domenica 18 agosto 2013

tracciare...marcare...lasciare un segno...

Se parli di Ghisallo, soprattutto nelle zone padane, tutti saprebbero descrivere con dovizia di particolari la salita che porta al Santuario della Madonna (..del Ghisallo appunto) che Papa Pio XII nominò protettrice di tutti i ciclisti.
Il Ghisallo è un colle che si trova tra i due rami del lago di Como..un pò più spostato verso quello che "volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti"..per dirla col Manzoni! Insomma...è più vicino a Lecco...per intenderci.
La cima è ad una quota di circa 800mt e ci si può arrivare da due versanti. Quello da nord partendo da Bellaggio con 5 terribili kilometri con pendenze sempre a due cifre in % e quello da sud passando per Asso. Questa scelta allunga la distanza a 9Km ma le pendenze, seppur ostiche, sono abbastanza benevole rispettando di più i muscoli dello scalatore. 
Il Ghisallo, appuntamento fisso di parecchie gare anche professionistiche, è un simbolo del ciclismo.
Difficile trovare un ciclista lombardo e non che non l'abbia fatto almeno una volta....
Si tratta di una sorta di marchio di riconoscimento da avere impresso nelle gambe, di tagliando obbligatorio da appiccicare alla bici (in senso figurato)...un esame universitario propedeutico per tutte le altre tappe della carriera ciclistica....
Salire al Ghisallo in bicicletta, fermarsi a recitare una preghierina nella chiesetta-museo appena scollinati, fare il pieno d'acqua alla fontanella per poi scendere verso il lago...credo rappresenti un tram tram che quotidianamente si ripete da chissà quanti anni e che, da polentone acquisito e ciclista di "passaggio" (per via del triathlon) considero come una vera esaltazione dello sport.



La mia infanzia sportiva è stata quella in cui d'estate bastava uno spiazzo...circa 10 compagni racimolati tra i vicini di casa ....e si "giocava al pallone". 
Le porte, in larghezza, erano delimitate da qualunque cosa capitasse per mano tipo pietre, mattoncini...
L'altezza invece era variabile...in base alla statura del portiere del momento...visto che si giocava a rotazione cambiando ad ogni gol subito...o due fatti!
Le partite, che iniziavano nel primo pomeriggio, terminavano per eventi imprevisti...come l'improvviso arrivo di un genitore...il buio o se il pallone si bucava o finiva malauguratamente in posti irraggiungibili tipo balconi di case a piano rialzato o dentro qualche giardino....il cui propietario al momento non era in casa e non era consigliabile giocarsi la carta estrema di...scavalcare!!!
Insomma, circa 3 ore al giorno di sfide accanite...con i supplementari dei supplementari...e a volte i calci di rigore tirati sotto il lampione della piazza...perchè nel frattempo il sole da un bel pò aveva dato l'arrivederci.

Ma non solo pallone!
Si andava in bici....sempre intorno a quella piazzetta con il giro dell'isolato. I più coraggiosi arrivavano anche a sconfinare nel parchetto della chiesa...
Tutto ciò ...correndo come i pazzi perchè i nostri genitori, spesso affacciatati per controllarci, dovevano vederci sempre in piazzetta. Quell' "escursione extra" pertanto la si faceva ....tirando come dei forsennati con volate degne di Moser per citare il campione di quei tempi....


La mia scalata al Ghisallo inizia la mattina del 16 agosto 2013 intorno alle 9:30 quando con il mio amico e collega Andrea ci incontriamo a Malgrate....vicino il ponte di Kennedy che porta a Lecco...ossia proprio a ridosso della sponda lecchese del lago di Como.
Andrea è uno di quelli che da sin da bambino e poi da ragazzo correva in bici seriamente...facendo gare vere. Adesso, dopo un lungo stop, sta rimettendosi in forma e conosce benissimo i luoghi e le strade che si fanno generalmente come approccio alla scalata. 
Impossibile, anzi proprio da matti, pensare di salire immediatamente su per il colle senza aver "messo nelle gambe" almeno una ventina di kilometri.
L'esperienza non la si compra al supermercato....
E così ci lanciamo per le strade del lungolago....per una sgroppata di riscaldamento.

