Le narrazioni, i poemi e quella meravigliosa mescolanza tra “tramandato” e “raccontato” con sfumature fantasiose e di immaginazione interpretativa hanno il potere di far volare la mente e il cuore in giro per un mondo che vuole volutamente stare a debita distanza dal “concreto” della verità assoluta.
Parliamo di Mitologia e Leggenda …..due “elementi” che esercitano da sempre su di me un fascino particolare.
La storia che si intreccia con la fantasia in un binomio in cui ognuna "concede" qualcosa all'altra senza prevaricare.
Ci si può abbandonare con il pensiero perdendosi nel narrato, lasciare che a prevalere siano le senzazioni.….e chissenefrega delle prove documentali.
Basta solo che i “pezzetti” del racconto restino in qualche modo
coerenti al contesto…e poi può valere tutto.
Non a caso “Odissea” significa per molti un percorso lungo, tortuoso, complicato e pieno di insidie ma dal quale in qualche modo si viene fuori.
Non tutti la collegano a Omero e al suo poema…
Si narra che Polifemo fosse un gigante dalle fattezze mostruose anche solo per l’unico occhio al centro della fronte comune a tutti gli abitanti dell’isola dei Ciclopi.
Figlio di un dio greco (Poseidone…..) era un tipo burbero e
grezzo, dalla forza smisurata e dalla ferocia inaudita e, a detta di Omero,
viveva da selvaggio dentro una grotta rocciosa…una “Spelonca eccelsa nell’estremo fianco di lauri opaca, e al mar
vicina, io vidi”.
Trovandosi dalle parti di Milazzo sul lungomare di ponente
direzione nord….si attraversa una via denominata….”Grotta di Polifemo”
che lambisce lo stadio di calcio anch’esso denominato “Grotta di Polifemo”.
Subito dopo….sul lato destro della litoranea, sotto l’imponente
struttura rocciosa che sostiene il Castello…..appare guardacaso una grotta
dalle dimensioni "compatibili" con i ciclopi.
Sembra proprio lei la spelonca omeriana…..
Che la Sicilia sia, per la leggenda, l’isola dei Ciclopi…siamo tutti d’accordo.
A bordo della sua nave Ulisse
navigò le acque di quel mare e per sfuggire ad una tempesta trovò rifugio
proprio di fronte una grotta….con annesso “imprevisto”
Polifemo, che abitava proprio
li e che malvolentieri gradiva persone tra i piedi, catturò Ulisse e i tutto il suo staff.
Finì poi che il famosissimo
condottiero e navigatore greco, per scappare delle smanie cannibali del rude gigante,
organizzò un assalto per accecare Polifemo infilzando, con un bastone
appuntito, l’unico occhio del re dei ciclopi.
Lo scoglio di Patti…a circa
30 Km di distanza…così come le Isole Eolie…sono tutte “rocce” che si bagnano
nello stesso mare e che nessuno vieta di pensare si trovino proprio li in
quanto scagliate dal furioso Polifemo che, per vendicarsi, voleva affondare la
nave del nemico Ulisse in fuga…..con tutto l’equipaggio.
E’ mito….è leggenda.
Non vedo chi possa presentarsi esibendo l’originale del certificato di residenza di Polifemo o altre prove documentali a rigurdo di dove sia vissuto.
Non credo ci siano certezze schiaccianti che neghino la possibilità di cavalcare questa suggestione togliendomi il “piacere di pensare” che Polifemo sia un milazzese e che abitasse proprio in quella grotta ….a 2 minuti a piedi da casa mia.
E andando oltre….immaginare di sentire le sue urla e il rimbombare dei suoi passi.
Chi ha avuto la fortuna di entrare dentro la grotta (ormai chiusa da quasi 40 anni…ma lasciamo perdere) sarà stato certamente attratto dall’atmosfera magica che si respira in quel luogo dove, chiudendo gli occhi, sembra ancora muoversi silenziosa l’ombra del Ciclope.
