mercoledì 4 gennaio 2017

Anno nuovo....vita nuova (veramente!!)


Con le feste natalizie in fase conclusiva (..finalmente…per certi versi) ci ritroviamo già nel 2017…ai primi albori di un anno che, come sapete dal post precedente, si presenta con un bel programma!!!
Per il sottoscritto è facile prevedere un anno sicuramente intenso....in cui farò tante "maratone"....anche notturne di quelle che però si corrono senza scarpe da running....
Diciamo che...sarà sempre e comunque un anno di sport...con "specialità" nuove e alternative....in cui piacevolmente cimentarmi!!! 

Ma avremo tempo di parlarne....tra non molto.



Prima di mandare in archivio definitivamente il 2016, ritornando per un attimo allo sport nel senso più conosciuto del termine, farò anch’io il solito giochetto rievocativo citando 3 momenti, situazioni o personaggi che hanno positivamente impressionato ed altrettanti che invece sono legati ad aspetti negativi dell’anno appena passato.

Una sorta di podio degli UP…e il (contro) podio dei DOWN che hanno, secondo il mio parere, contraddistinto la stagione sportiva conclusasi soltanto 4 giorni fa.

Medaglia di bronzo UP: Vincenzo Nibali padrone del GIRO 2016 dopo una rimonta certamente propiziata da un pizzico di buona sorte (che poi gli ha voltato le spalle a Rio) ma poi consolidata grazie a due gambe di acciaio e un cuore grande.
Merita un premio anche per ribadire che nello sport (e spesso anche nella vita) la fortuna può bussare alla porta di chiunque….ma non tutti hanno poi il coraggio di aprirle o la bravura di sfruttarne I benefici.


Medaglia d’argento UP: Usain Bolt grande dominatore alle olimpiadi di Rio.

Per me va sul podio non tanto per le 3 medaglie d’oro vinte (100m, 200m e staffetta 4x100m) ma per averle conquistate con I denti….strappandole ad una concorrenza che stavolta pensava poter prevalere anche in virtù dell’età non più giovanissima del “lampo” giamaicano.


Non avevano fatto I conti con il grande Usain…personaggio tanto stravagante, simpatico e sempre giocherellone davanti alle telecamere quanto professionista di esemplare serietà.

Sapeva di non essere imbattibile a suon di records come invece lo era a Pechino 2008 e a Londra 2012.
Al posto di vivere di ricordi…ha deciso di mettersi in gioco accettando anche il rischio di perdere.

Si è preparato alla grande con meticolosità e impegno per lavorare su risorse, anche mentali, che sopperissero al naturale calo di esplosività.
E nella pista di Rio ha vinto lasciandosi dietro non solo gli atleti avversari ma …anche coloro che erano già pronti a celebrare il suo funerale…sportivo!


Medaglia d’oro UP: Sul gradino più alto del podio non ci metto un personaggio bensì una squadra.


Non è la Nazionale di calcio che pur non vincendo, ha fatto un grande Europeo; non è la Juve che nel 2016 ha vinto Scudetto e Coppa Italia.

Con il pensiero rivolto al cielo e con molta malinconia...voglio che la medaglia d’oro più bella di quest’anno vada alla Chapecoense.



Lasciamo da parte per un attimo la tragedia...che sarebbe in effetti un evento da dimenticare.
Va però immortalato il ricordo questa piccola-grande squadra brasiliana che dopo grandi sacrifici e contro il pronostico, partita dopo partita,  si era conquistata la finale della Coppa Sudamericana (l’equivalente della nostra Europa League).
Sappiamo bene che vincere partendo dal basso è un’impresa che riesce solo raramente e quando accade evoca grandi valori non solo tecnici ma anche umani, di unione, coesione e spirito di gruppo.
Tra il festoso entusiasmo del viaggio verso la finalissima, un misterioso quanto assurdo disastro aereo ha distrutto le vite di quasi tutti I calciatori della  squadra.
Tutto il mondo del calcio si è raccolto attorno ai colori bianco-verdi della Chapecoense….e se è vero che si piangono purtroppo le vittime di una grave tragedia…oggi come non mai va ringraziato lo sport che riesce sempre a trovare parole di gioia nonostante il dolore, di speranza nonostante lo strazio, di vittoria nonostante la morte.


La Chapecoense è Campione del Sudamerica e vince la mia personalissima medaglia d’oro nella certezza che la buona volontà di chi è rimasto farà presto ripartire la squadra verso nuove vittorie nel ricordo di chi non c’è più.



Ed eccolo il podio UP...in versione completa pronto per la premiazione. 




Passiamo adesso alla "contro-premiazione" legata ad argomenti di cui avremmo volentieri preferito non parlare nel 2016....il cosidetto contro-podio DOWN.


La medaglia di bronzo DOWN (premio speciale della stupidità) la assegno a quei "due fenomeni” che hanno cervelloticamente scelto di irridere il portiere avversario con balletti e scenate varie prima di calciare (disastrosamente) il rigore della partita più importante della carriera. 

E' vero! La tensione del momento, la poca lucidità può annebbiare la mente di chiunque. Ma proprio per questo in quei momenti andrebbe seguito il sempre valido insegnamento del saggio monaco di Occam: la soluzione migliore è sempre la più semplice….che nel calcio di rigore si traduce in: "non ti distrarre, scegli un angolo, prendi una adeguata rincorsa e tira una legnata".
E oggi, se fosse andata male lo stesso, avremmo parlato di eliminazione sfortunata alla lotteria dei tiri dal dischetto...di fatalità …e non delle indescrivibili “pirlate” (per non usare altri termini) di Zaza e Pellè davanti allo stupefatto Noier. Assurdo!