Il lungolago è un vero paradiso per i ciclisti. 
Colpo d'occhio spettacolare, nessun semaforo e asfalto praticamente perfetto con sali-scendi alternati al piano....Solo 2 gallerie a dare un pò fastidio...ma avevamo dotato le nostre bici di luci di posizione con lampeggianti....direi obbligatorie. 
La giornata è perfetta...soleggiata ma non troppo calda! Condizioni ideali per un giro in bici.
Ovviamente non sono ancora allenato per arrivare a Lecco in bici da casa mia per cui avevo raggiunto in macchina il punto d'incontro stabilito caricando tutto il "materiale" nel bagagliaio. 
Ormai è un'operazione collaudata dopo ben 4 triathlon!!!!!
Il percorso, disegnato da Andrea, prevede un tratto di circa 30 Km articolato prima verso sud....direzione Milano per poi invertire costeggiando il lago fino alla località chiamata Onno
A quel punto (con riferimento alla cartina in alto..visibile con le freccette rosse) io avrei girato a sinistra verso Canzo prima e Asso dopo....per iniziare il Ghisallo...mentre Andrea sarebbe rientrato all'ovile in quanto, al momento, deve recuperare un pò di familiarità con le salite....


Che bella la mia bici appoggiata sulla macchina...pronta per l'università del ciclismo ...chiamata Ghisallo!!!

Le bici di quando ero piccolo erano le famose "graziella" pieghevoli. Non avendo un box al pian terreno all'epoca la tenevo in casa e per portarla giù dovevo farla entrare in verticale nell'ascensore...dentro cui ci stava quasi per miracolo....
 Bastava che un amico avesse il modello con le ruote un pò più grandi per essere distanziato di brutto durante le sfide di velocità...a parità di forza impressa sui pedali....
Naturalmente....visti gli sciagurati percorsi che si facevano...le ruote spesso si bucavano...e non si poteva certo andare dal meccanico da soli. 

Anche i palloni facevano a volte la stessa fine.....ma mentre la camera d'aria della bici era riparabile in qualche modo....il pallone da calcio di gomma...una volta scoppiato andava dritto dritto al funerale....

Che ricordi.....i palloni di gomma degli anni 80'. C'era il "super-tele" che però era per quelli scarsi....i piccoli. Se sapevi giocare passavi al gruppo di quelli col "super-santos" arancione che pesava di più e ci voleva più forza nel tirare. I campioni facevano parte dell'elite del "tango" di gomma...che pesava abbastanza...quasi come un pallone vero.
Poi, arrivò il momento del pallone di vero cuoio.......portato dal compagno che aveva il padre appassionato di calcio.
Eravamo ancora piccoli per cui finchè si trattava di fare passaggi di piatto era tutto OK, ma al momento del tiro in porta di collo piede ....un male incredibile che nessuno però lamentava per non fare brutta figura! Forse era meglio giocare ancora col "super-santos".... ma ormai facevamo i grandi!!!


Con qualche anno in più, quando il tiro in porta non procurava più tutto quel dolore, sapevamo già riparare i palloni. Scucendo l'esagono di cuoio vicino al presunto buco lo rattoppavamo con il mitico "tip-top" e mastice usato per le camere d'aria delle bici. 
E poi...alla buona, si ricuciva l'esagono di cuoio...con l'immancabile imperfezione dell'ultimo centrimetro, impossibile da chiudere dall'esterno e che restava aperto lasciando poi il bozzo nel pallone dopo la gonfiatura..... Pazienza!!!! Non era così facile trovare un altro pallone!!!!




Lungo le strade del lago di Como la fatica del pedalare sembra non sentirsi....
La meraviglia del percorso...tra monti e boschi da un lato e l'acqua dall'altro fa si che ci si senta proprio immersi nella pace della natura e i kilometri volano via sereni....addirittura troppo veloci...
E così anche i pensieri volano.....le preoccupazioni quotidiane per qualche ora da parte....e anche la paura di un guasto tecnico, tipo una foratura, si ridimensiona.
Quella strada è una sorgente di pensieri positivi!!!!
Mi dico: "tanto, se dovessi forare....ho tutto per riparare la ruota...sostituire la camera d'aria è un gioco da ragazzini in cui me la cavavo bene all'epoca...figurati a 40 anni...e poi fermarsi qualche minuto con questo panorama...non è poi così terribile. Il Ghisallo è sempre li...non scappa"...
E intanto il display indica che mancano 5Km....ossia circa 10 minuti....all'inizio della salita.
Nessun problema....le gambe rispondono....la testa è presente....l'umore a 1000 e mi viene quasi voglia di tirare un pò per accorciare i tempi e arrivare prima possibile ai piedi del salitone.

