lunedì 2 dicembre 2019

Rieccoci...sui titoli di coda del 2019

L’autunno scorre via quasi come una gara…di medio fondo.

Seguendo le sue tappe, i suoi intermedi, i passaggi.

Incurante del ritmo perché quello lo stabiliscono altri, ma con la regolarità che si richiederebbe ad un maratoneta di qualsiasi livello.

Varrebbe veramente la pena lasciarsi coinvolgere dall'atmosfera e dai colori autunnali tuffandosi con ammirazione e gioia in questa splendida stagione che invece è costretta a rivendicare il suo diritto d’essere, la voglia di esistere.

L’autunno c’è, nonostante tutti quelli  (e mi sa che sono tanti…troppi) che chiuso l’ombrellone e tolto il costume iniziano a martellare con il Natale come se dopo un pasto ne vada subito consumato un altro.


Fermiamoci a riflettere sulla magia della vendemmia, pensando alle castagne, alle foglie morte (dai colori più vivi che mai), alla bontà del vino che nasce proprio adesso.

Che bisogno c’è di desiderare il panettone con ancora in bocca il sapore dell’anguria?

Babbo Natale arriverà, ma che senso ha farlo partire quando ancora in certi posti si potrebbe andare al mare?

Personalmente.….al posto di accelerare quasi comprimendo il tempo preferisco ritornare un attimo al tempo delle “granite” approfittando del fatto che ultimamente non sono molto regolare nella scrittura dei post.


Ciò, quasi involontariamente, mi obbliga a rituffarmi nell'estate prima che ogni ricordo venga realmente travolto dalle “centrifughe” di fine anno.



L’allenamento con sveglia all'alba funziona molto bene non solo per gli aspetti tipicamente sportivi, ma anche per preparare il corpo e la mente ad una “battuta di pesca” in mare aperto che inizia quando ancora è buio e con lo stomaco “chiuso” per finire sotto la luce del solleone quando invece l’appetito raggiunge i picchi più alti di giornata.

Il Mare "nostrum" milazzese regala sempre emozioni anche se la pesca non ha i connotati del miracoloso. 

Quanto basta per gustare il sapore del pesce veramente fresco


Ed anche quì….che senso ha divorare il “pescato” a pranzo nel non perfetto mix di troppa fame e molta stanchezza?

Meglio aspettare la cena per “fare le cose per bene” e godersi tutto con la rilassatezza e l’atmosfera più adatte. 

L’estate in ferie è il miglior periodo per allenarsi potendo contare su giornate belle, lunghe e …teoricamente lontane dal lavoro.
Sarebbe meglio dire…lontano dall'ufficio come luogo fisico poiché in realtà oggi staccare la spina totalmente, nonostante le ferie, risulta impossibile, almeno per me.

Un’estate caratterizzata da programmi agonistici molto vaghi con l’unico focus specifico puntato sulla Gran Fondo ciclistica.

Saltato l’appuntamento con la GF Milano (non si sa come mai cancellata e accorpata con un altra della zona del piacentino) I kilometri in bici su suolo siciliano sono serviti, una volta rientrati a casa, per preparare la DJ-100 corsa proprio nel primo giorno ufficiale di Autunno, il 22 settembre, in un “anello” di 100Km tutto attorno al City Life milanese.

Sin da sempre mi porto dietro la “sfiga metereologica” che guasta il meteo proprio a ridosso delle mie gare più particolari e lunghe.

Ricordo l’ultima Maratona di Milano sotto l’acqua, quella di Messina con il tempo incerto fino all'ultimo. La mezza di Monza 2017 sotto il diluvio e, andando indietro di qualche anno nel passato, due triathlon cancellati per pioggia torrenziale

Ed infatti….pioggia a catinelle nei giorni precedenti la gara e al mattino stesso. Per fortuna scampa proprio qualche minuto dopo la partenza, ma l’asfalto è un acquitrino.

Di base sono un tipo molto prudente per cui, non allenandomi di fatto mai in bici col bagnato, non ho molta esperienza su come ci si barcamena in queste situazioni…a parte le semplici regole del buon senso.

Fatto sta che, nonostante ritmi all’inizio molto controllati, le sgommate per perdita d’aderenza della ruota posteriore in curva le ho sentite tutte.

