lunedì 24 settembre 2018

Pillole...di una estate



Esistono pillole per ogni cosa....problema fisico, malessere....ma non solo.

Esistono anche pillole narrative....
Frammenti che raccontano....a "piccole porzioni" momenti importanti trascorsi in semplicità....con lo sport nello sfondo, l'estate 2018 come protagonista....e la famiglia ...sempre presente.

Due luoghi...anzi due territori, a rendere più dolci possibile queste "pillole".....
Due momenti diversi che hanno trovato, finalmente un punto d'incontro!

Milazzo... il mare, il sale, lo iodio, il sole, il pesce.....
Villapriolo, la terra, l'aria, la pace, gli ulivi......

E poi, il rientro al...Nord...agonistico!

Materiale per tante pillole..estive.....da poter leggere anche "a saltare"......sperando che con un pò di pazienza (per la quale non esistono medicine a supporto)....riusciate ad "assumerle" tutte......

Pillola.......sacra e profana: San Francesco di Paola

Non c’è che dire!
Siamo un paese di poeti, santi e navigatori (e molto …molto altro).
Milazzo non sfugge a questa regola, anzi!
Abbiamo un Santo che è si è distinto anche e soprattutto come navigatore al punto da essere riconosciuto come il patrono della “gente di mare”.

San Francesco di Paola!!!

Per le strade del Borgo così come al Porto, con un pò di immaginazione, pare si possa percepire il legnoso ”odore” del suo saio marrone scuro; quasi come tra le vie strette di Cracovia dove si respira un aria che evoca l’immagine di San Giovanni Paolo II.

“Viva San Francesco”….è un “grido” che sortisce brividi intensi nella pelle di noi milazzesi devotissimi a questo personaggio dalla lunga barba bianca vissuto nel 400 e divenuto negli anni ancora più importante del del patrono “ufficiale” della città; non me ne voglia Santo Stefano.

Nei miei viaggi in giro per l’europa cattolica (ultimamente meno frequenti) ho quasi sempre trovato traccia del “nostro santo” che ha, tra l’altro, una dimensione internazionale avendo viaggiato tanto e concluso la sua vita in Francia.

San Francesco di Paola, che il calendario ricorda il 2 Aprile, è calabrese di nascita…ma milazzese d’adozione per aver vissuto ed operato nella città dei 2 mari per diversi anni circondandosi di diversi seguaci e generando una vera e propria comunità di fedeli all’ombra del Santuario da lui stesso ideato e costruito.

Quando ero piccolo…e fino a non troppo tempo fa’, non saltavo mai una festa, la prima domenica di Maggio!

Ricordo ancora a memoria i motivi di tutte le musiche tutt’oggi suonate dalla banda durante la processione.

Rito che viene poi “doppiato” con la “Berrettella” del martedì successivo…in cui sfila per la città la reliquia del copricapo di lana usato da S. Francesco…sia per le strade che negli specchi d’acqua milazzesi a bordo di pescherecci, rimorchiatori e imbarcazioni di vario tipo.

San Francesco e Milazzo…..un legame indissolubile.

Impossibile per un milazzese come me con la passione per la corsa……allenarsi città senza attraversare …le strade di San Francesco!





Pillola....campanilistica: Messina...esiste!!!

Sicilia…o mia Sicilia!
La meraviglia del nostro mare, l’unicità del nostro clima, la centralità della nostra posizione.
Ed ancora, l’universalità di “istituzioni” come la trinacria, il maranzano, l’arancino, la tarantella, le arance, il cannolo, il carrettino, il paladino, il fico d’india…..

Simboli comuni un pò a tutta l’isola.
 
Poi, esercitando il pensiero…in modalità itinerante, viene fuori la vera bellezza
Quella che nasce dalla diversità!

Ogni città, ogni provincia, ogni territorio…tutto con qualcosa di tipico, di caratteristico, di peculiare. 

Agrigento…e i Templi, Pirandello, il traghetto per Lampedusa… e le fave a macco; Palermo e Santa Rosalia, la Cattedrale, la Vucciria, le panelle e il pane cà meusa.
La Catania di Bellini, il teatro, Sant’Agata, l’elefante, Piazza Stesicoro, la cartocciata. Trapani con I suoi “Misteri”…San Vito, il “caldo-freddo”, le patate “bastase”, il Cous-Cous…e un bicchiere di Bianco d’Alcamo…
Ragusa e I mitici luoghi del Commissario Montalbano, San Giorgio, il Barocco, e il cioccolato di Modica.
Siracusa…con Santa Lucia, il papiro, il teatro greco, Ortigia la vicina Noto..il nero d’Avola…e le deliziose mandorle.