Da ragazzino sportivo autodidatta ho appreso e fatto mie quasi tutte le "arti riparatorie".....a cui associo ancora gli odori...tipici del cuoio consumato, del vecchio ma ancora valido mastice, della camera d'aria immersa nell'acqua per trovare il buco, del grasso che restava a lungo nelle mani dopo aver sistemato la catena della bici saltata per i troppi avvallamenti...i cosiddetti "fossi" che si percorrevano durante le sfide negli sterrati...
Da più grandetto ho iniziato a desiderare una bici da corsa...quella col manubrio curvo, la sella di pelle nera, il cambio campagnolo con le levette sul telaio, le gabbiette fermapiedi, i fili dei freni esterni...e i copertoni tubolari...chiamati "palmer" che esistono anche adesso...ma che ormai stanno scomparendo a scapito dei copertoncini morbidi con camera d'aria interna....molto ma molto più facili da riparare....
La desideravo così tanto che a volte la sognavo durante la notte!!!!

E così, come dopo anni di gomma arrivò il tempo del primo pallone di cuoio, verso la fine degli anni '80 giunse il momento della prima bici da corsa che mio papà comprò non facendosi sfuggire una grande occasione. La prese da un ciclista agonista/amatoriale che la usava per le gare e che aveva deciso di cambiarla. 
Era una una Scapin rossa con telaio a goccia.....leggerissima per quei tempi....

Mio papà era un appassionato di ciclismo e con un gruppo di amici del suo paese aveva iniziato con le sgambate lungo le bellissime strade della Sicilia tirrenica....il lungomare....verso Messina, Villafranca, Spartà...oppure in direzione opposta verso Terme Vigliatore, Falcone.....e la salita del Tindari, una collina sormontata da un santuario dedicato alla Madonna Nera cui si arriva dopo circa 5Km di salita....pedalabile ma abbastanza impegnativa per i cicloturisti...
Chiunque, da quelle parti, alla voce Tindari pensa alla salita da fare in bici....come tanti, ma tanti appassionati che arrivano fin lassù....e dopo la preghiera e il rifornimento d'acqua....si lanciano lungo la discesa per Marinello....ritornando al livello del mare.....

Comunque...la mia felicità stava nel fatto che quella bici....seppur part-time, potevo usarla anch'io....e per non trovarmi impreparato, applicando la "tecnica del pallone di cuoio", avevo imparato a togliere, scucire e riparare anche i palmer....che in quegli anni costavano abbastanza..... 

Ed in cima al Tindari ....da ragazzo, c'ero arrivato anch'io, con quella bici condivisa con mio papà! 
Non avevo nemmeno 17 anni e durante una giornata di vacanza scolastica, assieme agli amici, per la prima volta avevo raggiunto il santuario della Madonna Nera....facendo tutta la salita compresi i 600 terribili metri finali..... 
E fu la prima di una lunga serie!!!!
La "tappa" Milazzo-Tindari-Milazzo...è lunga circa 60Km...e con la salita di mezzo.....bisognava alimentarsi bene. Ma chi lo metteva in conto più di 20 anni fa????
E ricordo benissimo quegli ultimi maledettissimi 15Km...fatti spesso in piena crisi di fame.....che non finivano mai. 
Arrivavo a casa distrutto....senza nemmeno avere la forza di salutare.....Pazzesco!!!


E' iniziata la salita verso il sacro Monte Ghisallo!!!!
Come scorre bene la mia nuova bici.....regalatami da Amalia per i 40 anni.
L'avete più volte vista in foto ....anche in questo post...
Ha i rapporti giusti...un bel cambio Shimano....con leve sui freni...fili nascosti, fermapiedi look invisibili, una sella bianca..morbida, la forcella in carbonio e il resto in alluminio leggero...non sono mica un professionista!
Vado su benissimo. Il primo tratto del Ghisallo è molto duro fino ad Asso
Poi si pedala più facilmente....sembra quasi il Tindari delle mie parti... solo un pò più lungo. 
Arrivati a Barni...inizia il tratto veramente difficile con 2Km circa intorno al 10% di pendenza.....dove ci vogliono impegno e grinta...prima di scollinare.  

