lunedì 21 novembre 2016

Quasi ventiquattro.....nell'anno "lungo" del bisesto!


Quando si ritorna sul blog dopo tanto tempo....e con un bel ritardo, c’è come l’esigenza di trovare un collegamento tra tutte le cose successe, una specie di “collante narrativo” che impedisca di ridurre un post ad una successione numerica di eventi  ossia ad un puro almanacco (con tutto il rispetto per quest’ultimo).

La cosa non è mai facile, anzi molto impegnativa….con il rischio che poi si perda altro tempo rendendo il tutto ancora più complicato.

Stavolta la riflessione nasce ricordandosi di essere nel corso del 2016, un anno non proprio normale ma alquanto originale...particolare e significativo.

Partiamo da lontano.....nel senso spaziale del termine.
Il pianeta terra, incessantemente da quando esiste, ruota attorno a se stesso in 24 ore e simultaneamente attorno al sole impiegando 365 giorni e 6 ore circa per compiere un ciclo completo attorno alla sua orbita. Tenete a mente queste 6 ore circa.....

“Cascasse il mondo” non si può proprio dire…ma la straordinarietà di questo miracolo è che, a prescindere da quello che avviene sulla terra (l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca per esempio...) nulla potrà impedire al sole di sorgere ogni giorno e alla primavera di arrivare ogni anno.
Grazie a questa “legge di spazio-tempo” si alternano i giorni, le stagioni i solstizi e gli equinozi ….con una precisione incredibile.

 
Occhio che, quanto sopra l’ho buttato giù come si dice…“con le mie parole” senza cercare wikipedia o altre fonti…usando parole semplici e il più possibile alla mano.

E poi….sempre con semplicità mi viene in mente il calendario, questo magnifico cartellone di 12 pagine pieno di caselle numerate e colorate che, prima dell’avvento di supporti tecnologici, campeggiava affisso nelle case del 100% degli italiani (all’estero non saprei…).
Che meraviglia il calendario appeso al muro in bella vista, con spazi belli grandi per leggere il santo del giorno, annotare appuntamenti, scadenze, pagamenti da fare…..a scandire i passaggi del “vissuto quotidiano” dal 1° di Gennaio al 31 di dicembre.

Insomma , 12 pagine per i mesi e 365 caselle per i giorni…… per trascorrere un intero anno civile.

Ma facendo bene i conti e ritornando un attimo a quanto detto sopra sulla terra (senza che debba cascare il mondo…ovvio) scopriamo una differenza temporale tra il giro solare completo della terra e quello civile attraverso tutte le caselle del mitico calendario. 



Ma che saranno mai 6 ore di differenza?

Che vuoi che sia uno sfasamento tra ciò che direbbe la meridiana e ciò che dice l’orologio, confuso nelle quasi 9000 ore che compongono un anno?  
Beh….significa che per la tabellina del 6, ogni 4 anni il calendario civile va avanti di un giorno su quello solare.

6x4=24….cascasse il mondo!

L’inconveniente è che i suddetti solstizi ed equinozi, governati da ben precise posizioni della terra rispetto al sole, non cadrebbero mai negli stessi giorni del calendario civile.
Come a dire che l’estate inizierebbe un giorno prima ogni 4 anni…una settimana prima ogni 28 e così via.

Sembrerebbe un fatto convenzionale se nonché questo sfasamento, in archi di tempo per niente lunghi, stravolgerebbe il regolare alternarsi delle stagioni…ossia un fondamento su cui l’uomo ha ormai impostato gran parte delle vita.

Direi meglio che lo stretto legame tra mesi e stagioni che conosciamo da sempre, fallirebbe.

Per noi mediterranei Il giorno di Natale non sarebbe sempre d’Inverno, ferragosto cadrebbe anche in mesi diversi e le ferie non sarebbero solo una questione di luglio/agosto.

Ma questo sarebbe niente….
Il problema è che vendemmieremmo anche a giugno, il mosto diventerebbe vino in giorni diversi dall’11 novembre con la triste conseguenza che l’estate di San Martino, invece di un giorno speciale e miracolosamente tiepido in tardo autunno, potrebbe essere una indesideratamente fresca giornata estiva durante il tanto atteso periodo al mare.



Una rondine non fa primavera, ma trovarsela sotto il tetto in pieno luglio farebbe idealmente storcere il naso al monaco di Norcia che creò la Regola e l’Ordine (dei benedettini, s’intende) forse anche per far coincidere i primi raggi tiepidi di sole nel giorno in cui viene festeggiato (21 marzo).

