lunedì 28 dicembre 2020

Duemilaventi? No Grazie!!!

         Carissimi amici.....
Rieccoci sulle pagine del "nostro" BLOG....per l'ultimo post di questo stranissimo 2020.
Vi auguro una buona lettura anticipandovi i 3 temi che, spero, vi allieteranno:

1) Correva l'anno è un tuffo nel passato nella magia dei mitici anni 80....per rivivere una storia fantastica e ricordare un grande campione: PAOLOROSSI20

2) Si fa presto a dire Virtual....riguarda il mondo della corsa...ai tempi del COVID.
Tempi sicuramente difficili...ma per noi atleti vale la regola del "mai arrendersi"

3) Annus horribilis è l'ultima parte del post...e il titolo dice tutto. 
Un anno che ci ha tolto tantissimo....anche per la scomparsa, quasi sempre prematura, di tanti personaggi speciali......tra cui Diego Armando Maradona


Correva l'anno......

C’era un caldo da morire in quell'estate….a maggior ragione ai primi di luglio…

I miei ricordi si rituffano nelle fresche acque del mare di Milazzo unica fonte di refrigerio ai tempi in cui il condizionatore d’aria era solo un illusione ottica, un miraggio.

Era lunedì ma per noi bambini di circa 10 anni…. ogni giorno estivo era sempre domenica.

Tutti in vacanza, niente scuola e sempre giù in piazzetta dietro un pallone con gli amici del palazzo e dintorni.

C’erano due Franceschi, Alessio, Roberto, Pippo e suo cugino Pipino…il tedesco, che in quanto tale, doveva per forza giocare a calcio meglio di noi.
Ma la cosa era tutta da dimostrare.

E poi c’era anche ci tifava per noi….come Anna Maria, Maria Pia…ossia le sorelle di qualcuno di quelli nominati sopra.

Ogni giorno uguale all'altro….partite di 3..anche 4 ore consecutive….sotto il sole.

Interrotte solo da qualche sbirciatina all'album delle figurine con la copertina del mitico Naranjito…..la mascotte del Mundial di Espana 82.

Un arancia vestita da calciatore….in un mix fantastico fra il buffo e il serioso e su cui avevano fatto anche I cartoni animati.

Sembrava fatto apposta per noi che in TV guardavamo sia la squadra del cuore che Goldrake…

Era lunedì…dicevo.

Quel pomeriggio c’era un caldo boia soprattutto alle tre con il sole che picchiava tantissimo.

Ricordo ancora, seppur vagamente , le frasi dette tra noi nel cortile….

“Ragazzi…..dobbiamo giocare adesso perchè poi c’è la partita!”

“Quale partita?”

“Come….quale partita?”…..”Italia-Brasile….alle cinque”

“Ma dobbiamo vederla?......non c’è storia….quelli sono marziani e oggi ci faranno tanti di quei gol…..non è meglio giocare?”

“Dai….l’altra volta abbiamo battuto Maradona…io vado a vederla….con mio papà”

Alla fine prevalse l’amor patrio….seppur misto a scetticismo….


Insomma….quell’Italia di fronte a quel Brasile era un pò come Davide contro Golia.

Falcao, Socrates (il dottore), Junior, Edinho, Eder (quello dalle punizioni a 120Km/h), Tonino Cerezo e soprattutto un certo Artur Anthunes de Coimbra…..detto Zico.

Ricordo di aver salito a piedi i 3 piani di scale entrando in casa che la partita era già iniziata…..per cui neanche il tempo di sedermi accanto a mio papà……e…..

”GOL……ROSSI……GOL”: 

1-0......Italia in vantaggio


La domanda era:
“Si arrabbieranno tanto i brasiliani?”

Quel gol di Pablito di testa su cross di Cabrini sembrava tanto bello quanto illusorio.

“Sono passati solo 5 minuti”



Ed infatti quel dottore barbuto dal nome da filosofo riportava tutto in ordine in fretta….dopo una stretta successione di passaggi di precisione chirurgica…giusto per restare in tema:

1-1......palla al centro!

Vabbè…..tutto normale….se non altro abbiamo fatto un gol”

Il caldo del pomeriggio italico sembrava voler assopire tutto…arrivando fino allo stadio Sarrià…ad addormentare la partita.

I carioca verde-oro giocavano a fare i padroni di tutto….del campo, del pallone e del loro destino mondiale; a loro bastava il pareggio.

La partita si trascinava lenta col palleggio continuo dei maestri del samba.

Su di noi azzurri scendevano invece bui presentimenti poco piacevoli.

Ma chi è padrone di qualcosa…è chiamato a custodire bene la proprietà….

Ecco che …un furto autorizzato di pallone sulla trequarti….o forse una incauta gestione brasiliana del mitico Tango di cuoio …portavano il nostro “Lupin” di giornata a trovarsi il portiere davanti e la sfera sul destro.

Nando Martellini gridava….ancora: “GOL…….ROSSI……GOL!!: 

2-1......di nuovo in vantaggio



“Ancora è presto.....manca tanto….troppo...alla fine”

Riprendeva il tram-tram. Brasile all’attacco.

Passaggi, palleggi, sovrapposizioni, affondi, giocate di classe, pericoli….occasioni…con i minuti che passavano piano…..ma nessun gol.

“Intanto....andiamo  al riposo in vantaggio e ….poi si vedrà”

Era il tempo in cui Calcio significava solo “giocare a pallone”.

I portieri sputavano sui guanti prima delle punizioni e tracciavano misteriose linee sull'erba dell’area di rigore prima che iniziasse la partita.

Con sole tre telecamere si riprendeva il gioco per cui non c’era la necessità impellente per i calciatori di essere sempre pettinati e in ordine durante le inquadrature.