Poi per fortuna, la strada ha iniziato ad asciugarsi e finalmente si è potuto “tirare”.

Beh! Alla fine 100Km in meno di 3h alla media di 34.2Km/h che non è mica male!

Tra l’altro con “gamba” molto buona anche alla fine, ottime sensazioni durante tutta la gara e diversi tratti in cui riuscivo ad andare molto bene anche in testa al gruppetto in cui mi trovavo.

Il “giro del Capo” è sempre il…..”giro del Capo” 

L'avrò fatto chissà quante volte in solitaria da quando corro. 

Questa è stata la prima in assoluto con Alessio e con Giuseppe come scorta tecnica!!!

Spero ce ne possano essere altre….poiché equivarrebbe a dire che …lui (non certamente io) non mollerà la corsa anche adesso che il legamento del ginocchio gli ha restituito la possibilità di riprendere con quel “pericolosissimo gioco” che è il calcio.

Quest’anno mi sono anche tolto la soddisfazione di “salire” a Enna in bici sino al Castello di Lombardia…la fortezza costruita nel medioevo dai Normanni e che si erge nel punto più alto della città…ossia a 1000mt SLM.

Per rinfrescare la memoria ricordo che si tratta di uno dei Castelli medioevali più importanti e più grandi d’Italia, roccaforte inespugnabile e residenza non solo normanna ma anche di un certo Federico II di Svevia che trascorreva proprio li le sue estati.

Forse odiava il caldo e a 1000mt trovava certamente l’ambiente e il fresco ideali per resistere alla calura.
Molto, ma molto diverso da me!!!

La scalata fino al punto più alto del Castello non è impossibile ma neanche banale soprattutto se fatta con una non proprio leggerissima mountain bike!

Ma perché si chiama “di Lombardia” un Castello costruito dai Normanni in terra di Sicilia?

Il motivo ricorda vagamente il perché sono “Svizzere” le guardie del Papa in Vaticano!!!

Si narra infatti che fossero lombardi i soldati che vennero scelti per vigilare la roccaforte.

E pensare che oggi quasi tutti i luoghi simbolo di Milano (e non solo) sono sorvegliati da terroni…..

Altro “sfizio”…tardo-estivo l’attraversamento del confine verso la Svizzera mettendo le ruote in suolo “straniero”!

Tutto sommato una uscita in bici di livello standard….ma fa un certo effetto andare “all’estero” in bicicletta!













Antoine de Saint-Exupèry suggerisce saggiamente a noi adulti di rinfrescare il ricordo di quando eravamo bambini…o, per meglio dire, ci invita a riflettere sul fatto (mai scontato) che lo siamo stati davvero.

Dall’ “alto” delle mie 47 rispettabilissime primavere credo di essere “abbastanza adulto” per far parte dei destinatari del messaggio del Piccolo Principe.

Ricordarsi di essere stati bambini è un esercizio non banale, cosi come non semplice è trovare il modo e il tempo per rituffarsi nel passato recuperando “pezzi” di vita legati allo stupore, alla meraviglia, al disincanto, alla leggerezza, all'innocenza.

Ritornare bambini nel rettangolo di in un campo di calcio......lo stesso campo che un tempo ci sembrava immenso…inadeguato. 

Quando il pallone era ancora troppo pesante…duro e certi avversari, tra ragazzi più grandi e adulti, ci apparivano insuperabili.

Noi che....amici da sempre, proviamo a ritornare bambini nello spirito per far divertire oggi i nostri figli.

Consapevoli di non poter purtroppo modificare l’anagrafe o fare sconti sull’età, ma sicuri però di per regalare qualche ricordo, suscitare un sorriso a chi …..ha tanto “pane ancora da mangiare”!!!!

Il tutto magari…riproponendo una giocata dei “vecchi tempi” e rispolverando il “sano” desiderio di non voler uscire sconfitti neanche da una partitella amichevole!!!!


Ritornando all'autunno, quello sportivo del 2019 verrà sempre ricordato con un nome:

Eliud Kipchoge.

Il primo uomo ad essere sceso sotto le 2 ore nella distanza della maratona.