Per non incappare in tali scherzetti  calendariali, l’anno solare e l’anno civile, l’orologio e la meridiana  si mettono d’accordo “facendo la pace” in occasione dell’anno bisestile che annulla (o quasi) il ritardo della terra semplicemente aggiungendo un giorno in più ai classici 365.
Ecco il perché del famoso 29 febbraio, giorno spurio inventato apposta, che ogni 4 anni ci ritroviamo nel calendario e che mette d’accordo le esigenze dello spazio/tempo con quelle della civiltà.

La storia riporta all’antica Roma ai tempi delle calende, delle none e delle idi in cui giorni e mesi avevano un altro conteggio per cui questo elemento aggiuntivo fu un “due volte sesto” secondo i sistemi di allora.
E qui scatta il legame…..sportivo!

 
L’anno che contiene il giorno “due volte sesto”…dunque bisesto dunque “bisestile” (proprio come il 2016)  coincide con l’anno Olimpico….quasi a ribadire un atto di pace e di tregua momentanea che due sistemi firmano per non farsi del male. 

 
Che coincidenza! I Giochi Olimpici nacquero nell’antica Grecia con l’idea di ripetersi ogni 4 anni allo scopo di scadenzare il tempo.
Tale proposito venne mantenuto anche dal barone de Coubertin in poi, tant’è vero che i quadrienni olimpici sono ad oggi 31 a partire dal 1896 anno della Prima Olimpiade dell’epoca moderna  e conteggiano anche le edizioni non disputate.
E sin dagli albori ebbero il più nobile obiettivo di raffreddare i propositi bellicosi tra i popoli e garantire periodi di tregua per riappacificare le genti auspicando la fine delle  guerre.
In realtà spesso non fu l’Olimpiade a condizionare i climi di guerra bensì il contrario (annullamenti per i conflitti mondiali, i boicottaggi per la guerra fredda e gli attentati durante alcune edizioni) .

C’è chi dice che l’anno bisestile, in quanto contenente un giorno “spurio”, sia un anno funesto!  


Effettivamente, a questo famoso 29 febbraio viene generalmente data una valenza negativa, un non so ché di anomalo,  una sfigata e indesiderata presenza che ogni 4 anni ci fa lavorare di più, un qualcosa da cui scansarsi evitando il più possibile di farla coincidere con eventi particolari.
Sembra addirittura che in qualche ospedale, o forse in tutti, si applichi la regola del mezzogiorno!
Venire al mondo il 29/02 prima delle 12.00 equivale a nascere il 28 febbraio mentre dalle 12.00 in poi si viene registrati il primo marzo. Mica si può festeggiare il compleanno ogni 4 anni.


La coincidenza tra anno bisestile e olimpico dovrebbe far tendere all’ottimismo e comunque gli anni funesti, così come quelli radiosi, capitano senza alcuna regola o meglio secondo la legge del caso.

Certo che per noi italiani questo 2016, ancora non finito, verrà purtroppo ricordato per 2 terremoti terribili che nel breve volgere di 2 mesi hanno raso al suolo gran parte del centro del nostro paese.


 E se guardiamo appena al di la dei nostri confini, che dire delle terribili tragedie di Bruxelles e Nizza tutte firmate ISIS?

Che Brexit e Trump rientrino nel funesto lo vedremo senza dover aspettare il prossimo bisesto (che bella rima baciata) quando avremo anche il tempo di vedere cosa verrà fuori dal referendum “nostrano” sulle modifiche costituzionali.

Ma una volta attivato il link, parliamo di sport che, come spesso accade, proprio nelle Olimpiadi …”biseste” regala pagine di grande emozione….


Ricordi estivi  esaltanti….. le stoccate di Daniele Garozzo in pedana, le prese micidiali di Fabio Basile sul tatami, la mira infallibile di Niccolò Campriani sui bersagli, la precisione millimetrica di Diana Bacosi e Gabriele Rossetti  nel distruggere i piattelli, la progressione impressionante di Gregorio Paltrinieri in piscina e le volate pazzesche di Elia Viviani in bicicletta.
Tutti atleti che a Rio 2016 hanno fatto sventolare il tricolore sul podio più alto e rimbombare le note di Mameli all’ombra del Cristo Redentore del Corcovado.

E poi ci sono i meravigliosi atleti d’argento che all’olimpiade festeggiano sempre perché la medaglia a 5 cerchi, anche se non del metallo più pregiato, non è una delusione bensì  una conquista.  
La gioia del podio supera di gran lunga la piccola e momentanea amarezza per aver mancato di poco il risultato pieno.

