la Coppa delle Coppe in finale con il Porto.
Avevamo anche gia' battuto il Liverpool in Supercoppa Europea nella famosa partita giocata col pallone arancione dopo la neve di Torino, con doppietta del polacco biondo.

La strada verso la finale del trofeo piu' importante...quella da giocare all’Heysel di Bruxelles fu un susseguirsi di vittorie. Platini, Boniek, Rossi, Tardelli, Cabrini, Scirea, Tacconi….e via dicendo!

Con i miei compagni di scuola, quasi tutti juventini, immaginavamo la formazione che il Trap avrebbe schierato ed avevamo sensazioni positive perche’ la Juve era data da tutti per favorita!

Alle 20.00...tutti davanti la TV...aspettando la discesa in campo delle squadre e il commento del grande Bruno Pizzul.....

Ricordo benissimo la prima immagine che appari' quanto il televisore di casa...a tubo catodico...completo' la fase di accensione....

Non c'era il campo...ne i giocatori in quella strana inquadratura.
Solo masse enormi di gente che si picchiava con bastoni e ogni altra cosa....e un settore dello stadio in cui sembrava fossero passati i vandali.
Persone a terra disposte a casaccio, uno sull'altro che non riuscivano a liberarsi e che, nel dolore, chiedevano aiuto a gran voce.



Mi rivolsi a mio padre immancabilmente vicino sempre...e specie nello sport. Da lui trovavo ogni volta risposte di verita'. Da ragazzini pensiamo che i genitori sappiano sempre tutto...di tutto.

Ma cosa succede papa'?

E' questa la finale della Juve??

Anche lui era in difficolta'!
Non si capiva nulla di preciso ne' dalle immagini ne' dal commento.....

Si percepiva che quella serata aveva preso una tragica piega...fino a quando Scirea e Neal (i capitani di Juve e Liverpool), dagli altoparlanti dello stadio, invitando alla calma, comunicarono a tutti che si sarebbe giocato. 
"State calmi e non rispondete alle provocazioni" disse il povero Gaetano al microfono!"

La partita inizio' con piu' di un'ora e mezzo di ritardo...in un clima assurdo tra il silenzio interrotto dalle grida di qualcuno e dagli improvvisi cori provenienti dagli altri settori....dove tutto sembrava...stranamente "normale".

Poi...iniziarono a venir fuori delle voci non confermate che indicavano centinaia di feriti e forse anche qualche morto! Tristezza!

Vi risparmio tutta la storia perche' non e' il caso.
Non c'erano i cellulari! Nessuna troop televisiva mobile.
Internet e social....neanche a parlarne!
Le informazioni non viaggiavano in tempo reale come adesso.

Per ricostruire i fatti ci volle tempo anche per le lentezze assurde di chi, prima doveva garantire l'ordine pubblico e poi prodigarsi per limitare i danni una volta creato il problema.

Trentanove morti!!!

39 tifosi che persero la vita!
Tutti juventini come me....32 italiani, di cui un bambino e 2 ragazze, 7 di altri paesi

Mercoledi 29 Maggio 1985...son passati 39 anni....che strana coincidenza nei numeri!



Anche quest'anno, come sempre accade ad ogni anniversario di quella strage, quello che riecheggia da quasi tutto l'infinito mondo che orgogliasamente si definisce "antijuventino" e':

"Di Coppe dei Campioni ne avete vinta solo una per miracolo ai rigori!"

"Dovete restituire la Coppa dei Campioni del 1985…non e’ vostra!"

"Coppa dei Campioni bagnata di sangue, come fate a tenerla in bacheca?!"

"Non vi vergognate a vantarvi di una Coppa vinta in una partita che non si doveva giocare in cui vi hanno pure regalato un rigore?"

"Avete avuto pure il coraggio di festeggiare la vittoria!!!"

E non parliamo di tutti quelli che, in riferimento a quella strage, negli stadi inneggiano al -39….ossia trentanove juventini in meno sulla faccia della terra e insultano la memoria di Scirea morto pochi anni dopo in un rogo dopo un incidente stradale!

 No comment!!!

Sempre e con puntualita’ quanto scritto sopra occupa tutti gli spazi delle discussioni ormai diffuse nei social dove certi “fuoriclasse della tastiera” esprimono giudizi e sputano sentenze.
Magari erano bambini o forse neanche nati in quel terribile 29 maggio 1985.

Non c'e' mai nessuno che ricordi quanto l’UEFA e il governo belga abbiano colpevolmente fallito nell’organizzazione di quella finale svoltasi in una struttura vecchia e non adeguata con un servizio d’ordine scandalosamente scadente per gestire un evento di quel genere

Nessuno che ricordi come l’UEFA non abbia mai pagato nulla per quella strage di cui e’ responsabile principale.