Un altro muro che crolla (30 anni dopo Berlino...)....un altra impresa spaziale (50 anni dopo lo sbarco sulla Luna)

Tutti sanno, anche per "assorbimento" cosa è successo a Vienna lo scorso 12 ottobre.

In molti hanno chiesto il mio personalissimo parere su questo evento.

Che dire?

Beh!  Non era una gara!

Basta questo a collocare il seppur "mostruoso" 1:59:40 in un contesto completamente esterno alla maratona. L'unico legame sono i 42195 metri percorsi.
Tutto il resto è un'altra cosa.

Molti (troppi??) aiutini...o aiutoni.

Lepri che si alternano per essere sempre "fresche" e dettano il ritmo, tagliando l'aria che a 21Km/h inizia a esercitare attrito.
Orario flessibile e scelto all'improvviso per beneficiare della situazione meteo ottimale.
Rifornimenti "volanti" e strada sempre dritta con raggio laser per fare da pacer al "treno" di lepri e di Eliud.
Non sappiamo se era previsto un controllo antidoping, ma su  questo conto sullo spessore morale di Eliud. 

Non era una gara e dunque non sarà mai un record!

Consideriamolo un esperimento off-limits, una esibizione, una sfida contro il tempo in cui vale tutto (o quasi).

E magari....allineamoci anche all'idea di Eliud che ha "concepito" l'evento per dimostrare a tutti che i limiti non esistono....perfino quello che da sempre si era pensato fosse infrangibile. 

Nulla di più! Non era una gara, non si parlerà di record.

Ma per dare a Eliud ciò che gli spetta...credo vada comunque riconosciuto a questo autentico "marziano" il coraggio di voler tentare un'impresa difficilissima, nonostante il contesto, nonostante gli aiuti.

A giudicare dalla freschezza e dalla brillantezza con cui ha concluso la sua  performance mi piace pensare che questa "macchina da corsa" possa magari riprovarci.

Facendolo però in una gara vera, magari scelta al meglio per la scorrevolezza, ma pur sempre vera!

E se facesse crollare nuovamente quel muro....farebbe molto...ma molto più rumore.

Quando Vincenzo Nibali “chiama” noi rispondiamo …”Presente”.
Saronno, 08 ottobre 2019, partenza della 3 Valli Varesine. 

Stavolta siamo arrivati a toccarlo quasi come se fosse il Papa, a sussurrargli giusto 2 parole proprio all'orecchio incuranti della risposta…comunque arrivata!

Il solito bagno di folla ad ulteriore dimostrazioni di come Vincenzo sia amatissimo da tutti gli amanti del ciclismo,  nonostante passi il tempo e le vittorie non siano più frequentissime come nel recente passato.

Quest’anno, una sola volta con le braccia alzate. Ma Vincenzo sa “scegliere” sempre il palcoscenico più indicato staccando tutti nell’ ultima tappa “vera” del Tour de France dopo aver a lungo combattuto e anche sofferto sulle strade transalpine.

Come faremo quando Nibali appenderà la bicicletta al chiodo?
Ci penseremo!
Intanto quest’anno, oltre alla tappa del Tour, ha comunque sfiorato il colpaccio al Giro (secondo, dietro Carapaz per meno di un minuto) lasciando intravedere la possibilità che possa giocarsi nel 2020 le sue ancora valide chances prima nel circuito di Tokio olimpica e poi al mondiale svizzero. 

Dopo l’iride 2019 sfumato di un soffio per Trentin, è proprio l’ora che la maglia arcobaleno torni in Italia.

Chiudendo il tema di bicicletta In questa ultima parte di 2019…ho “lavorato” come si dice….di strategia!

E’ infatti in arrivo una bici nuova…..Full Carbon…..italiana che mi accompagnerà per le gare che verranno.

E per non “saltare” i mesi freddi dell’inverno….quando la bici in strada sarebbe più una “condanna” che un piacere (infatti normalmente….vado ciclisticamente in letargo fino ad Aprile)….ho preso i fantomatici “rulli”.

Sarà più dura per la testa che per le gambe…..ma proverò a “farmi piacere” un metodo di allenamento che non mi entusiasma molto….ma che servirà senz'altro.

Il 2020...duemila venti sarà…l’anno olimpico…bisestile e “particolare” in quanto lo si potrà pronunciare in tanti modi….
Venti-venti .. twenty-twenty…o doppio venti…double twenty….