Una compilation di “eccellenze” non esaustiva poichè, per ovvi motivi, ho dovuto tagliuzzare la lista che sarebbe lunghissima.

E Messina???

Tappa obbligata attraversando lo Stretto? La città del Ponte mai costruito…o quella rasa al suolo dal terremoto più di un secolo fa?

Solo questo?

Beh!
Non voglio raccontare la storia di Messina ne tantomeno annoiarvi con cenni storici.

Desidero solo “sollevare” quella che era l’antica Zancle…mettendola sullo stesso piano di tutte le sue “sorelle” dato che, opinione mia, spesso viene messa da parte….dimenticata.

Come se a Messina e dintorni fosse successo solo il terremoto.
Come se Antonello da Messina….non fosse di…Messina.
Come se I fratelli Juvara fossero nati e vissuti altrove.
Come se “Molto rumore per nulla” di un certo Shakespeare (messinese??? secondo qualcuno si) fosse ambientata lontano dallo stretto.

E siccome Nibali ogni tanto risveglia l’orgoglio peloritano, è bene precisare che la definizione “squalo dello stretto”, in realtà, non è appropriatissima.


Nelle correnti delle mosse acque che separano la Sicilia dal continente…il vero protagonista è il Pesce Spada…che si pesca (o meglio si pescava) con tipiche e curiosissime imbarcazioni ormai visibili solo di rado.

Da questo “squisitissimo frutto di mare”, affettato bene nella sua parte più morbida, nascono gli "involtini" di cui vi ho già narrato…che, assieme a quelli di carne, sono tipici di Messina e di nessun altro posto al mondo.

La "granita siciliana", intesa come la intendiamo noi, riguarda il solo “lato” orientale dell’isola! E questo è più o meno risaputo.

In pochi sanno però che tale delizia nasce a Messina…al gusto di caffè e panna..con obbligatoria brioche "col tuppo"

La proverbiale “mezza con panna e brioche”….da consumare, secondo la storia, a colazione.



Il “pesce stocco a ghiotta”, piatto unico in tutti I sensi…inventato da un genialissimo nonchè ignoto chef….si lega a Messina come l’abbacchio a Roma o la ribollita a Firenze e secondo me rappresenta la miglior fine che un merluzzo di lingua scandinava possa fare una volta finito nella rete!


E la “focaccia messinese”?
Quella condita con acciughe salate, capperi, olive, pomodoro fresco tagliato fino a fette, mozzarella, pepe nero…e la “scalora” in cima a tutto ciò che si abbrustolisce leggermente durante gli ultimi secondi di cottura?

Di fronte a questa favola…la tanto decantata e sbandierata Focaccia Genovese dovrebbe inchinarsi….

A parte il palato…non dimentichiamo, in ordine sparso, il teatro Vittorio Emanuele, Mata e Grifone, il foro di Messina sorgente di cotanta giurisprudenza…la Lettera più bella mai scritta (in latino) dalla nostra Madre dei cieli, destinata proprio ai messinesi.

Per cortesia…fatevi un giro a Messina…anche o solo per ascoltare i rintocchi di mezzogiorno e tutto il “programma” automatizzato di attrazioni della torre campanaria dell’orologio astronomico…tra I più unici al mondo.

E poi…..speriamo che a Innsbruck, tra una manciata di giorni, Vincenzo si vesta di arcobaleno!

Festeggeremo tutti…col pescestocco di cui sopra, un bicchiere di mamertino rosso, un pitone (versione fritta della focaccia) e....., alla faccia degli zuccheri, un bel pezzo di pignolata!



Pillola....amarcord: "I 4 da viniddazza"

L’amicizia non necessita di molte parole, nemmeno all’interno di un innocentissimo blog dove si scrive e si narra…..in genere di Sport.

Più di 30 anni fa nasceva un gruppo di amici….al solito modo.
Tra I banchi di scuola, la terra dei campetti di calcio, le forchette delle “mangiate”, le uscite, le bravate, le onde del mare…..