E finalmente arriva il tanto atteso cartello....che indica la fine della salita......
Signori...il Ghisallo è servito!!!!
Che emozione! 

Tantissimi ciclisti lungo la strada per il festival della bicicletta. 
Visi sorridenti....allegria, gente che parla in codice...nominando  "42-25".....o "34-28"......per indicare i rapporti usati.

Purtroppo sono da solo e con il telefonino e non riesco a farmi una foto....
Impossibile fare un autoscatto con lo smartphone!!!!


 
Entro dentro la chiesetta dove sono conservate, come in un museo, alcune biciclette storiche di campioni famosissimi che hanno deciso di lasciare come cimelio un ricordo all'interno del luogo sacro del ciclismo.


C'è anche la bici con cui il mitico Moser....vinse il record dell'ora a Città del Messico nel 1984, se rla memoria non mi inganna. 
Per chi se lo ricorda...è la famosa bici con le ruote lenticolari...senza freni perchè destinata alla pista. Una bici all'avanguardia per quei tempi....in cui io giravo ancora con una graziella pieghevole!!!

Pensando al passato e al ciclismo...non posso non ricordarmi di mio papà.....che oltre a essere un gran tifoso (quanti giri d'Italia e tour de France visti insieme in TV) era anche un praticante....
Gli piaceva uscire con gli amici e dare il massimo per quello che l'allenamento gli consentiva.
Sono convinto che pure lui....col suo passo (ancora ricordo come andava in salita.....arrancando, ma senza fermarsi mai...) e con un rapporto agile tipo 42-29  avrebbe scalato il Ghisallo anche con una bici diversa da quelle di oggi...anche con quella Scapin rossa con telaio a goccia che ogni tanto gli fregavo.....e che da buon conoscitore aveva comprato sfruttando un'occasione irripetibile.  

Con le lezioni di educazione fisica e l'esperienza con la squadra di pallacanestro, arrivato alla scuola superiore, non potevo più considerarmi un completo autodidatta dello sport! 
E tornano lucidamente alla mia memoria alcuni insegnamenti dei miei maestri dell'epoca che, tra aula e campo....forse senza saperlo, nel mio caso hanno sicuramente centrato in pieno il loro magari non dichiarato obiettivo!
In diversi momenti e da almeno un paio di bocche ho sentito che, in quanto appartenenti al regno animale, gli uomini sono stati progettati per muoversi.
Nel senso ampio di fare movimento, spostarsi, avanzare, procedere, indietreggiare, trasportare oggetti....insomma...vivere...utilizzando tutto ciò che il corpo mette a disposizione: gambe, braccia, muscoli, articolazioni....ma non solo....anche polmoni...testa e cuore.
Insomma...l'animale non è fatto per star fermo....altrimenti tutti quegli strumenti di cui sopra si atrofizzerebbero....
Era questo il metodo più gettonato dai maestri per motivare ....puntando forte sul binomio movimento-sport per aggiungere valore al semplice esercizio fisico.....dando quindi al movimento una dimensione talmente ampia da farci entrare dentro armonia, divertimento, piacere, ritmo, forza, velocità, grazia, coordinazione, tempismo...ma anche agonismo, competizione, concentrazione.
Sia nella palestra della scuola che nel rettangolo di gioco agli allenamenti non si toccava la palla prima di soffermarsi almeno per un pò sul protagonista principale del film dello sport: il corpo umano!

Che spettacolo...la discesa verso Bellaggio!!!!
Il corpo...dopo lo sforzo della salita gradisce alla grande quei 5Km di pendenza verso il basso...da fare con molta cura e concentrazione. Non conosco le strade per cui è meglio avere prudenza....gestendo la velocità e procedendo con molta coordinazione ed equilibrio.
Magari usando la testa, oltre che i muscoli delle gambe, prendendo come punto di riferimento un ciclista che si trova davanti...da usare come battistrada...
Le gambe girano molto bene e, ritornato in pianura, mi dirigo verso Lecco....ossia al punto di Arrivo/Partenza.
Quel ciclista davanti a me diventa un alleato.....
Lo raggiungo.... e tirando un pò alla volta riusciamo a superare l'ostacolo del vento contario....nemico della velocità....

