domenica 21 aprile 2013

Perchè???

Nella mia seppur corta descrizione personale non mi ero soffermato sulla mia fede calcistica! Del resto...è un blog che parla di corsa, bicicletta...triathlon...
Però, da quello che stavo facendo la sera del 15 Aprile 2013 intorno alle 22...si può però capire che sono bianconero dentro...e da sempre.
Arturo Vidal e la sua doppietta conducevano la Juve verso un'altra affermazione fuori casa....a Roma contro la Lazio. Vai!!!!
Poi, in un momento di zapping facilitato dal 2-0 netto con il risultato ormai in cassaforte....un flash su un altro canale!
Purtroppo....di quel flash...è rimasto solo il pensiero!
Ed è così che la mia serata di juventino felice si è trasformata prima in dolore.....e poi in una tristezza profonda dalla quale faccio fatica a riprendermi.
Boston....e quel bimbo di soli 8 anni che aspettava il suo papà maratoneta all'arrivo di quella meravigliosa fatica che rende mitica la gara regina fra tutti gli sport.
Perchè??
Why??
E' questo l'interrogativo straziante da cui chiunque conosca questo mondo, quello del running, continuerà a essere martellato!
Oggi, a distanza di 6 giorni ho corso una gara non competitiva assieme ad altre centinaia di amatori dello sport più bello del mondo (si, oggi sono categorico ed egoista)....ed in ognuno dei 13 Km percorsi....almeno una volta...ho avuto quel flash nella mente...nel ricordo delle bombe, dello strazio nel vedere i miei malcapitati colleghi stramazzare a terra colpiti dall'onda d'urto, impotenti tra le pozze di sangue, il terrore negli occhi della gente che non riusciva a capire cosa stesse realmente succedendo e che cosa era giusto fare.....

Da modesto maratoneta so benissimo cosa significhi partecipare alla gara per la quale ci si è allenati con grandi sacricifi facendo i salti mortali per esserci....immaginare da tempo l'emozione, i brividi e la soddisfazione regalata dall'arrivo. Anch'io, più volte, ho pensato di correre la Boston Marathon...la più antica del mondo.
E poi la festa...la gioia di tutti, atleti e non che invadono le strade per trascorrere una giornata all'aperto tra l'odore della canfora, il rumore delle migliaia di scarpe che stridono sull'asfalto, i colori delle maglie, le bandiere, striscioni di incitamento (a volte anche curiosi)....campanacci, cori da stadio...un'atmosfera indescrivibile in cui gli attori protagonisti siamo proprio noi...quelli del popolo della corsa...quelli per cui lo sport è solo ed esclusivamente amore.

I top runner, da soli, non fanno "numero" all'interno della grandezza di una manifestazione concepita per essere prima di ogni altra cosa un giorno di festa.
Su 30 mila partecipanti, la stragrande maggioranza corre solo per vivere intensamente quei momenti!
La vittoria sta nel godersi l'ultimo kilometro che...paradossalmente si vorrebbe infinito....volando nel tappeto colorato che ricopre normalmente gli ultimi tratti d'asfalto, ascoltando cosa dice lo speaker, girando sorridenti la testa a destra e a sinistra sperando di incrociare lo sguardo della moglie, del figlio....degli amici che, 42 Km prima, si era salutati...dandosi l'"arrivederci" sotto lo striscione...
Ed è proprio in quell'ultimo kilometro che è arrivata la pugnalata terribile e vigliacca di chi ha colpito nel mucchio, alla cieca, senza avere neanche il coraggio di guardare in faccia la gente e tutti coloro che non potevano, anzi non dovevano, immaginare di passare in un.... flash...dalla gioia innocentemente smisurata al terrore!!!
Perchè?
Non dirò nulla su quelle 2 persone, speriamo i veri responsabili, che la Polizia ha identificato. Uno dei 2 è morto. Nessun commento. Non ti curar di lor ma guarda e passa...diceva Dante nel perfetto tentativo di condannare qualcuno semplicemente con l'indifferenza.
Infatti....non vale la pena parlarne perchè tanto, qualunque discorso sulle motivazioni non troverebbe facilmente sbocco.
L'utilizzo della logica o l'affidarsi ad altri strumenti di analisi dei comportamenti umani (umani?) lascerebbero comunque aperto l'interrogativo: Perchè???
Interrogativo irrisolto o forse anche irrisolvibile....perchè entrando nel girone dei vigliacchi...di cosa vuoi discutere?

Ed assieme a questa amarezza io, modesto maratoneta da 3 ore e 30, sperimenterò un certo malessere.....durante il "sacro rito" di attaccare con estrema cura il pettorale poco prima del via......in quei momenti unici in cui si pensa solo e soltanto a come sarà quel meraviglioso ultimo kilometro, al tappeto colorato, alla voce dello speaker, alle ali di folla...allo striscione....all'incredulità di essere li mentre non si fa altro che guardare in faccia tutti...ma proprio tutti...per scorgere il sorriso di chi è li per noi.....e che ci aspetta ......felice di farci una foto mentre diamo un morso alla medaglia che ci hanno nel frattempo messo al collo....perchè in quel ..flash indimenticabile....abbiamo concluso la maratona!!!

Nessuno vieta di pensare che , forse, la risposta più adatta a quel Perchè?...è proprio quella che non si da....o forse si da trovando la forza di rialzarsi ed andare sempre avanti....proprio come fanno i veri maratoneti nel superare le fatiche della gara.

Mi permetto di indirizzare questo pensiero al papà di Richard, quel bambino che a Boston ha perso la vita.
Il messaggio è quello di non dimenticarsi mai di essere un maratoneta...di rialzarsi e continuare a correre...sempre con orgoglio e cuore!
E a quel bimbo che da 6 giorni è un angelo, una preghiera intensa ...intensa ed emozionante proprio come l'ultimo kilometro di una maratona!