La prossima volta che avremo un anno in cui le prime due cifre coincidono con le seconde….sarà nel 2121 …ventuno-ventuno, twentyone-twentyone che, è però dispari, non olimpico e non altrettanto piacevole foneticamente.

Meglio non aspettare!!!

E’ proprio il caso di prendere la palla al balzo per legare la singolarità dell’anno che sta arrivando ad un qualcosa di stravagante, indimenticabile, fuori dai generis.

Un “regalo” da farsi che si unisca per sempre con la suggestione del venti ripetuto…
Pensare ad un evento che sia non comune, mai accaduto, quasi unico e da ricordare. 

Il  cui suono riecheggi forte …il cui segno profondo scolpisca una pietra miliare importante della vita ….diciamo meglio della carriera e che si associ 20-20.

L’obiettivo deve essere ambizioso dicono in molti.
Verissimo!

Per un atleta che trova il tempo di allenarsi nelle fasce orarie concesse da un lavoro a impegno altissimo incastrando tutto per non perdersi un solo secondo di vita familiare, portando avanti comunque tutto il resto delle cose che ci sono nella vita, l’idea di portare a termine un IRONMAN (seppur 70.3) spero metta d’accordo tutti circa il suo legame con l’essere ambizioso dell’obiettivo!

E siccome i triathlon del circuito IM in Italia ce ne sono solo 2 e per l’iscrizione funzionano quasi come la maratona di New York…..la notizia è che di fatto sono già inserito tra i futuri partenti dell' Ironman 70.3 di Cervia.

Save the date come dicono quelli più avanti.

September 20th 2020 che aggiunge un altro 20 (giorno della gara) ai due che compongono l’anno.
1900 metri di nuoto, 90Km di bici e 21Km di corsa nelle zone della Romagna a me non proprio sconosciute.

Già da se l’aspetto tecnico, sportivo-agonistico, credo sia abbastanza importante in tema di ambizione e obiettivo.

Non avendo riferimenti personali su gare simili posso solo fare stime e calcoli empirici per ipotizzare il tempo finale che potrei impiegare per arrivare con le mie gambe al traguardo.

Mancano ancora quasi 10 mesi per cui …..c’è tempo per pensare a tutto ciò che serve e buttare giù una…..roadmap!
Per adesso ...inizio a pedalare al caldo....

Oggi posso solo dire che nella definizione di obiettivo collegato a questo evento sto pensando di buttarci dentro anche altre componenti non tecniche che si aggiungeranno, lo spero, a quella sportiva di completare nel modo migliore la gara conquistando la medaglia di FINISHER.

Sarà il tema “portante” dei prossimi post fino a quel giorno!!! Pertanto…..vi rimando alle letture che verranno da ora in poi.

A presto.....e sempre "in gamba!!!!"

venerdì 2 agosto 2019

Prima che il gallo canti...on the road!!!!


Rompere sottovoce il silenzio dell’alba con poche parole che “annunciano” l’inizio di un'avventura e che lasciano poi spazio al suono dell’aria che si infila innocentemente nel turbine dei raggi.

La “poetica magia” della domenica mattina, la prima di Luglio, inizia così: on the road...on the bike!!!

A dire il vero si comincia ancora prima con la sveglia al cantar del gallo e una meno romantica barretta da "sorbirsi" tanto per gradire!

Poi si parte!


La voglia è tanta, la mente è pronta…..e si prova a scattare scaricando il tutto su quegli innocentissimi pedali.

Il corpo è ancora diversi minuti più indietro. Deve ancora capire come affrontare la “salita” del brusco risveglio.

Ci metterà un pò per “accettare” il passaggio dalla statica comodità del letto alla più sacrificante posizione in sella.

Ma basta poco per fare chiarezza e mettere tutti d’accordo.

L’aria del mattino, sempre “pesante” anche d’estate, inizia ad alleggerirsi con lo scorrere delle ruote.

Le gambe iniziano a girare e la mente è costretta a modificare approccio.

Prima puntava ad accelerare senza il consenso dei muscoli; adesso si ritrova a gestire il fermento proveniente dagli arti inferiori.