A quei tempi, nelle competizioni internazionali importanti, la nazionale usava numerare le maglie con una regola che oggi, con la “portabilità del numero” non esiste più…..(business is business)

I convocati erano 22; al portiere spettava il numero 1 (grande Zoff) al secondo portiere (Bordon, l’eterno secondo) il 12 ….e al terzo (un giovanissimo Giovanni Galli) il 22.

Poi….si dividevano i giocatori per gruppi di ruolo elencati in ordine alfabetico; prima i difensori che avevano i numeri dal 2 (Baresi) in poi….proseguendo con i centrocampisti (Antognoni col numero 9) ed infine gli attaccanti che avevano quindi i numeri più alti….

E quel numero lo si teneva per tutta la durata della manifestazione….senza distinzione tra titolari e riserve.

Ecco perchè il nostro goleador di giornata, fino a quella partita a secco di reti, aveva alle spalle il numero 20!

Ma torniamo alla cronaca....Italia – Brasile……secondo tempo…..e stesso cliché!

Brasiliani spavaldi e sicuri seppur sotto di un gol……con l’Italia che resisteva….guadagnando fiducia.

Con molta lentezza passavano i minuti….tra la spavalderia sudamericana calante e la fiducia tricolore crescente….

“Guarda guarda che eliminiamo la selecao?”

Poi però il pressing degli uomini in giallo si faceva via via più fastidioso…finché, dopo una asfissiante manovra al limite dell’area, il tiro di Falcao diventava una sentenza: 

2-2….qualificato il Brasile.

“Noooooooooooo!!!”

“Abbiamo tenuto testa ai supercampioni…li abbiamo fatti spaventare, ci hanno temuto”…..tutte espressioni al participio passato molto pessimistiche sul proseguo della partita.

Un pensiero comune: mancano ancora 20 minuti…ma stavolta la lancetta ….accelererà inesorabilmente fino al triplice fischio”

A volte però certe favole sfuggono alla logica della ragione per andare a finire in posti ignoti…..prima di entrare di diritto nel fantastico “libro delle 1000 e una notte”

Favole inverosimili composte da parole leggere, sospese, sussurrate in silenzio, che aleggiano nell'aria come guidate dal vento.

Ed infatti, senza alcun perchè, su quel pomeriggio barcellonese si era proprio alzato improvviso…un venticello che profumava di rivalsa!

Al Sarrià di Barcellona….un uomo in azzurro aveva in testa un film dalla trama molto diversa da quella che il campo aveva dettato fino a quel momento.

Come se stesse cercando un produttore per una sceneggiatura alternativa…..quasi ribelle che contrastasse con il dogma dell’inferiorità italiana verso sua maestà “il Brasile” in tema di pallone.

Ma ancora di più in contrasto con l’idea che la nostra nazionale di calcio, considerata debole e vittima sacrificale di quella partita, fosse di fatto lo specchio del paese, almeno prima di quel famoso lunedì.

La povera Italia adagiata sulle glorie passate, sempre alla ricerca della sua vera dimensione; un’Italia oscurata dalle stragi e dal piombo e ancora incastrata nell'immagine dell’emigrato che cerca lavoro all'estero.
Un Italia dal potenziale inespresso e circondata dai soliti e tristi luoghi comuni. 
 

Ma in quel caldissimo lunedì cinque luglio millenovecentottantadue la provvidenza aveva mandato un uomo che, nel torrido pomeriggio spagnolo, aveva deciso per tutti che non doveva affatto essere così.


Stava girando, nei doppi panni di regista e attore protagonista,  un film di avanguardia; il tutto …indossando una sudatissima maglia azzurra numero 20…..

Ma torniamo al racconto….

La sfida non era finita….e il Brasile non ci aveva ancora distrutto…stavamo 2-2.

La tanto discussa Italietta....era  li…..respirava ancora....

Ciak ….si gira!!!!!

Siamo nella metà campo verde-oro.

Il leggendario Tango di cuoio… veniva ad un tratto scodellato in area di rigore avversaria da un calcio d’angolo per noi tirato, anche un pò a casaccio, da un certo Bruno Conti (numero 16….)

Seguiva poi un rinvio corto della difesa….e un tentativo svirgolato di un certo Marco Tardelli (numero 14….) che rimandava la palla in area quasi alla cieca.

Insomma….una azione di gioco tra le più confuse mai viste!

Ma quella palla…..aveva già fissato un appuntamento con la storia, con la magia, o forse con una misteriosa e forse illogica traiettoria del destino.

Pablito la colpiva quasi girato di spalle alla porta….nella mischia…..in una posizione dell’area che i più bravi cronisti definirebbero “sottomisura”…..

Quel Tango di cuoio finiva di nuovo in rete…..”GOL, ROSSI, GOL”…….

3-2.......incredibileeeeeeee!!!!!



Nel correre esultante verso I tifosi impazziti….il numero 20 ondeggiava come una vela e quella maglia strasudata appariva anche troppo grande per il fisico non statuario di Paolo……

E quell'ondeggiare festoso stavolta scatenava certezze piuttosto che dubbi.

“Ho fatto piangere il Brasile”.....scrisse Pablito qualche anno dopo.....

Sta di fatto che ci sentivamo incredibilmente tutti  più forti, sicuri, convinti!  
Altro che deboli, altro che vittime, altro che miseri…altro che Italietta….altro…altro….


Gentile metteva la museruola a Zico portandosi a casa un pezzo della sua maglia…e il miracolo di Zoff sul colpo di testa ravvicinato di Oscar, metteva fine alle speranze brasilere....