La medaglia d’argento DOWN senza starci troppo a pensare la "vince" la Ferrari.
L’annus orribilis…più orribilis della storia rossa in cui, non solo si è riusciti nell’impresa di non vincere alcun Gran Premio, ma anche per aver mai dato la sensazione di ridurre il gap dalle altre…(troppe) scuderie che stanno davanti. 
E tutto ciò con due piloti già campioni del mondo di cui uno (Vettel) di livello assoluto.
Insomma…un disastro.




Il titolo in negativo, nonchè medaglia d’oro DOWN del 2016 va alla vergognosa vicenda del Doping in generale ed in particolare per tutto ciò che sembra stia emergendo sul fronte russo.

Purtroppo ogni realtà ha il suo cancro e lo sport ha, da sempre, nel doping il male più odioso che possa esistere.

Lance Armstrong, Floid Landis, Ben Johnson….Alex Shwazer sono solo pochi esempi recenti e passati di personaggi che, con la complicità di qualcuno, sono caduti nel vortice degli aiuti chimici.

Che per tali atleti il doping servisse a superare gli altri o “solo” per non essere superati da una moltitudine di altri dopati…è un mistero che difficilmente scopriremo.

Ma che esista un Sistema di stato organizzato e operativo atto a dopare migliaia di atleti al fine di dominare il palcoscenico dello sport mondiale era qualcosa che, sepolti ormai i ricordi della DDR, noi sportivi pensavamo aver superato.
Invece, il 2016 verrà ricordato come l’anno dei sospetti sul doping di stato in Russia in cui la WADA (agenzia mondiale contro il Doping) sta scoperchiando un calderone che vede dentro la politica ai massimi livelli, Cremlino compreso, con un comitato olimpico internazionale incapace di prendere decisioni a riguardo per I tanti…troppi interessi in gioco tra I quali I prossimi mondiali di calcio del 2018 destinati da tempo alla Russia.

Vedremo le evoluzioni nel corso del 2017…con la tristezza che, comunque vada (o meglio comunque …wada) saremo costretti a riparlare di sport per aspetti che riguardano la truffa e il falso piuttosto che la grande bellezza di un gesto atletico…pulito.





Ma voltiamo pagina....
Scandito principalmente dagli emozionanti ricordi olimpici e paraolimpici, dalle serate in TV per gli Europei di calcio e dalla ripresa del campionato di serie A (con la Juventus ancora in testa, ma non diciamo nulla) il mio personale 2016 sportivo si è snodato lungo una stagione caratterizzata dalle 2 maratone e dalle 5 gare di triathlon che vi ho già raccontato.

Per completare l’anno senza farmi mancare nulla mi sono “regalato” una settimana di influenza con annesso stop agonistico…dal quale ho fatto una fatica bestiale a recuperare.

Poi però, a meno della mezza maratona di Crema di fine Novembre (saltata causa febbre), diverse belle gare mi hanno comunque visto al via.

Peschiera Borromeo, proprio al rientro dopo la febbre con una bella 10km …”in gir a la Cava”.

Di questa gara ricordo benissimo sia il discreto tempo finale (44 minuti...dopo 12 giorni di stop assoluto causa febbre e postumi influenza) che il terribile mal di gambe dei giorni successivi….


L’Eco trail di Paderno Dugnano, nel parco dove mi alleno sempre, per una gara atipica ...stile corsa campestre di quelle veramente toste sia per gli impegantivi sali-scendi che per le difficoltà del fondo.



Ed infine, per chiudere in bellezza e non far pesare troppo le calorie del Cenone di S. Silvestro, la 31Run corsa alle 08.00 in punto del mattino nell’ultimo giorno dell’anno al “freddo e al gelo” di una splendida Milano ricoperta da un sottilissimo strato di ghiaccio….smorzato  dal caldo fiume di noi atleti a sfidarci nella 21Km all’americana (7 giri da 3Km ad eliminazione in base al tempo) lungo il parco e le strade adiacenti al Corso Venezia.
Gara insolita sia per la formula, molto intrigante,  che per l’orario….abbastanza “sul prestino”….



Beh, nonostante il freddo....sotto 0, sono rimasto in gara senza rischiare mai l’eliminazione provando a dare tutto nell’ultimo giro e chiudendo con un tempo “lordo” di 1h:43m che però comprende anche le pause di circa 40 secondi tra un giro e l’altro.




Ci siamo!!!

Adesso è già duemiladiciassette!!!!

Un anno speciale in cui, per la prima volta nella mia vita, il programma agonistico delle gare si inchinerà con piacere e doveroso rispetto di fronte all’evento più importante per la vita di un uomo.

Sta per iniziare il count-down….verso quella che in gergo tecnico chiamano la DDP…e di cui non sto a spiegarvi il significato…tanto l’avete già capito.

Il grande uccello dalle penne bianche col lenzuolo infagottato di color azzurro sul becco …è già in volo... e tra 2 mesi circa dirà….”prepare for landing!!!!"

Nel frattempo.....ho comunque rinnovato il “tagliando sportivo” anche per l’anno nuovo.
Visita medica agonistica già fatta e superata

Abile e arruolato per le ri-affiliazioni con le mie due squadre (G.P Gorgonzola per il running e Happy Runner Club per il triathlon).

Il resto…..sarà tutto un divenire di cui parleremo...

Buon 2017 a tutti con l’augurio che l’anno appena iniziato sia colmo di pace e serenità!!!