Di strada ce ne è abbastanza.
Il programma prevede il giro del Colle Brianza con il passaggio attraverso tre provincie (Milano, Monza Brianza e Lecco) e numerose altre località tra andata e ritorno.

La scelta dell’alba come momento di partenza è quasi obbligata.


E' vero!
La domenica mattina per molti è fatta per dormire. 
La spensieratezza di un giorno normalmente non invaso dai pensieri e dalle fatiche del lavoro invita giustamente a quel relax che solo qualche ora di sonno in più riesce a regalare.

Io però preferisco l’aurora….l’odore del mattino presto quando tutti (o quasi) dormono. Mi piace l’idea di poter ritornare a casa in tempo per iniziare la giornata con la famiglia…dopo quasi tre ore in giro per le strade ormai “mappate” della Lombardia.


Milano è veramente una città “viva”.

Non solo per la moda, gli spettacoli, la movida notturna dei locali, il fermento dei Navigli, il pullulare di Piazza Duomo e gli innumerevoli turisti che ogni istante invadono ogni angolo della città.

Viva perchè in fase di evoluzione figlia di un continuo spingere sull’acceleratore del “moderno” che però si guarda bene dal contrastare la storia della Milano antica.

Fino a 10 anni fa esisteva solo il Pirellone; adesso tutti ammirano una sorta di "Finantial District" che ricorda la grande mela.

Si punta al verticale senza dimenticare che ci troviamo nella “culla della bellezza”…..e che si può fare modernità miscelando meravigliosamente il grigio del cemento con il verde della natura.

E poi bastano pochi passi a piedi dai grattacieli...per ritrovarsi nella Milano dove visse e operò quel “fuoriclasse” che veniva da Vinci e che ha lasciato lungo le sponde dei Navigli quella che è la rappresentazione artistica  più conosciuta al mondo.  
Tredici individui attorno ad un tavolo che da centinaia di anni, a qualunque ora, generano code interminabili per “conquistare” quel quarto d’ora di tempo in cui immobilizzarsi di fronte alla più famosa delle pareti….per riempirsi gli occhi e non solo.

Partito abbastanza prima delle 6.00….la sgambata scorre veloce tra i semafori ancora giallo-lampeggianti che attraversano il vialone che da Nova Milanese conduce a Seregno.

La stessa strada, percorsa solo 30 minuti dopo, sarebbe un continuo stop & go che a noi ciclisti piace come I cavoli a merenda.

Meglio anticipare….uscendo quando anche i bar sono ancora chiusi e i sensori crepuscolari non hanno ancora dato l’OK allo spegnimento dell’illuminazione stradale.

A Carate Brianza si gira a destra verso Besana e da li iniziano le prime lievi pendenze di Monticello.

Appaiono le prime forme di vita con l’odore dei caffè, il rumore delle tazzine e dei tavolini trascinato fuori dai bar.

Scollinati a Monticello si scende verso la rotonda la cui ultima uscita indirizza le ruote (e inevitabilmente anche l’animo) verso l’alta Brianza.

Si sale e si scende per un tratto che, a rifletterci un pò, somiglia ad uno spaccato di vita reale….”on the road”

Senza stare a filosofeggiare sembra che la strada e le sue difficoltà, la dimensione spesso solitaria dello sportivo, il silenzio e l’intimità della pedalata siano delle grandi fonti di riflessione personale.

Importante è restare sempre “presenti” e non sottovalutare nulla; anche quando si decide (e ribadisco il si decide) di prendersi un minimo rischio.

Del resto…l’ho detto. La strada è come la vita. Non esiste il rischio zero.

Milano sarà finalmente Città a 5 cerchi! La fiamma di Olimpia illuminerà (e riscalderà…visto che si tratta dei Giochi Invernali) il mese di Gennaio del non troppo lontano 2026.

E’ vero, lo scettro lo dividerà con Cortina! Ma sappiamo tutti che il Comitato Olimpico Internazionale non avrebbe mai e poi mai scelto l’Italia se non ci fosse stata Milano a trainare la candidatura.

E poi la bellissima località alpina ha già ospitato i 5 cerchi tanti anni fa…

Milano Olimpica sarà una fantastica e sorprendente novità assoluta.

L’impresione di oggi, a pochi giorni dall’annuncio, è che se faranno le cose per bene, Milano farà brillare il suo nome lasciando un segno indelebile nella storia universale dello Sport…..e non solo!