Annullato pure il quarto gol di Antognoni per inesistente fuorigioco...quasi a voler lasciare un po' di suspance per i minuti conclusivi.

Triplice fischio!!!!
Finisce li…..
Italia-Brasile 3-2 con un paese in lacrime e uno in festa……

L’Italia va avanti, Brasile eliminato!!!!


Festa per noi increduli ragazzini di 10 anni felicemente costretti a rinunciare al secondo tempo della nostra partita in cortile interrotta 2 ore prima.

Tutti in centro, con i genitori, seguendo la folla e i cortei che invadevano le vie della città tra bandiere, clacson, striscioni….e voglia di gridare!



E fu così che il 5 Luglio 1982….alle 7 del pomeriggio, con milioni di italiani che festeggiavano per strada sotto lo stesso tricolore, la sensazione di aver voltato pagina divenne talmente netta che tutto quello che sarebbe avvenuto dopo appare oggi come il doveroso lieto fine di quel film.

Altri 2 ”ROSSI…GOL” alla Polonia in semifinale….e il 3-1 nella finalissima madrilena contro i tedeschi (1-0 di Pablito) ci regalarono la Coppa del Mondo.



E assieme al trofeo più ambito....una grande e insperata iniezione di fiducia per rilanciarci non solo come come squadra nel calcio, ma soprattutto come popolo tra le genti e come paese nel mondo.

Il tutto grazie al …signor ROSSI….uomo dal cognome più diffuso del paese che, come tutti i tantissimi suoi omonimi, si trova incastrato nella forzatura di dover rappresentare la figura dell’italiano medio….con pregi e difetti!

Ma l’uomo di cui parlo oggi….è l’unico signor ROSSI ……che, non potendo marchiare con un nome troppo comune quella emozione, ha pensato bene di farlo con un numero: l’indimenticabile 20

Quel numero 20 stampato sulle spalle di un sudatissima e ondeggiante maglia che ha fatto piangere il Brasile….e portato l’Italia sul tetto del mondo!!!


La beffa del destino ce lo ha portato via proprio
nell'anno che contiene due volte quel numero...2020.

E lo ha fatto (per noi) “a sorpresa” …direi in modo bastardo..…come un fulmine a ciel sereno….con la stessa velocità con cui lui si muoveva nelle aree avversarie.

Ecco…..per me sarà per sempre PAOLOROSSI20 unico e originale …..scritto tutto attaccato…..nome-cognome-numero…..secco, veloce…fulmineo….come era lui in campo.

Grazie PAOLOROSSI20 per quei tre gol al Brasile in quel caldissimo e indimenticabile lunedì pomeriggio del 5 luglio 1982 che avrebbe spalancato le porte verso il trionfo mondiale!

Grazie PAOLOROSSI20 per le emozioni vissute da bambino di 10 anni……e per tutte quelle altre, che a distanza di 38 anni, si ripetono con i brividi ogni qualvolta la TV mostra la maglia numero 20 ondeggiare sulle tue spalle mentre corri esultante verso la storia.

Grazie PAOLOROSSI20 per aver trasformato la gioia immensa di una vittoria sportiva in uno dei momenti più alti dell’orgoglio italiano.


In questo modo ho voluto ricordare il campione che ci ha lasciato proprio negli ultimi giorni di questo maledettissimo anno.

Un giocatore che, al di la delle maglie (era juventino ai tempi del mundial), è indissolubilmente legato alla Nazionale.

Un uomo speciale che ci mancherà tantissimo per il suo modo di essere…dentro e fuori dal campo.

Pronunciare PAOLOROSSI20…equivale per me ad attivare immediatamente tutti i ricordi di un tempo che fu in cui…d’estate si giocava spensierati per strada 4 ore al giorno fino al tramonto….rincorrendo un Tango di cuoio…quello stesso pallone finito per ben tre volte nel “sacco” dell’invincibile Brasile!

RIP … PAOLOROSSI20

 

Si fa presto a dire Virtual!!!!

Papà…..di che “colore” siamo oggi?


Domanda legittima quella di Samuele che, da bambino di neanche 4 anni molto curioso, vorrebbe sapere se si può uscire per andare a comprare l’ennesimo album da colorare recandosi in uno dei suoi negozi preferiti : l’edicola….

La pandemia, dopo averci gentilmente sottoposto la “seconda ondata” ci ha tappezzato di rosso, arancione e giallo…in attesa di un verde liberatorio sul quale si può abbozzare niente di più che qualche spannometrica previsione. 

Sappiamo che arriverà…..ma che ci sarà ancora molto da penare.

Chissà quanti bollettini sui contagi dovremo ancora leggere e interpretare, chissà quanti DPCM verranno emanati…e chissà tra quanti altri passaggi di colore ci alterneremo….

In ambito sportivo, il mondo dell’atletica leggera, ed in particolare della corsa, sembra proprio finito tristemente nel dimenticatoio.


Capisco bene tutte le difficoltà e le particolarità di questo sport...che poi sono le stesse cose che lo rendono fantastico.

Però è maledettamente incredibile pensare che non si corre da febbraio 2020.

Sono saltate tutte le manifestazioni tranne quelle “a numero chiuso” e riservate ai professionisti.

Per noi amatori....niente maratone, niente corse campestri, niente classiche tipo Stramilano e altre gare “must”.....


Qualcuno si è inventato le “Virtual Race….VR”….una specie di surrogato agonistico di una gara….ma che di concreto ha soltanto il gesto atletico della corsa…e una classifica finale da guardare.

Qualcuno ha aggiunto anche il pacco gara virtuale…consegnato a casa…la medaglia ricordo….e altre invenzioni tecnologiche come le App che provano a “simulare” l’atmosfera della gara....quella vera.