Anche nel secondo gradino del podio l’Italia conferma l’incredibile supremazia negli sport …”armati” con i fucili di Chiara Cainero, Marco Innocenti e Giovanni Pellielo, le lame della spada maschile a squadre, quella di Rossella Fiamingo e del fioretto di Elisa Di Francisca. E poi c’è l’eleganza dei tuffi del duo Cagnotto-Dallapè, la grinta di Odette Giuffrida nel judo, la determinazione di Rachele Bruni nel nuoto di fondo, e lo spirito di squadra, quantità e qualità nelle splendide medaglie del Settorosa in vasca e della Pallavolo maschile…ancora una volta vicina al sogno.

C’è chi dice che la medaglia di bronzo e il terzo gradino del podio abbiano una magia particolare. Tagliare per terzi il traguardo significa ricevere un premio importante per aver comunque lottato ad altissimi livelli…“spogliati” di quella naturale e spesso legittima amarezza che probabilmente sfiora il secondo arrivato.

Ancora la Cagnotto dal trampolino, Gabriele Detti in vasca, le canoe del 4 senza e 2 senza maschile, la Longo Borghini nel ciclismo, il Settebello maschile e la lotta di Frank Chamizo.

Nel veloce resoconto di tutte le medaglie azzurre ho volontariamente dimenticato quella che ritengo la più significativa e non solo per essere stata sicuramente la meno pronosticata.
Che l’atletica italiana avesse fatto fatica a salire sul podio ce lo aspettavamo, sperando però (invano) di sbagliarci.

Che il triathlon stia crescendo in Italia è una certezza, ma lottare con i fratelli Brownlee è ancora off limits per moltissimi specialisti, figuriamoci per noi.
Che le tradizioni italiane della scherma, tiro e canottaggio fossero ai vertici lo sapevamo per cui non ci sorprende più di tanto il gran numero di medaglie. Tra lotta e judo l’Italia si è sempre fatta onore ed in bicicletta siamo sempre forti a parte la sfortunatissima caduta che ha fatto fuori Vincenzo Nibali lanciato verso l’oro a soli 8Km dall’arrivo. Il nuoto puntava tutto su Paltrinieri e Detti che hanno risposto “presente” diluendo le mezze delusioni degli altri e della Pellegrini soprattutto.

Ma chi avrebbe mai scommesso un euro sul beach volley?
Chi avrebbe puntato su uno sport molto particolare, completamente diverso dalla pallavolo e che vede trionfare da sempre i paesi dell’est e del sud America?

Ciò rende gigantesca l’impresa di Daniele Lupo e Paolo Nicolai che, dopo una cavalcata entusiasmante durante tutto il torneo, si sono arresi solo ai mostri brasiliani che nelle sabbie di Copacabana giocavano pure in casa.


Ma l’impresa che lascia il segno facendo brillare ancora di più l’argento della medaglia è scritta nello sguardo di Daniele Lupo.

Uno sguardo intenso, concentrato, convinto. Un’espressione scolpita da un misto di grinta, carattere e fiducia. Un taglio d’occhi segnato e profondo , quasi a lasciar specchiare un animo calmo e allo stesso tempo combattivo.
Un energia proveniente da un serbatoio speciale dal quale ha sicuramente attinto nella sfida più grande conclusasi vittoriosamente pochi mesi prima di Rio quando l’avversario diretto non stava al di la di una rete, ma dentro il suo corpo. Grande Lupetto. Grande per aver trovato nello sport la forza per non mollare, per averci sempre creduto.


E grazie per quel tricolore sventolato nella cerimonia di chiusura, forse l’immagine più bella di Rio 2016.
E pensare che potevamo rendere veramente funesto l’anno bisestile ai nostri amici-nemici tedeschi agli Europei di calcio.

I superfavoriti campioni del Mondo davanti a una squadra azzurra ben motivata, organizzatissima, ma con gli unici due fuoriclasse uno tra i pali l’altro…in panchina.

Una squadra, la loro, indubbiamente fortissima, solida  e piena di certezze da una parte; dall’altra una formazione, la nostra, molto rinnovata che qualche certezza l’aveva appena conquistata battendo Belgio e Spagna dopo un periodo di grande buio.
Eppure, aggrappandoci a tutto li abbiamo portati ai rigori con la sensazione che, a quel punto, potevamo sbatterli fuori per l’ennesima volta.

Sappiamo purtroppo come è andata….


I tiri dal dischetto saranno pure una lotteria, ma spero che Zaza e Pellè siano citati nelle scuole calcio come degli esempi di quello che si deve assolutamente NON fare dagli 11 metri.
E pensare che alla fine gli Europei sono andati al non trascendentale Portogallo.
Quest’anno bisestile ha invece dipinto di unicità e sorpresa le mie gare sportive.