Personalmente….avrei “approfittato” di questa leggenda che tutti conoscono per costruirci attorno qualcosa che attragga a Milazzo veri e propri fiumi di gente.
Turismo non di passaggio ma
rivolto a perdersi tra le bellezze della città comprese quelle collegate alla
leggenda dell’Odissea e immerse nella mitologia.
Un percorso culturale…..un viaggio organizzato che faccia rivivere la “tappa milazzese” dell’Odissea.
"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.."
E su quelle mitiche acque e lungo l’asfalto della litoranea che le costeggia ci vedrei benissimo un Triathlon…una gara bellissima e appassionante che valorizzi una zona “perfetta” per questo tipo di eventi sportivi.
Un giorno del futuro, spero non troppo lontano, magari si arriverà a organizzare qualcosa del genere. La mia testa è piena di idee a riguardo....vedremo.
Intanto, vista l’emergenza covid e la
difficoltà di gareggiare in modo “classico” ho deciso di “organizzarMI” ..la
prima personalissima edizione speciale del “Triathlon di Polifemo”….in
solitaria.
Con tanto di medaglia caratteristica e originalissima da autoconsegnarsi in caso di perfetta riuscita dell' "esperimento"
Una sorta di …simulazione di Ironman 70.3 …leggermente "ridotto"
1.5Km di nuoto proprio sotto
la spelonca….
73Km di bici lungo la
litoranea fino a Marinello…..proprio costeggiando le acque che fecero parte
della “rotta” di Ulisse
16Km di corsa a piedi in giro
per la mia città….attraverso le strade che si affacciano sui 2 mari…..ponente
all’andata e levante…al ritorno.
Zona cambio unica….il Box di
casa mia che ha la fortuna di trovarsi a 300 metri dalla spiaggia….proprio
sotto la spelonca.
Tutto organizzato a puntino….”progetto” su carta compreso e sveglia puntata alle 5.00 ...antimeridiane....quando dormono praticamente tutti.
Partenza del nuoto alle 6 di mattina in punto con il mare quasi più calmo di una piscina e alquanto tiepido.
Le acque sono quelle del
mito….e Polifemo sembra affacciarsi dalla mitica grotta per guardare quel “folle”
che ha sottratto parecchie ore al sonno decidendo di trovarsi li e in nessun altro posto
al mondo.
Tuffarsi all’alba è
un’esperienza. Le bracciate si susseguono nel silenzio totale. Solo qualche
gabbiano ogni tanto infrange la quiete.
La zona cambio attende….e io
me la prendo relativamente comoda….
Poi si parte in bici quando
non sono ancora neanche le 7.00.
Per fortuna il venticello è leggero e non
infastidisce il mio scorrazzare a 30Km/h lungo la litoranea verso ovest.
Il mare sempre sulla mia destra per il tratto d’andata….
Mentre la catena gira e l'atleta si "gode il panorama" la mente resta concentrata sul bilancio energetico.....ricordando a chi pedala gli "insostituibili" gel
integratori da ingurgitare più o meno ogni ora!
Il percorso è quasi del tutto piatto con solo qualche ondulazione nella parte centrale.
Ma l’obiettivo è completare
un allenamento lungo distribuendo bene le energie….in vista di Cervia.
Nel frattempo la temperatura
sale…per sfiorare i 30 gradi…..quando, trascorsi i 73Km in sella, si indossano
le scarpe da running per gli “ultimi” 16Km.
Sensazioni
positive….confermate dal discreto "giro di gambe".
Devo quasi frenare gli
istinti di forzare il ritmo….per non andare “fuori tema” rispetto al programma.
E poi bisogna stare molto attenti ad ascoltare i messaggi dell’organismo e dei muscoli in primo luogo.
Per la frazione di corsa
Giuseppe è di scorta con supporto morale e rifornimento di liquidi…
Indispensabile!!!
La fine è come l’avevo
immaginata!
Ancora diverse energie in
corpo…..