Ma sempre di simulazione si tratta per cui pretendere che le VR "sostituiscano" le REAL porterebbe inevitabilmente alla blasfemia.

E' come pensare che, per la scuola, la DAD (didattica a distanza) possa sostituire le lezioni in presenza: IMPOSSIBILE.


Però...al momento mi sa che pur di non "restare fermi" ..... VR....così come DAD...rappresentano delle possibilità a cui affidarsi…..aspettando quel famoso VERDE che ci porterà di nuovo a catapultarci dentro gli assembramenti che a tutti noi piacciono.

Per cui…..approfittando dell’approssimarsi del mio (48-esimo) compleanno mi sono voluto regalare la Maratona di New York ....versione VIRTUAL…dandogli però un “tocco” di verità.


Quindi, ho provato a “ricostruire” anche l’ansia da pre-gara….il viaggio fino alla location della partenza…..e il ritiro del pettorale.


Al resto…ha pensato la società organizzatrice NYRR che ha costruito un APP molto ben studiata che "sovrappone" la posizione reale del runner (che può correre dove e quando vuole..in certi giorni stabiliti) a quella viruale sulla mappa di New York.

Con un adeguato “livello” di emozione, dopo aver premuto il bottone START, mi sono ritrovato magicamente oltre oceano...sul ponte di Verrazzano con una speaker che a gran voce presentava la gara ...con tanto di cont-down...prima dell’attesissimo GOOOOOO!!!!!

Peccato che tutto provenisse dall'altoparlante di un insensibile telefonino

Erano le 6.30 del mattino del 25 ottobre 2020….e attorno a me non c'era assolutamente nessuno....se non la luna assonnata….quasi a prendermi in giro.

Fosse stato tutto “real” avrei corso i primi kilometri quasi camminando tra la folla immane.

Invece son partito in solitaria, in maglia azzurra tricolore e con il pettorale attaccato solo per i primi metri...giusto per un "selfie" da inserire nel blog...




Monitorato da Garmin e STRAVA ho percorso i primi 25Km su un tratto in direzione Parco Nord...attarversando ben 7 comuni (Paderno D.no, Cormano, Cusano M.no, Bresso, Cinisello B.mo, Sesto S.G. e Milano).

Virtualmente….ho invece attraversato il Bronx, Brooklyn, Queens…..e Staten Island….

Non vi nascondo di aver chiuso per un attimo gli occhi durante il passaggio sul ponte del Parco Nord…..immaginando quello di Brooklyn e scoprendo piacevolmente di non essere poi così distante da quel punto immaginario….della mappa.


Fisicamente….sensazioni “real” e “virtual” tendevano a sovrapporsi.
Le gambe giravano nonostante i "mancati" allenamenti specifici.

L'ultimo “lungo” risaliva alla tapasciata precovid della Malpensata...ed eravamo a metà febbraio.

Però mi sono "avvalso" dei "lavori" per il triathlon e allenamenti lunghi combinati bici/corsa di circa 4h...

Finiti i 25Km ho intrapreso un giro dentro il mio comune di 7Km per arrivare ai famosi 32Km!


Peccato che la speaker… scandiva le distanze in miglia….unità di misura con cui non sono affatto abituato.


Passo dopo passo…..ho raggiunto i -10Km.....to GO!

Manhattan si avvicinava e i kilometri alla fine iniziavano a diventare ad una sola cifra.

Il "muro" del maratoneta, durato pochissimo, si presentava proprio in quel passaggio cruciale.


Giusto un paio di minuti di difficoltà….della serie: si fa presto a dire Virtuall!!!!


Per fortuna....arrivava l'ultimo Kilometro “in parata” con...la voce della speaker che mi "accompagnava" nella mia Central Park virtuale.....incitandomi nel tratto finale.

Avevo programmato l'arrivo sul lungo rettilineo che dal passaggio a livello delle FN (di Paderno Dugnano) conduce davanti casa mia...senza curve tranne quella per entrare nell'esteso giardino che circonda il mio palazzo.

Giusto per trovare qualcosa di verde che ricordasse....un Park (...poco Central) in un intreccio tra virtual e (quasi) real….

FINISH!!!!!!
3h 43 min 19sec.....in linea con i miei pronostici.....

Chiaramente...non c'era nessuno ad accogliermi....nonostante il frastuono “virtual” ...generato dalla APP.

Pazienza se qualcuno, affacciato al balcone del mio palazzo, sentiva tutto guardandomi “real” in modo strano come se fossi un folle!
Non curandomi di lui…..mi dileguavo all'istante per godermi, in modalità “virtual”, le emozioni che si provano dopo aver tagliato il traguardo di una 42Km….

E poi ....a New York….chi mi conosce?

New York...in un disegno di Samuele....e papà

Il ritorno a casa si risolveva in breve….senza aerei e fuso orario….

Bastavano solo 4 piani, da salire rigorosamente a piedi, per riabbracciare moglie e figlio in modo “real”...facendo "festa" tutti assieme.

La gara è stata certamente virtuale ma pur sempre con una classifica da guardare....

…..e a breve anche la ambitissima medaglia di FINISHER da indossare! 







L'ordine d'arrivo 
mi vede 2080-esimo su quasi 15 mila arrivati…..niente male!!!!

Mr. Covid sta “ammazzando” tutte le maratone…..ma il mio “sigillo” su una 42Km c’è anche in questo maledettissimo 2020.


Annus horribilis......AD10S

Il Basket non sarà più lo stesso senza Kobe Bryant….

Il cinema piange per l’addio al grande Sean Connery….