Già parlato dell’originalità della doppia maratona autunnale (Milano e Cracovia) che legherà questo 2016 ad una “doppietta” che molto difficilmente riproporrò ancora.

Sul fronte triathlon le sorprese le hanno fatte i luoghi e le persone con cui ho condiviso queste….imprese.

Nel caldo inizio di Luglio, proprio in “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” la gara Sprint a Lecco svoltasi proprio all’ombra del Resegone ..l’imponente montagna a strapiombo che rievoca magicamente i passi del Manzoni che, meglio di qualunque fotografia, descrivono quei luoghi. 


Una gara splendida con dei nuovi tifosi…..made in Sicily che hanno gridato per tutta la gara così come avrebbero fatto allo stadio per tifare la nostra Juve! Spettacolari.
Tifosi con in quali, la sera prima, abbiamo condiviso il tipico aperitivo Milanese lungo i Navigli....

Stesso lago, diversa sponda nella gara Sprint di Cernobbio di fine luglio con la soddisfazione di avere tra i miei supporters una persona speciale, non solo un tifoso d’eccezione, ma anche un uomo di sport, un atleta vero (e lo si è anche quando non si pratica più) , un osservatore competente in materia oltre che juventino doc. Tutte caratteristiche che si addicono allo zio Nino.


E ripensando agli anni passati, quelli delle mitiche uscite in bici al Tindari, quando lo sport e specie il ciclismo erano pane quotidiano….ho immaginato che li, a bordo di quelle strade, ci fosse anche papà a fare il tifo per me. Si…. sono sicuro che con mio zio avrebbero discusso tutto il tempo sui rapporti che stavo usando in bicicletta, sul come sarei dovuto stare a ruota e sul ritmo da mantenere per “salvare le gambe”…….figuratevi.

E poi, dopo la parentesi solitaria del triathlon Sprint di Gussago, c'è stata la gara “regina” di questo insolito (altro che nefasto) anno bisestile.
Fine settembre, triathlon Olimpico del Lago di Endine.
Motivo della …regalità di questa gara?

Colpo d’occhio spettacolare tra lago e monti della Val Cavallina?
Percorso bellissimo tra nuoto lacustre, bici sul Colle Gallo e corsa impegnativa tra i paesi limitrofi?
Giornata meravigliosa, con sole quasi estivo e temperatura ideale?
Prestazione tecnica personale altamente positiva considerando la difficoltà?

Tutto vero, ma il motivo centrale per cui questa è stata la gara regina del 2016 riguarda ancora i presenti a bordo strada….

C’era la mamma...finalmente!
Proprio lei che aveva un conto in sospeso col triathlon e con quella maledetta cancellazione dell’Olimpico di Milano 2015 con annessa rabbia per non avermi ancora visto dal vivo in una gara.



Beh, si è rifatta abbastanza bene visto che finalmente ha potuto godersi, oltre al clima agonistico, anche gli altri aspetti tipici di questo sport….compresa l’aria che si respira sul campo gara, i preparativi, la zona cambio, il pasta-party finale e tutte le incombenze post competitive.
E io chiaramente sono stato “costretto” ad andare il più forte possibile…..salvando però qualche energia anche per il dopo.
Sapete com’è….la normale preoccupazione delle mamme della serie:  “ma non avrai per caso fatto troppi sforzi?”

E poi ci sono tanti altri episodi di grande originalità e ….sorpresa.

18 Settembre 2016…..ricevo un messaggio WhatsApp con un video….in cui Vincenzino Nibali in persona saluta me ed Amalia inviando ad entrambi i suoi personali "in bocca al lupo!!!"

Incredibile!

Avevo detto a Gabriella che quella domenica Vincenzo sarebbe stato a Milazzo per la Gran Fondo (a proposito, l’anno prossimo….chissà).



Mai mi sarei immaginato che con Adriano sarebbero andati in giro a pedinarlo tutto il giorno per “strappargli” quel video di saluto.


Mitici….
E poi…..vuoi mettere gli in bocca al lupo ad entrambi dalla maglia rosa!!!!
Che bravo Vincenzo! Grazie.

 
La coincidenza ha voluto che neanche 10 giorni dopo lo becchiamo a Saronno alla partenza della sua ultima gara del 2016 in Italia.

Lo becchiamo? Hum….
Diciamo meglio che con sorella e mamma ho organizzato appositamente una visita mattutina a Saronno con prima tappa al Santuario della Madonna dei Miracoli e successivo trasferimento in piazza per vedere Nibali e gli altri alla partenza della Tre Valli Varesine….poi vinta da Colbrelli.