Penso...che in questa mattinata ciclistica...ho "vissuto" di tutto....
La natura, i panorami, il piacere di andare in bici insieme ad altri.....sia amici...che gente semplicemente incontrata per strada.
Percorrere strade bellissime anche se a volte in salita.....è una meraviglia. Del resto nulla è sempre pianeggiante!
Aver ancora una volta appurato che il corpo umano, con un pò di allenamento e spesso sorprendendoci, permette di fare cose straordinarie anche nella loro semplicità regalando emozioni e sensazioni da raccontare.

Insomma....nella gioia dell'arrivo alla macchina (dove riesco a farmi una foto da solo....approfittando di una vetrina in cui mi specchio) ecco che mi fischiano le orecchie....ripensando a quelle voci che, ai tempi della scuola e del basket (la pallacanestro di una volta)....mi invitavano a fare sport attraverso il semplicissimo concetto dell'appartenenza dell'uomo...al regno animale!!!!!

E quegli insegnamenti, quelle voci.....quei maestri....agendo su un terreno morbido e ben felice di lasciarsi marcare (il mio....).....hanno fatto centro!!!!!
Ed eccomi quì, da grande appassionato e inguaribile praticante di sport a raccontarvi la giornata del Ghisallo....e del parallelismo con il Tindari.....passando per l'infanzia...la giovinezza le prime bici.....e gli insegnamenti dei tempi passati.

In tema di insegnamenti....e di coloro che lasciano il segno devo assolutamente concludere  parlando ancora di mio papà....che ha fatto tantissimo per me ....anche relativamente a quella passione per lo sport che nel passato aveva contagiato anche lui. 
Ed è anche tramite la mia passione e quei ricordi legati alle bici...che lui continua e darmi forza. 
Quella Scapin rossa telaio a goccia (che gelosamente ancora custodisco....perfettamente funzionante nonostante gli anni), il modo con cui è arrivata a casa...la felicità che mio papà aveva negli occhi nel mostrarmela....resteranno per sempre uno dei momenti più intensi della mia vita di figlio....e di sportivo!!!!


 

domenica 4 agosto 2013

....Habemus Aestas !!!



Carissimi e carissime!


Sconvolgendo i pronostici di qualche metereologo montanaro....finalmente è arrivata l'Estate...stagione del solleone, del mare, del caldo....delle giornate belle che si susseguono l'un l'altra.....

Finalmente il meteo stabile e duraturo ..in cui fratello sole si fa vedere la mattina prestissimo e ci lascia abbastanza tardi la sera senza incontri strani e spiacevoli scomparse dietro nuvole minacciose.

E finalmente i colori della luce incominciano ad assumere tutte le frequenze dell'iride.....sovrapponendosi nettamente al grigio di qualche settimana fa!

Chiaramente la temperatura è salita.....trascinandosi dietro anche le sconvenienze del caso....ossia l'afa delle ore centrali, qualche zanzara, un paio di KWh in più per far andare l'aria condizionata, maggior consumo d'acqua ....capirai!!!


Non è un mistero che io gradisca moltissimo questo clima....per cui ..tali problematiche mi fanno un baffo!

Anzi, in cuor mio, spero che possa durare fino a tutto settembre ...in modo da avere risarcimento almeno per i "danni morali" dovuti al forte ritardo con cui....the Summer si è presentata quest'anno.

Ovviamente, essendo abbastanza comprensivo come la maggior parte degli sportivi, capisco molto bene i disagi che di questi tempi accusano le persone con delle difficoltà...anziani e malati fra tutti.

Stare molto attenti è fondamentale...non solo per chi fa sport!
Il caldo, così come il freddo, possono essere pericolosi...e quindi per tutti valgono le solite raccomandazioni: idratarsi bene, vestirsi con abiti leggeri, evitare esposizioni dirette al sole e così via.

Ma l'orbita ellittica del pianeta Terra....prevede da sempre che una volta l'anno si passi un pò più vicino al Sole....e questo evento lungo più o meno tre mesi chiamato Estate.....(Summer in inglese...Aestas in latino) non può non accadere.