Tutta la musica scaraventata nel dolore per la scomparsa del mitico Stefano D’Orazio….e lo spettacolo, in tutte le sue forme, faranno fatica ad accettare che il Maestro Gigi Proietti non sia più tra noi.

Cosiccome si stenta a credere che questo anno assurdo ci abbia privato del gentile modo di porsi e di raccontare l’arte di Philippe Daverio.



Noi …dello Sport…, ancora scioccati e preoccupati per il brutto incidente di Alex Zanardi (che spero torni presto), ci ritroviamo però con un vuoto immenso con cui dover fare i conti.

Maradona….il Diez, “el Pibe de Oro” il D10S, la “mano de dios”….o più semplicemente Diego….non c’è più!

Sì…..è morto Maradona!....in questo 2020 che si è preso anche PAOLOROSSI20!!!

Un pò azzardato come paragone ma quel tragico 25 novembre 2020 richiama alla mente il 5 maggio 1821…e l’Ei fù….

L’impatto mediatico della notizia mi ha riportato ai tempi in cui  si imparavano a memoria le poesie….per riprendere un po’ il “così percossa e attonita la terra al nunzio sta; muta pensando all’ultima ora dell’uom fatale e ne più sa quando simil orma di piè mortale (il sinistro di Diego) la sua cruenta polvere (potremmo dire verdeggianti campi) a calpestar verrà”.

I goals, le giocate e le imprese di Maradona, seppur dentro una vita controversa,  sono vera e propria poesia….e mi auguro che anche Diego trovi il “suo Manzoni” per i versi giusti che ne raccontino il mito.

Per cui , in attesa “dell’ardua sentenza” assegnata ai posteri circa la “vera gloria”, “noi...chiniam la fronte al Massimo Fattor”

Su Diego e sulla sua vita si potrà dire ciò che si vuole.....ma resterà, per il calcio, il più grande di tutti i tempi...…..il genio …il D10S.

Ciao Diego!!!!


Proviamo a metterci alle spalle questo 2020.....che doveva essere l'anno "tondo", l'anno "olimpico", l'anno "perfetto"...e che invece verrà ricordato per una serie di eventi a dir poco terribili e che si legherà ad immagini di grande tristezza.

Proiettiamoci con fiducia nel 2021 godendoci, nel modo migliore possibile, questi giorni di festa. 


Auguri a tutti!!!!!!!

Buone Feste !!!!!!!


lunedì 7 settembre 2020

In Libertà......"condizionata"

 Le narrazioni, i poemi e quella meravigliosa mescolanza tra “tramandato” e “raccontato” con sfumature fantasiose e di immaginazione interpretativa hanno il potere di far volare la mente e il cuore in giro per un mondo che vuole volutamente stare a debita distanza dal “concreto” della verità assoluta.

Parliamo di Mitologia e Leggenda …..due “elementi” che esercitano da sempre su di me un fascino particolare.

La storia che si intreccia con la fantasia in un binomio in cui ognuna "concede" qualcosa all'altra senza prevaricare.

Ci si può abbandonare con il pensiero perdendosi nel narrato, lasciare che a prevalere siano le senzazioni.….e chissenefrega delle prove documentali.

Basta solo che i “pezzetti” del racconto restino in qualche modo coerenti al contesto…e poi può valere tutto.












Ulisse e il suo leggendario viaggio verso i confini della conoscenza ….per avvicinare le colonne d’Ercole del mondo (fisiche ….e non solo) è uno dei racconti più celebri che esistano.

Non a caso “Odissea” significa per molti un percorso lungo, tortuoso, complicato e pieno di insidie ma dal quale in qualche modo si viene fuori.

Non tutti la collegano a Omero e al suo poema…

Si narra che Polifemo fosse un gigante dalle fattezze mostruose anche solo per l’unico occhio al centro della fronte comune a tutti gli abitanti dell’isola dei Ciclopi.

Figlio di un dio greco (Poseidone…..) era un tipo burbero e grezzo, dalla forza smisurata e dalla ferocia inaudita e, a detta di Omero, viveva da selvaggio dentro una grotta rocciosa…una Spelonca eccelsa nell’estremo fianco di lauri opaca, e al mar vicina, io vidi”.

 

Trovandosi dalle parti di Milazzo sul lungomare di ponente direzione nord….si attraversa  una via denominata….”Grotta di Polifemo” che lambisce lo stadio di calcio anch’esso denominato “Grotta di Polifemo”.

Subito dopo….sul lato destro della litoranea, sotto l’imponente struttura rocciosa che sostiene il Castello…..appare guardacaso una grotta dalle dimensioni "compatibili" con i ciclopi.

Sembra proprio lei la spelonca omeriana…..

Che la Sicilia sia, per la leggenda, l’isola dei Ciclopi…siamo tutti d’accordo.

A bordo della sua nave Ulisse navigò le acque di quel mare e per sfuggire ad una tempesta trovò rifugio proprio di fronte una grotta….con annesso “imprevisto”

Polifemo, che abitava proprio li e che malvolentieri gradiva persone tra i piedi, catturò Ulisse e i tutto il suo staff.

Finì poi che il famosissimo condottiero e navigatore greco, per scappare delle smanie cannibali del rude gigante, organizzò un assalto per accecare Polifemo infilzando, con un bastone appuntito, l’unico occhio del re dei ciclopi.





Lo scoglio di Patti…a circa 30 Km di distanza…così come le Isole Eolie…sono tutte “rocce” che si bagnano nello stesso mare e che nessuno vieta di pensare si trovino proprio li in quanto scagliate dal furioso Polifemo che, per vendicarsi, voleva affondare la nave del nemico Ulisse in fuga…..con tutto l’equipaggio.

E’ mito….è leggenda.