La discesa di Bevera va fatta con moltissima attenzione soprattutto dopo i primi 200 metri. Si va giù quasi dritti raggiungendo velocità notevoli anche senza pedalare. Occhio!!!!!



La rotonda di Dolzago indica l’inizio della salita del Colle Brianza.
Svolta a destra, giusto il tempo per deragliare la catena nel rapporto più idoneo  (34x26 per adesso) e si inizia.

Milano e lo Sport….un binomio di lusso.
Una sgambata in bici in una Piazza Duomo ancora “addormentata” …per il mio solito “vizio” di partire la mattina molto presto.
Vi assicuro che è un “piccolo regalo” da fare a se stessi…quello di recarsi nei luoghi che tipicamente leghiamo al caos e alla confusione scegliendo invece, a costo di qualche sacrificio, un orario insolito…direi anche “originale”….in cui però si gode la sensazione del contatto diretto …quasi di sintonia con ciò che si sta ammirando.

Quella mattina del Primo Maggio 2019 alle 7.00 circa...una voce fioca ma chiara, proveniente dalle celeberrime guglie pareva sussurrarmi :“il Duomo è tutto per te!!!!”

E pensare che invece……poco meno di un mese prima il passaggio nel medesimo luogo si svolgeva in un contesto esattamente opposto …lungo i 42Km della Milano Marathon.

Grande folla di runners e non solo….noncurante del meteo per nulla ideale…in una giornata a portata d’ombrello!!!!

La salita del Colle è veramente dura solo in due tratti di cui il primo è quello iniziale.
Per il resto si va su senza troppe difficoltà anche se…vi assicuro che la bicicletta non va da sola!!!

Quando sarò un pelino più allenato la farò tutta senza alzarmi di sella, con qualche dente (di cambio…) in meno e con un ritmo migliore.

Scollinare è sempre una bella soddisfazione soprattutto se non si è ancora al livello di forma che si vorrebbe…..
Per gratificarsi….spunta una barretta!

Il rientro prevede l’ultima salita di giornata ….che altro non è che… la discesa di Bevera fatta al contario.

Interrogando idealmene le gambe ottengo una piacevole informazione: “Rispondono bene” …come direbbero i tecnici.

Le pendenze non sono in effetti tali da farle troppo arrabbiare, ma comunque siamo sempre in salita.

Milano e lo sport….legame inscindibile
Non sappiamo ancora che fine farà il mitico Stadio di S. Siro, ma è più che certo che sotto la Madonnina assisteremo tra qualche anno ai giochi invernali.

Senza voler togliere nulla alla neve e agli sport “del sotto zero” (termico) dico che Milano avrebbe tutte le carte in regola per puntare ancora più in alto....ossia alle Olimpiadi Estive.

Inutile nascondersi dietro un dito! 
Per Giochi Olimpici… si intedono ”tout court” quelli che si disputano in estate nell’anno bisestile e che per storia, tradizioni e impatto mediatico hanno una importanza indiscutibilmente più alta.

Immagino già un triathlon a 5 cerchi nuotato nelle acque del lago di Como, uscita swim immersi nei panorami mozzafiato manzoniani; tratto il linea ciclistico che conduce poi verso Milano lungo saliscendi tutt’altro che monotoni, per poi concludersi con un circuito podistico in città e gran finale spettacolare in Piazza Duomo….

Sogni??? Chissà!


Che peccato che non si corra più il triathlon di Milano quello col “bagno” nel Naviglio Grande, arrivo e T1 alla Darsena, bicicletta tra Castello Sforzesco, Corso Sempione e Arena (T2) con running nel Parco del Sempione con annesso passaggio sotto l’Arco della Pace! Che ricordi!!!

Nella speranza che lo “ripeschino” (avessi la bacchetta magica lo organizzerei io) ci accontentiamo del nobilissimo Idroscalo e di una gara meno suggestiva ma pur sempre …olimpica! 

Nel frattempo è iniziata la domenica anche per tantissima altra gente.

Nuovi rumori si aggiungono ai precedenti….ed appaiano anche le prime auto in giro …..purtroppo!
Il passaggio da Monza riporta verso casa rimettendo al centro dell’attenzone I semafori.