Paolo, Davide Carmelo e Ciccio (in ordine di apparizione...anagrafica):
Il nucleo…dei “4 da viniddazza”….oggi con qualche capello scuro in meno e qualcuno grigio in più, una panzetta d’ordinanza (tranne per il sottoscritto), mogli e figli al seguito per alcuni inimmaginabili alle origini!!!

Certamente...qualche ruga….ma diversi grammi di esperienza in più di prima, la Juve sempre nel cuore…..ed eccoci quì… ancora uniti nonostante il tempo, le distanze e le situazioni.

Con nello sfondo la nostra Milazzo…ed il rapporto di amore …spesso sofferto che ci lega a quel lembo di terra tra ponente e levante, tra il capo e la piana, tra il carciofo” e le eolie.

Un territorio nel quale….chiudendo gli occhi respiramo aria di mitologia, storia e tradizioni….e riaprendoli…a pochi passi da dove la leggenda faceva scagliare lo scoglio al ciclope più famoso della storia…si respirano gli sgradevoli frutti di una…raccolta differenziata…..appunto molto differente da come dovrebbe!

Pillola agonistica: Hai volulto la bicicletta.....pedala!

Non vedevo l’ora di prendere parte alla Gran Fondo di Milano 2018, gara ciclistica a tutti gli effetti con il “crisma” della competitività agonistica seppur destinata al numerosissimo “popolo della bici” (…in una parola …Amatori) in cui spero di essere entrato degnamente a far parte. 

Tutti I selfies scattati lungo le strade di Colle Brianza, Montevecchia, Saronno…(compreso quello della caduta di Aprile) e poi in cima al Tindari, a Santa Lucia del Mela…fino ad Enna Alta testimoniano le diverse uscite che mi sono sorbito per “mettere nelle gambe” il numero di kilometri necessario per affrontare quella gara.

Sgambate in bici in gran lunga solitarie ma meravigliosamente “speciali”…spesso alle 6.00 del mattino domenicale con la piacevole riscoperta di quanto siano splendide le prime ore del nuovo giorno.

Partecipare emotivamente al sorgere del sole in quei pochi velocissimi minuti in cui i primi bagliori dell’alba si trasformano in luce. 
Attimi passati nel silenzio rotto da qualche sbadiglio e dal rumore della pompa nel gonfiare le ruote.

E poi via…..verso le strade quasi sempre vuote, anzi deserte che iniziano a popolarsi solo quando la lancetta corta arriva a baciare il numero 8….ossia quando sono già sulla via del ritorno a casa, pronto per la colazione (una fame pazzesca) e la giornata in famiglia.

La Gran Fondo prevedeva circa 100Km…distanza solo avvicinata in allenamento.

Dislivello non impossibile, ma comunque impegnativo per cui mi sono preparato abbastanza con le strade in pendenza descritte sopra.

E poi, la gara!
Partiti da Sesto San Giovanni…tutti in gruppo fino a Monza; poi selezione naturale verso l’ondulata Brianza lungo strade in parte familiari ed in parte sconosciute.

Il bello della gara è che, oltre ad essere circondato da tanti altri “simili”, il percorso è tutto presidiato dagli addetti per cui si viaggia senza rallentamenti “forzati”.

Si scorre benissimo venendo a volte superati da moto dell’organizzazione, da tutto lo staff al seguito, l’assistenza tecnica….e via dicendo.
Insomma, sembra di essere dentro ad una vera e propria tappa, come quelle viste in TV, con tanto di dorsale attaccato con le spille da balia (anche I professionisti tutt’oggi usano ancora questo metodo).

E come in tutte le tappe che si rispettino c’è chi tira e chi non tira, chi sta a ruota, chi cerca di non prendere troppo vento…chi incita a spingere…insomma tutte le dinamiche del “gruppo”.

Gente per la strada che fa il tifo….e qualcuno che invece non gradisce il traffico bloccato.
Tanti aspetti che non fanno quasi mai parte della frazione ciclistica del triathlon.

Poi si scala il Colle Brianza…..una salita che ormai è un pò anche mia, non me ne voglia il Tindari.

Dopo la discesa del Colle, verso Usmate, mi si presenta davanti un deficiente in coda con l’auto, incavolatissimo per I rallentamenti generati dalla gara che lo avevano costretto a fermarsi.
Quasi mi rincorre per urlare la sua rabbia con la domanda “Ma stamattina non hai altro da fare??
” (edulcorata).

Esiste una risposta?