Non vedo chi possa presentarsi esibendo l’originale del certificato di residenza di Polifemo o altre prove documentali a rigurdo di dove sia vissuto.

Non credo ci siano certezze schiaccianti che neghino la possibilità di cavalcare questa suggestione togliendomi il “piacere di pensare” che Polifemo sia un milazzese e che abitasse proprio in quella grotta ….a 2 minuti a piedi da casa mia. 

E andando oltre….immaginare di sentire le sue urla e il rimbombare dei suoi passi.


Chi ha avuto la fortuna di entrare dentro la grotta (ormai chiusa da quasi 40 anni…ma lasciamo perdere) sarà stato certamente attratto dall’atmosfera magica che si respira in quel luogo dove, chiudendo gli occhi, sembra ancora muoversi silenziosa l’ombra del Ciclope.

Personalmente….avrei “approfittato” di questa leggenda che tutti conoscono per costruirci attorno qualcosa che attragga a Milazzo veri e propri fiumi di gente.

Turismo non di passaggio ma rivolto a perdersi tra le bellezze della città comprese quelle collegate alla leggenda dell’Odissea e immerse nella mitologia.

Un percorso culturale…..un viaggio organizzato che faccia rivivere la “tappa milazzese” dell’Odissea.


"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.."

E su quelle mitiche acque e lungo l’asfalto della litoranea che le costeggia ci vedrei benissimo un Triathlon…una gara bellissima e appassionante che valorizzi una zona “perfetta” per questo tipo di eventi sportivi.

Un giorno del futuro, spero non troppo lontano, magari si arriverà a organizzare qualcosa del genere. La mia testa è piena di idee a riguardo....vedremo.

Intanto, vista l’emergenza covid e la difficoltà di gareggiare in modo “classico” ho deciso di “organizzarMI” ..la prima personalissima edizione speciale del “Triathlon di Polifemo”….in solitaria.

Con tanto di medaglia caratteristica e originalissima da autoconsegnarsi in caso di perfetta riuscita dell' "esperimento"

Una sorta di …simulazione di Ironman 70.3 …leggermente "ridotto"

1.5Km di nuoto proprio sotto la spelonca….

73Km di bici lungo la litoranea fino a Marinello…..proprio costeggiando le acque che fecero parte della “rotta” di Ulisse

16Km di corsa a piedi in giro per la mia città….attraverso le strade che si affacciano sui 2 mari…..ponente all’andata e levante…al ritorno.

Zona cambio unica….il Box di casa mia che ha la fortuna di trovarsi a 300 metri dalla spiaggia….proprio sotto la spelonca.

Tutto organizzato a puntino….”progetto” su carta compreso e sveglia puntata alle 5.00 ...antimeridiane....quando dormono praticamente tutti.


Partenza del nuoto alle 6 di mattina in punto con il mare quasi più calmo di una piscina e alquanto tiepido.

Le acque sono quelle del mito….e Polifemo sembra affacciarsi dalla mitica grotta per guardare quel “folle” che ha sottratto parecchie ore al sonno decidendo di trovarsi li e in nessun altro posto al mondo.

Tuffarsi all’alba è un’esperienza. Le bracciate si susseguono nel silenzio totale. Solo qualche gabbiano ogni tanto infrange la quiete.

A “dar fastidio” ci sono le meduse da schivare; purtroppo una riesce a “grattarmi” il viso tra la guancia e il naso. Pazienza!!!

La zona cambio attende….e io me la prendo relativamente comoda….

Poi si parte in bici quando non sono ancora neanche le 7.00.

Per fortuna il venticello è leggero e non infastidisce il mio scorrazzare a 30Km/h lungo la litoranea verso ovest.


Il mare sempre sulla mia destra per il tratto d’andata….

Mentre la catena gira e l'atleta si "gode il panorama" la mente resta concentrata sul bilancio energetico.....ricordando a chi pedala gli "insostituibili" gel integratori da ingurgitare più o meno ogni ora!

Il percorso è quasi del tutto piatto con solo qualche ondulazione nella parte centrale.

Ma l’obiettivo è completare un allenamento lungo distribuendo bene le energie….in vista di Cervia.

Nel frattempo la temperatura sale…per sfiorare i 30 gradi…..quando, trascorsi i 73Km in sella, si indossano le scarpe da running per gli “ultimi” 16Km.

Sensazioni positive….confermate dal discreto "giro di gambe".

Devo quasi frenare gli istinti di forzare il ritmo….per non andare “fuori tema” rispetto al programma.


E poi bisogna stare molto attenti ad ascoltare i messaggi dell’organismo e dei muscoli in primo luogo.

Per la frazione di corsa Giuseppe è di scorta con supporto morale e rifornimento di liquidi…

Indispensabile!!!

La fine è come l’avevo immaginata!

Ancora diverse energie in corpo…..

La “sensazione perfetta” in vista dell’appuntamento chiave dell’anno (IM 70.3 a Cervia...27 settembre) che sarà “un quarto più lungo”…..da svolgersi in luoghi di mare sicuramente bellissimi ma sulle rive adriatiche....molto lontane sia nel tempo che nello spazio dal mito di Polifemo.


Si dice che questo
maledettissimo microbo servirà a rinfrescare la memoria (corta) dell’essere umano ricordandogli che nonostante l’elevata intelligenza di cui è (o dovrebbe essere) dotato…..NON E’ il padrone del mondo.

Chi comanda è la natura….madre natura!

Quel poeta di Recanati a cui si devono i versi più belli mai scritti per cantare la natura e le sue bellezze, oggi si accanirebbe tantissimo contro ..quella “matrigna” che agisce impassibile di fronte ai dolori dell’uomo.