 
Di sorprendente in sorprendente, l'anno in corso è anche servito per mettere una crocetta su uno dei desideri che ancora mancavano....in ambito musicale.

Sicuramente, rivedere dopo 10 anni il Notre Dame de Paris, con il cast originale...è stato bellissimo ma pur sempre si trattava di un "refresh".

La vera chicca invece.....ha attraversato le casse sulle note di The wild boys....Notorius.....Save a Prayer....Sunrise, Ordinary world ....e così via.

Finalmente i Duran Duran...."vissuti" al concerto milanese letteralmente immersi in un atmosfera anni 80 con un pubblico....di "ragazzi di ieri", gente brizzolata, con qualche ruga e ragazze che al tempo che fu...avrebbero detto "Simon Lebon....sposami!!!"



E poi….di inusuale c’è che ancora la bici da corsa che ho preso da tenere a Milazzo per le mie sgambate durante le ferie e qualche possibile gara delle prossime estati (magari la prossima Gran Fondo con Nibali..).

Un mezzo dignitoso, senza troppe pretese acquistato su web sfruttando un occasione. Una bici di back-up inaugurata a fine ottobre quando, giù in Sicilia per il ponte dei morti, avrei voluto scalare il Tindari come ai vecchi tempi, per poi “accontentarmi” di 60Km con la salita di S. Lucia del Mela in cima al Santuaio della Madonna della Neve con annesso giro del Capo di Milazzo.


E che dire della "Pedala con Aldo" una gara cicloturistica nel comasco corsa assieme ad un "gruppone" di 500 ciclisti (tra I quali gli "ex pro" Nardello, Zanini e Cioni) per rendere omaggio alla memoria del grande Aldo Sassi, un guru dei preparatori sportivi.
Una bellissima esperienza, nuova e singolare....magari da ripetere.




Di veramente inusuale ricordo anche i giorni di mare trascorsi a fine luglio in Liguria, tra Finale L. e Varigotti….che in estate hanno sostituito in maniera anche degna (forse è questa la vera sorpresa) i soliti bagni in Sicilia.

Eh si, per quest’anno mare ...più "comodo" e a “portata di mano” nei luoghi tipicamente invasi da famiglie con bambini e coppie in attesa.


Milazzo e la Sicilia accetteranno di buon grado questo ....."tradimento"

Insomma....il 2016, per quanto mi riguarda, avrebbe anche degli altri episodi sportivi e non che lo stanno rendendo un anno sorprendente, piuttosto insolito e …particolare tutt'altro che nefasto come si aspetterebbero i pessimisti creduloni delle dicerie sull’anno bisestile. 
Ma non posso più tediarvi oltre.....

Vicinissimi al finale di questo post, se avete ancora un briciolo di pazienza, vi racconto veramente l'ultima....piacevole…nonché grande sorpresa di questo realmente insolito 2016.

Della serie…“last…but no least” che sarebbe una specie di dulcis in fundo….
Scherzandoci su e restando sul tema iniziale….posso dire che da un bel po’ a casa mia sembra che il tempo non si conti più in giorni, come da calendario civile o solare che sia....

Non interessano nemmeno troppo i mesi perché ci dicono che è più indicato regolarsi in base alle settimane.
Così come i romani contavano i giorni che separavano dalle calende, con Amalia abbiamo ormai un sistema simile in cui contiamo però le settimane che avanzano lentamente...quasi come un indicatore di un programma.....che si concluderà alla quarantesima!

Si è capito, no? Qualcuno crede alla Cicogna?

Quaranta (circa) sono le settimane in cui si svolge quel sorprendente miracolo della natura che unendo due elementi infinitesimi, li trasforma poi in un puntino pulsante di qualche millimetro che originerà una nuova vita!
Ovviamente siamo felicissimi e particolarmente entusiasti che questa volta..... tocchi proprio a noi realizzare tale miracolo.

Ma guarda un po' l'anno bisestile!!!!



Sarà un maschietto, intuibilmente sportivo e già scalciante a cui daremo il benvenuto nella metà del prossimo marzo!

Ne parleremo……

PS: Il titolo di questo post….contiene proprio il numero di settimane...dal via aggiornato ad oggi.
Dimenticavo…..gli in bocca al lupo di Nibali, si riferiscono proprio a questo…..(grandi Adriano e Gabriella…e Vincenzo ovviamente)
E le vacanze in Liguria avevano il loro …perché! Sicilia, perdonaci!