Gli ultimi 20Km li faccio “a tutta” in un gruppettino di circa 10 “compagni di fuga” con cui sfidarsi giocandoci la nostra "Tappa personale" …dentro quella ufficiale.

Tipico del mondo Amatoriale il concetto di "gara nella gara"

A tirare siamo 2 o 3, gli altri a ruota.
Poi ci ritroviamo nel rettilineo finale per lo sprint.
Volata per conquistare quello che poi scoprirò essere il 150 posto assoluto…..su 310 arrivati.

Taglio il traguardo per secondo di quel gruppetto….dunque 151°…alla media di 31.1 Km/h, con ottime sensazioni fisiche per un risultato per me più che positivo.

Gamba affaticata, stanca, ma ancora “buona”, come si dice in gergo, per concludere con il ritorno a casa che alla fine porterà il mio contakilometri a segnare quasi 111….

La bici, sempre quella ...fedelissima, che ha risposto bene alla "prova prolungata"

Voto alla mia prima esperienza agonistica su due ruote: 8!!

Pillola....contro lo stress: Il relax ...di Villapriolo e dintorni..a kilometri Zero!

Ogni volta che metto piede nell’entroterra siciliano…tra le colline della provincia di Enna mi rigenero quasi totalmente dal punto di vista acustico e respiratorio.

Niente traffico, niente smog, aria veramente pulita.
Profumi, odori e anche puzze nella loro più originale espressione.

Strade “condivise” tra auto (poche), qualche pulmann, i trattori ma anche mandrie e greggi che attraversano l’asfalto per passare da un campo all’altro seguendo fedelmente il pastore.

Per fortuna esistono ancora posti come questi che ti ricordano che la vita non passa solo attraverso la grandezza dei centri commerciali, I grandi mercati, il poter avere tutto pronto e preparato al momento anche fuori stagione, fuori orario……fuori luogo!

Sono posti dove ancora si panifica di notte, come una volta, per dare al “filoncino” la dignità che gli spetta…
Altro che la baguette del centro comerciale che in pochi secondi passa dal freddo della base surgelata, al caldo del forno elettrico e che dopo qualche ora diventa dura come una pietra.

Quì si fa il "pane di San Giuseppe" il cui nome è tutto un programma!!

Posti dove si compra il formaggio riuscendo anche a vedere, e volendo anche accarezzare, gli animali da cui proviene il latte.

A parte le incomparabili genuinità e sapore, si realizza quanta fatica ci sia dietro una vaschetta di ricotta oltre che lo straordinario “lavoro della natura"

Esiste un network “porta a porta” per cui con una semplice passeggiata si ritorna a casa con l’olio figlio degli ulivi ammirati con I propri occhi, le uova delle galline di cui si è ascoltato il verso, I pomodori delle stesse piante di cui si è sentito il profumo…..e così via.

Insomma, quella che io chiamo l’Università del Kilometro ZERO, o il festival del BIOLOGICO…due parole che da queste parti non hanno significato poichè la gente non conosce, anzi non concepisce come si possa, per esempio, mangiare una insalata con verdure di origine ignota perfettamente imbustata con le foglie tutte uguali come fatte col copia e incolla. 

O come ci possa essere scritto nella confezione di uova: “provengono da galline allevate a terra”….visto che quì si comprano nel mitico sacchetto beige di cartone senza commenti, scritte o garanzie varie…ma con la certezza che si possono mangiare anche crude…col buchetto nel guscio…..e magari un goccino di vermouth!!!


Se tocchiamo questi tasti…..si rischia di sconfinare nel dibattito….progresso, globalizzazione….sviluppo o arretratezza.

Questo blog parla di sport……in genere.

Beh, io ho trascorso l’ultima settimana di ferie a Villapriolo….cibandomi di quello che ho descritto sopra e tanto altro….kilometro 0 che non sto a raccontarvi!

E dopo 2 settimane milazzesi dove, con altre specialità….più maritime che terrestri (ovviamente) vale più o meno lo stesso discorso.

Sono rientrato giusto 3 giorni prima della Gran Fondo Milano….con una prestazione, in positivo, che non mi aspettavo.
Non è che forse….è stata proprio la “benzina”….a fare la differenza???


Finite le...pillole...restano alcune tra le immagini di questa estate.....tra Milazzo.....

 ......Villapriolo....

...altre pillole solo fotografiche.....

divise....per "settore"...


E il saluto finale a tutti!!!!


Buon Autunno!!!!!!
.....