Che piaccia o no, la natura ci insegna da sempre che il percorso che conduce al rinnovamento della bellezza passa attraverso il sacrificio.

Come un innocentissimo seme che deve “morire” nel terreno umido per trasformarsi nella più bella delle rose.

O…meno poeticamente, come un normalissimo chicco d’orzo destinato a “marcire” fermentando nell’acqua prima di riempire il più sensazionale dei bicchieri di birra.

Sarà!


Però quì siamo davanti ad un fenomeno che ha superato di gran lunga i numeri di una catastrofe...checchè ne dicano i negazionisti

A poco serve consolarsi pensando che tutto ciò risponda a certe leggi universali.

Inutile ricordare che da quando esiste l’uomo sulla terra ..la Storia del nostro pianeta è da sempre intervallata da “Cigni Neri”.

Quando questo microbo avrà trovato la sua “morte” definitiva magari penseremo a questo periodo con un ottica diversa....e il cigno, senza cambiar colore, avrà modo di convivere andando d'amore e d'accordo con tutti gli altri pennuti dello stagno.

Oggi siamo tutti alla ricerca della “nuova normalità” anche se di fatto non credo abbiamo capito cosa relamente essa sia.

Fino al 4 maggio scorso  eravamo tutti in quarantena, rintanati in casa, agli "arresti domiciliari", bombardati da notizie di ogni tipo (anche fake), senza nessuno svago o forma di distrazione che distogliesse la mente dall’inesorabile bollettino di guerra emanato ogni giorno dalla protezione civile.

Vi ricordate???

Borrelli e Brusaferro... protagonisti in TV, a rubare la scena ad Amadeus e Carlo Conti....pur non avendo neanche lontanamente le stesse capacità di bucare lo schermo.


Paura….paura vera soprattutto in Lombardia.

Lockdown è veramente una bruttissima parola traducibile in diversi modi….ma con un solo significato: “State a casa!!!!” 

E forse oggi, dopo mesi, capiamo che era un male necessario. 

Una normale influenza  causa anch'essa dei morti...ma non genera la processione di bare che abbiamo visto.

Tutti sballottati come sulle montagne russe….alla ricerca di un equilibrio tra l’ottimismo degli “sdrammatizzatori” (“andrà tutto bene!!!”) e il terrore dei “catastrofisti”  (“ci salverà solo il vaccino”)

Sembra passata “una vita”…tra l’ufficio divenuto casa….e viceversa. Tra le varie e fantasiose definizioni dell’indice R0…..
Tra le
spese “on line” con lievito e farina introvabili come alcool, amuchina e mascherine.


Come mi sono allenato durante il lockdown quando gli "untori" erano solo i podisti?

Running lungo le corsie dei box e il vialetto perimetrale di casa nel giardino condominiale.

Pedalate massacranti con la bici….sui rulli!!!

Il tutto…in attesa del fantomatico “picco dei contagi”…per cui …ogni settimana sarebbe stata quella decisiva.

Sembrava un miraggio.

 


Poi…finalmente….come nelle tappe di montagna del Giro D’Italia…si scollina e inizia la discesa.

Riaperture graduali e quella “parvenza” di normalità…giusto con l’estate alle porte.


Zangrillo contro Crisanti…..diventa la vera sfida che conta.

Anche più interessante del campionato di calcio che nel frattempo è ripartito (a porte chiuse) con la “nona” consecutiva della Juve!


 
Arriverà mai il vaccino?

Intanto sono diventate disponibili le mascherine per tutti….e non è poco.

C’è da gestire la movida, la voglia di stare fuori, incontrare gente….e “fare tutto quello che non si poteva”.

Tra bonus vacanze e l’azione benefica della bella stagione …..anche in questo anno domini 2020 pandemico…scattano le ferie.

Siamo in Libertà.....ma attenzione. E' una "libertà condizionata".....

Impossibile azzerare gli assembramenti.

Ma ci siamo già “giocati” il Carnevale, la Pasqua e i ponti primaverili (25 Aprile e primo Maggio)…..non sia mai che salti pure l’estate.

Per fortuna, seppur in maniera alternativa e insolita, qualcosa si riesce a fare….ed è un vero peccato che duri poco!













E adesso????

L’Estate sta finendo…cantavano i Righeira….negli anni 80

Adesso siamo tutti pieni di dubbi di fronte all’approssimarsi della riapertura delle scuole.

La curva dei contagi, come atteso, sta risalendo anche se i numeri del “bollettino delle 18.00” non parlano di tragedia. 

Va tutto bene?

Mi sembra di poter dire di NO perchè il suddetto microbo è ancora in circolazione a prescindere dal dibattito su quanto virulento sia oggi rispetto al lockdown.

L’economia ha sofferto, sta soffrendo e soffrirà ancora…..e questo metterà alla prova tutti, nessuno escluso.

Inutile fare pronostici su ciò che succederà.....

La nostra, come detto, sembra una libertà condizionata!!!

Ho dovuto disdire l’albergo prenotato per Cervia….perchè purtroppo, anche se non era difficile ipotizzarlo, l’Ironman IM70.3 dell’Emilia Romagna è stato CANCELLATO e posticipato al 2021.



Ci tenevo tantissimo.

Anima e corpo sacrificate con sveglie all’alba e altri “salti mortali” per allenarmi in modo adeguato.

 

Poi…parlando con la proprietaria dell’Hotel che avevo a suo tempo prenotato, ho inevitabilmente intrapreso la strada della riflessione.

A Cervia puntavano tutto sull’ondata di atleti, famiglie e turisti in genere attirati dalle gare Ironman (full distance, medium e olimpic) per prolungare una complicatissima stagione estiva partita non benissimo e mai realmente decollata.