La “sensazione perfetta” in
vista dell’appuntamento chiave dell’anno (IM 70.3 a Cervia...27 settembre) che sarà “un quarto più lungo”…..da
svolgersi in luoghi di mare sicuramente bellissimi ma sulle rive adriatiche....molto
lontane sia nel tempo che nello spazio dal mito di Polifemo.
Si dice che questo
maledettissimo microbo servirà a rinfrescare la memoria (corta) dell’essere
umano ricordandogli che nonostante l’elevata intelligenza di cui è (o dovrebbe
essere) dotato…..NON E’ il padrone del mondo.
Chi comanda è la
natura….madre natura!
Quel poeta di Recanati a cui
si devono i versi più belli mai scritti per cantare la natura e le sue bellezze, oggi si accanirebbe tantissimo contro ..quella “matrigna” che agisce
impassibile di fronte ai dolori dell’uomo.
Che piaccia o no, la natura ci insegna da sempre che il percorso che conduce al rinnovamento della bellezza passa attraverso il sacrificio.
Come un innocentissimo seme
che deve “morire” nel terreno umido per trasformarsi nella più bella delle rose.
O…meno poeticamente, come un
normalissimo chicco d’orzo destinato a “marcire” fermentando nell’acqua prima
di riempire il più sensazionale dei bicchieri di birra.
Sarà!
Però quì siamo davanti ad un fenomeno che ha superato di gran lunga i numeri di una catastrofe...checchè ne dicano i negazionisti.
A poco serve consolarsi
pensando che tutto ciò risponda a certe leggi universali.
Inutile ricordare che da quando esiste l’uomo sulla terra ..la Storia del nostro pianeta è da sempre intervallata da “Cigni Neri”.
Quando questo microbo avrà trovato la sua “morte” definitiva magari penseremo a questo periodo con un ottica diversa....e il cigno, senza cambiar colore, avrà modo di convivere andando d'amore e d'accordo con tutti gli altri pennuti dello stagno.
Oggi siamo tutti alla ricerca della “nuova normalità” anche se di fatto non credo abbiamo capito cosa relamente essa sia.
Fino al 4 maggio scorso eravamo tutti in quarantena, rintanati in casa, agli "arresti domiciliari", bombardati da notizie di ogni tipo (anche fake), senza nessuno svago o forma di distrazione che distogliesse la mente dall’inesorabile bollettino di guerra emanato ogni giorno dalla protezione civile.
Vi ricordate???
Borrelli e Brusaferro... protagonisti in TV, a rubare la scena ad Amadeus e Carlo Conti....pur non avendo neanche lontanamente le stesse capacità di bucare lo schermo.
Paura….paura vera soprattutto in Lombardia.
Lockdown è veramente una bruttissima parola traducibile in diversi modi….ma con un solo significato: “State a casa!!!!”
E forse oggi, dopo mesi, capiamo che era un male necessario.
Una normale influenza causa anch'essa dei morti...ma non genera la processione di bare che abbiamo visto.
Tutti sballottati come sulle montagne russe….alla ricerca di un equilibrio tra l’ottimismo degli “sdrammatizzatori” (“andrà tutto bene!!!”) e il terrore dei “catastrofisti” (“ci salverà solo il vaccino”)
Sembra passata “una vita”…tra
l’ufficio divenuto casa….e viceversa. Tra le varie e fantasiose definizioni
dell’indice R0…..
Tra le spese “on line” con lievito e farina introvabili come
alcool, amuchina e mascherine.
Come mi sono allenato durante il lockdown quando gli "untori" erano solo i podisti?
Running lungo le corsie dei
box e il vialetto perimetrale di casa nel giardino condominiale.
Pedalate massacranti con la
bici….sui rulli!!!
Il tutto…in attesa del fantomatico “picco dei contagi”…per cui …ogni settimana sarebbe stata quella decisiva.
Sembrava un miraggio.
Poi…finalmente….come nelle tappe di montagna del Giro D’Italia…si scollina e inizia la discesa.
Riaperture graduali e quella
“parvenza” di normalità…giusto con l’estate alle porte.
Zangrillo contro Crisanti…..diventa la vera sfida che conta.