Nessuno che ricordi brutalita’ e violenza dei teppisti inglesi che, con gli animi esaltati dai litri di birra in circolo, si scagliarono contro quel maledetto settore Z, dove stavano i tifosi della Juve….quelli non organizzati…che erano li solo per la “storia di un grande amore”!!

Nessuno che ricordi come la scelta di giocare, voluta dalla gendarmeria belga, fu forse l’unica cosa giusta di quella serata.
“Quando cade l’acrobata viene fuori il clown” scrisse Walter Veltroni. L’attenzione degli hooligans dirottata sulla partita piuttosto che sul dare altre mazzate....ha probabilmente evitato esiti ancora peggiori. E forse calmato anche gli animi degli juventini dei quali si temevano reazioni non controllate. 

Nessuno che ricordi che le squadre non parteciparono alla decisione di assegnare comunque il titolo.

Nessuno di noi pretende che si riconosca per forza il valore indiscusso di quella stratosferica squadra bianconera che, cresciuta negli anni, meritava giocarsi la finale in una serata di festa e non di orrore.

Ma va almeno ammesso che la Juve non ha nessuna colpa di cio’ che e’ successo all'Heysel, anzi!

Ed in cima a tutto…nessuno che ricordi quei 39 poveri tifosi...angeli innamorati di calcio che con gioia e passione avevano seguito la propria squadra del cuore per quella trasferta magica e che non sono piu’ ritornati casa.

Morti in modo atroce sotto il peso delle macerie di un muro che non ha retto alla pressione della violenza!
 

Si! E’ vero!!! Il rigore non c’era….Boniek venne atterrato 2 metri prima di entrare in area.

Platini segno’ spiazzando Grobbelaar e poteva...anzi doveva certamente risparmiarsi l’esultanza.

Se proprio vogliamo essere precisi e ricordare solo qualche frangente di quella assurda partita…c’era anche un rigore per il Liverpool.

La Juve gioco’ alla pari con i Reds, campioni uscenti…che non ci stavano a perdere e  attaccarono di continuo. Tacconi paro’ di tutto.

Una partita sicuramente giocata in un clima surreale ma fatta di episodi come altre.

Fini 1-0

Non ci fu alcuna premiazione; la Coppa venne consegnata negli spogliatoi e quel giro di campo per esibirla ai tifosi andava certamente evitato, seppur in quel momento in pochi erano al corrente delle dimensioni di quanto era successo realmente.  

Oggi nessun juventino festeggia l’anniversario della prima Coppa dei Campioni…o come si chiama adesso..la Champions.

Sono stati fatti degli errori, certamente! In molti chiesero anche scusa per gli atteggiamenti fuori luogo…prendendo le distanze anche da quelle centinaia di immancabili scemi che a Torino fecero caroselli in piazza (ma non certo la festa che ci sarebbe stata in condizioni diverse).

Non celebriamo l’1-0 di Platini’ e nemmeno le parate miracolose di Tacconi.

Non lo facciamo perche’ per noi il 29 Maggio e’ la triste ricorrenza della piu’ tragica strage mai avvenuta in uno stadio di calcio per un evento cosi’ atteso ed importante.

Perche’ in quelle 39 famiglie di gente come noi da ormai quasi 40 anni c’e’ un vuoto incalcolabile.

Perche’ non si puo’ morire per una partita di calcio, seppure si tratti di una finale di Coppa Campioni.

A tutto il popolo juventuno e’ stato sottratto un sogno……quello di godersi lo spettacolo di una finale importantissima e gioire appieno per la vittoria piu’ bella raggiungibile da una squadra di club.



Succedesse oggi, farei una fatica bestiale nel trovare le parole giuste per spiegare a quel piccolo “gobbo juventino” di 7 anni dal sangue bianco-nero che ho in casa il perche’ di quell'orrore…..
Adesso sono io papa'....e non e' vero che i genitori sanno sempre tutto!

Onore a quei 39 innocenti, vicinanza alle loro famiglie.

E’ il momento del ricordo affinche’ quella pagina cosi’ nera possa almeno essere servita a far si che non accada mai piu’.

L’anno prossimo saranno 40 anni.

Concentriamoci sul ricordo e rinfreschiamo la memoria. 

A noi juventini e' richiesto anche di riconoscere quanto di sbagliato e sopratutto di inopportuno scaturi' a margine di quella terribile serata in cui sarebbe stato molto piu' appropriato il silenzio.  

A tutti gli altri....va il mio appello: per favore, evitate la solita tiritera ormai scontata di commenti stupidi e giudizi faziosi su quella Coppa e sulla sua legittimita’, dimenticando tutto il resto!

Che resti nel luogo dove forse e’ piu’ giusto che stia! 

Non e’ una Coppa da festeggiare, ma da dedicare ai 39 bianconeri che non ci sono piu’ e a tutti quelli che sognavano una grande festa e invece portano per sempre nel cuore i segni una orribile tragedia.