La notizia della cancellazione di tutte le date è stata un’altra mazzata per albergatori, ristoratori e tutto l'indotto. 

Darà sicuramente molto più fastidio a tutto il comparto turistico che scommetteva su quel week end piuttosto che a noi atleti.

Autorizzati dalla legge....si terranno le caparre versate per tutte le prenotazioni…..almeno per mitigare un pò i mancati introiti.

Pazienza!
Il mio obiettivo sarà quello di “recuperare” la quota già versata per l'iscrizione.... nel week end del 19 settembre 2021 quando si tornerà a parlare di IM 70.3 di Cervia.

L'allenamento sarà tutto da ri-programmare ma almeno la mia camera è già prenotata.

Per i prossimi “salti mortali” …ci sarà un anno di tempo in più.

Anche sul groppone dell’anagrafe, purtroppo!!!

Mergozzo, comune di pochi abitanti nella Val d’Ossola e collogato sulle rive dell’omonimo lago, rappresenta l’unica possibilità reale di gareggiare in un triathlon della stessa distanza di Cervia.

Il Triathlon Internazionale che organizzano da tantissimi anni sulla distanza “media”…(70.3 per interderci) può svolgersi grazie alla “resilienza!” degli organizzatori unita al fatto di coinvolgere dei “volumi” di persone (tra atleti e tutto il resto) notevolmente più ridotto e controllabile rispetto ai supereventi con marchio IM.

06 Settembre 2020….significa 3 settimane prima della data (cancellata) di Cervia.

L’allenamento non è certamente al top….ma mi fido delle buone sensazioni del “Triathlon di Polifemo”….

 

Per queste cose serve anche un “pizzico” di controllata pazzia.

Il resto, a parte le ansie e il difficile “avvicinamento” degli ultimi giorni…è storia di queste ore.

 


1.9Km a nuoto….nel lago di Mergozzo…con ingresso scaglionato..e partenza con tuffo dal pontile….2 per volta ogni 10 secondi (praticamente una cronometro)

Tanta fatica…ma le mie uniche nuotate sono giusto quelle 4 a fatica messe assieme a Milazzo….sotto l'occhio del Ciclope.

 

90Km in bici su un percorso verso Domodossola...dove finalmente scopro la città famosa per la sua iniziale “D”….

Andata e ritorno per 2 volte con scia vietata (anche quì….una cronometro)

Percorso più o meno piatto ma “nervoso” per il vento a volte contrario e l’acquazzone improvviso che si abbatte in gara nella seconda metà. Qualche imprecazione....e via.



E per finire ci sono i 21Km di corsa…con 4 giri di un circuito lungo il lago quando, nel frattempo, tornano sole e caldo sul campo di gara!!

La corsa è il mio “forte” e le gambe sono ancora “buone”.

Seppur in sofferenza…con i miei tifosi tutti a casa in trepida attesa di notizie…..resta solo la mente ad aiutarmi.

E la mente …”fa il suo”….sussurrando all’orecchio dell’animo parole di pietra... del tipo : “non esiste nulla che ti impedrà di tagliare quel traguardo……non mollare e passerai sotto quell’arco con la scritta FINISH”

 


E così fu!!

1,9+90+21 uguale.... 112.9 Kilometri…che tradotto in miglia (terrestri) fa esattamente 70.3! E ne avete imparata un’altra!!!

Il tutto in 5 ore, 38 minuti e una manciata di secondi di fatica…..quasi tutti in solitudine, come nelle più tipiche situazioni degli sport di endurance....e stavolta anche in "ossequio" alle norme anticovid. 

Per tornare a Ulisse.....sappiamo che le "colonne d'Ercole" rappresentano il confine entro cui risiede in genere la conoscenza
Un perimetro immaginario, metafisico.....oltre il quale "non si sa nulla".

Non è un limite...perchè se lo fosse sarebbe vietato oltrepassarlo. 

Quello che può succedere al di la delle colonne lo si può immaginare...intuire e a volte, anche prevedere. 

Non si muore varcando quella soglia.....ma per il semplice motivo di trovarsi in un ambiente mai perlustrato......ci vuole molta umiltà, rispetto e preparazione nell'avvicinarsi.

Al "mio paese" non esiste altro metodo più valido per prepararsi ad un esame con umiltà e rispetto che non sia quello di studiare.

E studiare nello sport significa allenarsi.....con le gambe e con la testa.

Sarà un caso che per correre uso le ASICS? 😃   (Anima Sana In Corpore Sano)

L'allenamento di triathlon "in assoluto" più lungo mai fatto in vita mia (in termini di durata) è ancora vivo nel ricordo mio e di Polifemo.....4 ore e mezza.

Mettiamoci le buone sensazioni....del post.....arriviamo a più o meno a 5 ore.

Si! 

5 ore di "fatica" stanno alle colonne d'Ercole come la conoscenza atletica di me stesso sta ai confini del mondo ai tempi di Odisseo!!! 


Orbene....la scritta FINISH è apparsa 38 minuti dopo...... ma in linea con le mie "stime"....
secondo ciò che ero in stato in grado di prevedere succedesse.

Forse sta proprio in questo la soddisfazione maggiore venuta fuori a Mergozzo giusto sotto la scritta FINISH....

FINISH….della gara…e anche di questo post….che vi ringrazio di aver letto fino alla fine.

Il prossimo spero sia “figlio” di un periodo migliore su tutti i fronti…..



Non dimentichiamoci che
siamo in Libertà condizionata.....

Andiamo pure in giro....ma.....evitiamo assembramenti, laviamoci le mani il più possibile, usiamo la mascherina......e soprattutto il cervello!!!!

A presto….