Anche più interessante del
campionato di calcio che nel frattempo è ripartito (a porte chiuse) con la
“nona” consecutiva della Juve!
Arriverà mai il vaccino?
Intanto sono diventate disponibili le mascherine per tutti….e non è poco.
C’è da gestire la movida, la
voglia di stare fuori, incontrare gente….e “fare tutto quello che non si
poteva”.
Tra bonus vacanze e l’azione
benefica della bella stagione …..anche in questo anno domini 2020
pandemico…scattano le ferie.
Siamo in Libertà.....ma attenzione. E' una "libertà condizionata".....
Impossibile azzerare gli
assembramenti.
Ma ci siamo già “giocati” il Carnevale, la Pasqua e i ponti primaverili (25 Aprile e primo Maggio)…..non sia
mai che salti pure l’estate.
Per fortuna, seppur in maniera alternativa e insolita, qualcosa si riesce a fare….ed è un vero peccato che duri poco!
E adesso????
L’Estate sta finendo…cantavano i Righeira….negli anni 80
Adesso siamo tutti pieni di
dubbi di fronte all’approssimarsi della riapertura delle scuole.
La curva dei contagi, come atteso, sta risalendo anche se i numeri del “bollettino delle 18.00” non parlano di tragedia.
Va tutto bene?
Mi sembra di poter dire di NO
perchè il suddetto microbo è ancora in circolazione a prescindere dal dibattito
su quanto virulento sia oggi rispetto al lockdown.
L’economia ha sofferto, sta
soffrendo e soffrirà ancora…..e questo metterà alla prova tutti, nessuno
escluso.
Inutile fare pronostici su ciò che succederà.....
La nostra, come detto, sembra una libertà condizionata!!!
Ho dovuto disdire l’albergo prenotato per Cervia….perchè purtroppo, anche se non era difficile ipotizzarlo, l’Ironman IM70.3 dell’Emilia Romagna è stato CANCELLATO e posticipato al 2021.
Ci tenevo tantissimo.
Anima e corpo sacrificate con
sveglie all’alba e altri “salti mortali” per allenarmi in modo adeguato.
Poi…parlando con la
proprietaria dell’Hotel che avevo a suo tempo prenotato, ho inevitabilmente
intrapreso la strada della riflessione.
A Cervia puntavano tutto sull’ondata di atleti, famiglie e turisti in genere attirati dalle gare Ironman (full distance, medium e olimpic) per prolungare una complicatissima stagione estiva partita non benissimo e mai realmente decollata.
La notizia della cancellazione di tutte le date è stata un’altra mazzata per albergatori, ristoratori e tutto l'indotto.
Darà sicuramente molto più
fastidio a tutto il comparto turistico che scommetteva su quel week end
piuttosto che a noi atleti.
Autorizzati dalla legge....si terranno le caparre
versate per tutte le prenotazioni…..almeno per mitigare un pò i mancati
introiti.
Pazienza!
Il mio obiettivo sarà quello di
“recuperare” la quota già versata per l'iscrizione.... nel week end del 19 settembre
2021 quando si tornerà a parlare di IM 70.3 di Cervia.
L'allenamento sarà tutto da ri-programmare ma almeno la mia camera è già prenotata.
Per i prossimi “salti
mortali” …ci sarà un anno di tempo in più.
Anche sul groppone
dell’anagrafe, purtroppo!!!
Mergozzo, comune di pochi abitanti nella Val d’Ossola e collogato sulle rive dell’omonimo lago, rappresenta l’unica possibilità reale di gareggiare in un triathlon della stessa distanza di Cervia.
Il Triathlon Internazionale
che organizzano da tantissimi anni sulla distanza “media”…(70.3 per interderci)
può svolgersi grazie alla “resilienza!” degli organizzatori unita al fatto di coinvolgere dei “volumi” di persone (tra atleti e tutto il resto) notevolmente
più ridotto e controllabile rispetto ai supereventi con marchio IM.