In questo 2013, l'arrivo dell' Estate è quasi coinciso con il la domenica 28 luglio scorso quando, nel centro della meravigliosa Milano, ho partecipato al TRI@MI....primo triathlon olimpico della città meneghina!!


L'idea di correre il primo Olimpico della mia carriera nel centro di Milano mi ha stuzzicato sin dai giorni di aprile quando, le voci di un triathlon milanese incominciavano a circolare nell'ambiente!

E così, in quella giornata, ...ero uno dei quasi 500 iscritti a presentarsi al Castello Sforzesco, magnifico simbolo di Milano, dove era posto il ritrovo per gli atleti.


Più che raccontare i dettagli tecnici della gara, spero vi arrivino alcune sensazioni particolari che ho vissuto prima, durante e dopo la splendida giornata sportiva in giro per la città dei navigli!!!

Già dalla prima mattinata....sole, caldo e temperatura alta!!! Nessun pericolo pioggia stavolta!!!

Trovarmi sul Naviglio Grande, zona Porta Genova, alle 9:00 di mattina mi è sembrato tanto strano quanto....incredibile!


I 1500 metri a nuoto, con partenza alle 11:00,  si svolgevano lungo le acque del Naviglio....dal Circolo Canottieri alla Darsena...che da queste parti vuol dire luogo di happy hour, locali, fashion, gente stratirata e vestita bene che sfila nelle serate della Milano by night.....

Quel giorno, invece, andava in scena la Milano by morning!!!! con quelle strade invase da atleti che sfilavano risalendo il Naviglio dalla Darsena verso ovest....vestiti con un misero body.....e attirando lo sguardo di quei pochi che a quell'ora popolavano i locali per una semplice colazione....

Non vi nascondo che a farli a piedi quei 1500 metri....per raggiungere lo start è stato un duro colpo psicologico per me!!! Caspita che distanza!!!! Meno male che Amalia mi ha seguito......anche li!



Il primo dubbio della mattina l'avevo già risolto diversi minuti prima di percorrere a piedi le sponde del Naviglio...quando, all'atto di preparare la zona cambio T1, discutevo con i compagni d'avventura circa.....la pressione dei copertoni della bici!!

C'era chi li aveva gonfiati a manetta, chi invece li aveva lasciati a 7.5PSI dicendo che con il caldo la pressione aumenta da sola....senza voler riferirsi alla legge sui gas perfetti!!!



Io, per non sbagliare, li ho lasciati a 8PSI, ossia 4 in meno del limite consentito dai miei copertoni....che poi coincide con il massimo che riesco a iniettare con la mia pompa manuale con barometro.....

Uno dei momenti indimenticabili è stato il tratto finale del nuoto con la folla, che lungo le 2 rive del Naviglio, osservava esterefatta e incuriosita il passaggio di noi atleti
Ogni tanto, tra una bracciata e l'altra, tiravo su la testa per godermi lo spettacolo fatto semplicemente da persone che erano li a incitare, commentare...e scattare foto col telefonino.....


Quello in basso a sinistra della foto sono io nel tratto finale dove Amalia si era appostata per degli scatti suggestivi.....

Millecinquecento metri prima ero pieno di ansia e agitazione.....ma alla fine.....anch'io mi trovavo all'atto conclusivo del nuoto....come tanti altri!!!

Devo dire che ultimamente il nuoto sta diventando per me molto piacevole.....tanto che almeno una volta a settimana, approfittando della pausa pranzo a lavoro, vado in piscina per migliorarmi un pò.

Quell'atleta a torso nudo che fuoriesce dal Naviglio sono io......

Alcuni hanno usato la muta.....io stavolta ho fatto senza!

Faceva caldo, proprio come speravo, e l'acqua limpida del canale andava affrontata...." di petto".....

Ed io...ho applicato alla lettera il modo di dire......



Ecco la zona cambio T1.....ossia il mare di biciclette preparate con cura qualche ora prima e che aspettano l'atleta con pazienza...e speranza!!!!

Provate a moltiplicare per 500 (più o meno il numero degli iscritti) una cifra che va da 1000 euro in su....fino anche a più di 3000 per avere a spanne l'idea del valore che gli organizzatori devono "custodire" attentamente dal momento del deposito fino al ritiro delle bici!!!!




Giunti al centro dalla Darsena iniziava un giro di 6.5Km tra il Corso Sempione, l'Arena Civica, l'emiciclo del Castello Sforzesco....e di nuovo verso il Sempione....il tutto da ripetere 6 volte...