Tra l’ingresso in città, il costeggiamento del Parco e il vialone della Villa Reale se ne attraversano ben sei…e stavolta non c’è il giallo-lampeggiante a spalancare il passaggio.

La lancetta corta dell’orologio ha appena accarezzato il numero 8….e tutto sommato non si può parlare ancora di vero e proprio traffico. 

Le campane ricordano che stanno per iniziare le messe, I tavolini dei bar sono ormai abbastanza occupati, aumenta l’affluenza della gente che si ritrova nelle piazzette e con essa si alza gradualmente il volume di tutti i “suoni” tipici del buon giorno festivo!

Il mio giro finisce proprio nel momento più giusto per dare la “Buona Domenica a tutti”

Questo tratto significativo d’estate ha già lasciato dei segni molto netti.

Chi avrebbe mai pensato Sarri sulla panchina della Juve
Il traditore!!! L’anti-sistema….dei fatturati, nominato capopopolo dei “coloriti Davidi partenopei” nella lotta contro  gli “antipatici Golia bianconeri”….Adesso alla Corte degli Agnelli!

E Conte all’Inter?
Bianconero fino all’osso, paladino di 1000 battaglie, capitano mai dimenticato e poi, da tecnico, condottiero del rinascimento juventino.

Adesso allena una squadra che dell’Inter ha solo I colori nero-azzurri, ma che agisce in base ad un’organigramma aziendale sparso per il mondo di cui non vedo nessuno….avere tatuato dentro l’orgoglio interista.

Che dire della (fantastica) Nazionale di Calcio in rosa in diretta prima serata su Rai 1 e share alle stelle?

Non ultime le “sorpresone del pedale” al Giro e al Tour dove Carapaz e Bernal fanno “saltare il banco” lasciando con un pugno di mosche in mano i nomi altisonanti dai pronostici candidati alla vittoria tra cui (purtroppo) anche il “nostro” Vincenzo?

Buona Domenica!!!!

E’ l’augurio che faccio rientrando a casa dopo aver aperto con rispettoso silenzio la porta d’ingresso.
Si sa mai ….qualcuno dorme ancora??!!!

Il sorridente “Buona Domenica” conclude compiaciuto una “prima mattinata” vissuta su 2 ruote con più di 80Km di “fatica” spalmati su poco meno di tre ore di pedalate.

E mentre I copertoni della bici ancora caldi iniziano a raffreddarsi emanando l’acre ma tipico odore gommoso-affumicato …..si sprigionano nell’aria tutt’altri profumi provenienti dal terrazzino.

Sta infatti per iniziare il rito domenicale della “prima colazione” in famiglia.
Meglio di così?????

Lasciando un attimo da parte lo sport, l’estate si è portata via il “nostro” grande Andrea Camilleri.

Non è un blog di frasi fatte…per cui ritorno subito in tema (sportivo) ricordando il “Maestro” come uno tra i più grandi “maratoneti” della parola e dell’arte in generale.

Un grazie immenso per aver, tra le tante cose, spalancato al mondo intero le finestre che guardano i paesaggi meravigliosi della Sicilia barocca.

Il week-end di Lecco "sul quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno" ci ha regalato ricordi scolastici degli anni '80 quando il pensiero che un giorno avrei nuotato nel punto in cui..."il lago cessa e l'Adda ricomincia" avrebbe potuto turbare le mie notti di adolescente!!!

Ed invece eccomi quì....con la famiglia al seguito per il Triathlon sotto il Resegone

Adesso è tempo di ferie!

L’estate “dispari” non ha appuntamenti sportivi altisonanti che catalizzano l’attenzione.

Mentalmente l’ideale per riempire questi “vuoti” con appuntamenti “personali” cui dare la dimensione di (piccoli) eventi.

Non anticipo nulla, ma qualcosa ho in mente da concretizzare sia per il periodo “holidays agostano” che per la parte di anno "tardo estiva-centro autunnale"….e che approssima il mio 47° compleanno!

Quando arriverà il freddo il programma sarà quasi obbligato e le “sorprese” andranno ….di corsa. 

Ma c’è tempo per pensarci!!  Al momento non resta altro che l'augurio più "caldo"....BUONE FERIE!!!!!!!