06 Settembre 2020….significa 3 settimane prima della data (cancellata) di Cervia.
L’allenamento non è certamente al top….ma mi fido delle buone sensazioni del “Triathlon di Polifemo”….
Per queste cose serve anche
un “pizzico” di controllata pazzia.
Il resto, a parte le ansie e il difficile “avvicinamento” degli ultimi giorni…è storia di queste ore.
1.9Km a nuoto….nel lago di Mergozzo…con ingresso scaglionato..e partenza con tuffo dal pontile….2 per volta ogni 10 secondi (praticamente una cronometro)
Tanta fatica…ma le mie uniche
nuotate sono giusto quelle 4 a fatica messe assieme a Milazzo….sotto l'occhio del Ciclope.
90Km in bici su un percorso verso Domodossola...dove finalmente scopro la città famosa per la sua iniziale “D”….
Andata e ritorno per 2 volte con
scia vietata (anche quì….una cronometro)
Percorso più o meno piatto ma “nervoso” per il vento a volte contrario e l’acquazzone improvviso che si abbatte in gara nella seconda metà. Qualche imprecazione....e via.
La corsa è il mio “forte” e
le gambe sono ancora “buone”.
Seppur in sofferenza…con i miei tifosi tutti a casa in trepida attesa di notizie…..resta solo la mente ad
aiutarmi.
E la mente …”fa il
suo”….sussurrando all’orecchio dell’animo parole di pietra... del tipo : “non esiste
nulla che ti impedrà di tagliare quel traguardo……non mollare e passerai sotto
quell’arco con la scritta FINISH”
E così fu!!
1,9+90+21 uguale.... 112.9 Kilometri…che tradotto in miglia (terrestri) fa esattamente 70.3! E ne avete imparata un’altra!!!
Il tutto in 5 ore, 38 minuti e una manciata di secondi di fatica…..quasi tutti in solitudine, come nelle più tipiche situazioni degli sport di endurance....e stavolta anche in "ossequio" alle norme anticovid.
Per tornare a Ulisse.....sappiamo che le "colonne d'Ercole" rappresentano il confine entro cui risiede in genere la conoscenza.
Un perimetro immaginario, metafisico.....oltre il quale "non si sa nulla".
Non è un limite...perchè se lo fosse sarebbe vietato oltrepassarlo.
Quello che può succedere al di la delle colonne lo si può immaginare...intuire e a volte, anche prevedere.
Non si muore varcando quella soglia.....ma per il semplice motivo di trovarsi in un ambiente mai perlustrato......ci vuole molta umiltà, rispetto e preparazione nell'avvicinarsi.
Al "mio paese" non esiste altro metodo più valido per prepararsi ad un esame con umiltà e rispetto che non sia quello di studiare.
E studiare nello sport significa allenarsi.....con le gambe e con la testa.
Sarà un caso che per correre uso le ASICS? 😃 (Anima Sana In Corpore Sano)
L'allenamento di triathlon "in assoluto" più lungo mai fatto in vita mia (in termini di durata) è ancora vivo nel ricordo mio e di Polifemo.....4 ore e mezza.
Mettiamoci le buone sensazioni....del post.....arriviamo a più o meno a 5 ore.
Si!
5 ore di "fatica" stanno alle colonne d'Ercole come la conoscenza atletica di me stesso sta ai confini del mondo ai tempi di Odisseo!!!
Orbene....la scritta FINISH è apparsa 38 minuti dopo...... ma in linea con le mie "stime"....secondo ciò che ero in stato in grado di prevedere succedesse.
Forse sta proprio in questo la soddisfazione maggiore venuta fuori a Mergozzo giusto sotto la scritta FINISH....
FINISH….della gara…e anche di questo post….che vi ringrazio di aver letto fino alla fine.
Il prossimo spero sia “figlio” di un periodo migliore su tutti i fronti…..
Non dimentichiamoci che siamo in Libertà condizionata.....
Andiamo pure in giro....ma.....evitiamo assembramenti, laviamoci le mani il più possibile, usiamo la mascherina......e soprattutto il cervello!!!!
A presto….
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