Una meraviglia, specie nella parte vicina al Castello... piena di gente come si intravede in fondo al viale in questa foto in cui io ho il numero 203.



Non avevo mai percorso il centro di Milano in bicicletta!!!!

E' stata un'esperienza veramente speciale....insomma una vera figata!!!!

Il caldo effettivamente era notevole....e la borraccia da 1 litro insufficiente per gestire tutti e 43 Km (3 in più...) del tratto in bici  fino al T2....


Messaggio chiaro. Devo montare il secondo portaborraccia nella bici!!!



Un'altra immagine suggestiva è la zona cambio T2 (che in questa gara non coincideva con quella del T1).....

Quì....il valore commerciale "depositato sull'asfalto" è molto più basso rispetto alle bici...perchè bisogna moltiplicare per 500 una cifra dell'ordine del centinaio di euro che è il prezzo medio per un buon paio di scarpe da running!!!!


Ed eccoci alla corsa....

Devo ammetterlo. C'era un caldo bestiale!!!  Era quasi l'una di pomeriggio!!!!
In questa foto si vede davanti a me un atleta con qualche problema al bicipite sinistro....forse crampi!!!

Gli spugnaggi ogni kilometro e gli infiniti bicchieri d'acqua totalmente versati in testa e sul corpo erano l'unico modo per andare avanti in quella calura!!!
Assieme all'indispensabile cappellino!!!


Comunque.....deve far parte del curriculum del triathleta la capacità di affrontare e superare le avversità.....comprese quelle metereologiche....e soprattutto  il caldo visto che il triathlon è uno sport di resistenza....estivo!!!
I poco meno di 10 kilometri del running si correvano dentro il Parco del Sempione che si trova tra il Castello e l'Arco della Pace un altro simbolo storico di Milano che, come l'Arena Civica, fu costruito per volere di Napoleone....

Tra l'altro, il percorso passava proprio sotto l'Arco.....e ad ogni giro sembravamo tutti delle formichine in confronto a tale maestosità!!!



Dopo quasi 50 minuti di "cottura a fuoco lento" nel girarrosto del Sempione......si concludeva l'avventura del triathlon Olimpico di Milano.....

Sensazioni a "caldo" ????  (....che doppio senso!!!!)

Fisiche: ero distrutto.....accaldato....gambe pesanti e una sete che penso di non avere mai avuto in vita mia!!!
Mentali: Ottime.....grande concentrazione, ero molto lucido!
Emozionali:......una soddisfazione indescrivibile!!!!! Grande felicità nel rivedere Amalia all'arrivo! Devo ringraziarla per tutta la pazienza di cui dispone nel seguirmi alle gare (quì...sfidando il caldo....) e per il sostenermi in questo sport.....
Del resto....la bicicletta me l'ha regalata lei!!!!!

Altri.....spunti piacevoli di fine gara....

Ecco....la fetta di anguria più buona mai mangiata in vita mia...proprio dopo aver tagliato il traguardo in quasi due ore e tre quarti!!!!

Rossa, fredda, succosa, gustosa, dissetante...e soprattutto Meritata!!!!

Spettacolare....

In quel ristoro finale ho bevuto l'inverosimile.....acqua, sali, succhi, fette di limone spremute direttamente in bocca....

Ed anche oggi, ad una settimana dal 28 luglio e dal primo triathlon Olimpico a Milano, nello scrivere questo post...rivivo la soddisfazione di  quella giornata!!!

Non avendolo fatto quel giorno per la troppa stanchezza...ho deciso che oggi festeggerò l'evento con un bella granita al caffè con panna....fatta in casa e con una bottiglia della mia birra artigianale anch'essa prodotta in casa con mia moglie....e che stapperò anche per espletare un compito dal quale non posso ....e soprattutto non voglio fuggire:

Brindare all'arrivo dell' Estate!!!!




Adesso....mi prendo una pausa agonistica fino a Settembre per cui non ho gare in programma, ma solo allenamenti.

Poi....prima che arrivi l'autunno, molto probabilmente disputerò l'ultimo triahlon dell'anno, ma ancora non so quale!  Vi dirò più avanti...

Ciao a tutti...........e state attenti al sole!!!!