Esistono pillole per ogni cosa....problema fisico, malessere....ma non solo.
Esistono anche pillole narrative....
Frammenti che raccontano....a "piccole porzioni" momenti importanti trascorsi in semplicità....con lo sport nello sfondo, l'estate 2018 come protagonista....e la famiglia ...sempre presente.
Due luoghi...anzi due territori, a rendere più dolci possibile queste "pillole".....
Due momenti diversi che hanno trovato, finalmente un punto d'incontro!
Milazzo... il mare, il sale, lo iodio, il sole, il pesce.....
Villapriolo, la terra, l'aria, la pace, gli ulivi......
E poi, il rientro al...Nord...agonistico!
E poi, il rientro al...Nord...agonistico!
Materiale per tante pillole..estive.....da poter leggere anche "a saltare"......sperando che con un pò di pazienza (per la quale non esistono medicine a supporto)....riusciate ad "assumerle" tutte......
Pillola.......sacra e profana: San Francesco di Paola
Non c’è che dire!
Non c’è che dire!
Siamo un paese di poeti, santi e
navigatori (e molto …molto altro).
Milazzo non sfugge a questa
regola, anzi!
Abbiamo un Santo che è si è
distinto anche e soprattutto come navigatore al punto da essere riconosciuto
come il patrono della “gente di mare”.
San Francesco di Paola!!!
San Francesco di Paola!!!
Per le strade del Borgo così come
al Porto, con un pò di immaginazione, pare si possa percepire il legnoso
”odore” del suo saio marrone scuro; quasi come tra le vie strette di Cracovia
dove si respira un aria che evoca l’immagine di San Giovanni Paolo II.
“Viva San Francesco”….è un
“grido” che sortisce brividi intensi nella pelle di noi milazzesi devotissimi a
questo personaggio dalla lunga barba bianca vissuto nel 400 e divenuto negli
anni ancora più importante del del patrono “ufficiale” della città; non me ne
voglia Santo Stefano.
Nei miei viaggi in giro per
l’europa cattolica (ultimamente meno frequenti) ho quasi sempre trovato traccia
del “nostro santo” che ha, tra l’altro, una dimensione internazionale avendo
viaggiato tanto e concluso la sua vita in Francia.
San Francesco di Paola, che il
calendario ricorda il 2 Aprile, è calabrese di nascita…ma milazzese d’adozione
per aver vissuto ed operato nella città dei 2 mari per diversi anni
circondandosi di diversi seguaci e generando una vera e propria comunità di
fedeli all’ombra del Santuario da lui stesso ideato e costruito.
Quando ero piccolo…e fino a non
troppo tempo fa’, non saltavo mai una festa, la prima domenica di Maggio!
Ricordo ancora a memoria i motivi
di tutte le musiche tutt’oggi suonate dalla banda durante la processione.
Rito che viene poi “doppiato” con
la “Berrettella” del martedì successivo…in cui sfila per la città la reliquia
del copricapo di lana usato da S. Francesco…sia per le strade che negli specchi
d’acqua milazzesi a bordo di pescherecci, rimorchiatori e imbarcazioni di vario
tipo.
San Francesco e Milazzo…..un
legame indissolubile.
Impossibile per un milazzese come
me con la passione per la corsa……allenarsi città senza attraversare …le strade
di San Francesco!
Pillola....campanilistica: Messina...esiste!!!
Sicilia…o mia Sicilia!
Sicilia…o mia Sicilia!
La meraviglia del nostro mare,
l’unicità del nostro clima, la centralità della nostra posizione.
Ed ancora, l’universalità di
“istituzioni” come la trinacria, il maranzano, l’arancino, la tarantella, le
arance, il cannolo, il carrettino, il paladino, il fico d’india…..
Simboli comuni un pò a tutta
l’isola.
Poi, esercitando il pensiero…in
modalità itinerante, viene fuori la vera bellezza.
Quella che nasce dalla diversità!
Quella che nasce dalla diversità!
Ogni città, ogni provincia, ogni
territorio…tutto con qualcosa di tipico, di caratteristico, di peculiare.
Agrigento…e i Templi, Pirandello,
il traghetto per Lampedusa… e le fave a macco; Palermo e Santa Rosalia, la
Cattedrale, la Vucciria, le panelle e il pane cà meusa.
La Catania di Bellini, il teatro,
Sant’Agata, l’elefante, Piazza Stesicoro, la cartocciata. Trapani con I suoi
“Misteri”…San Vito, il “caldo-freddo”, le patate “bastase”, il Cous-Cous…e un
bicchiere di Bianco d’Alcamo…
Ragusa e I mitici luoghi del
Commissario Montalbano, San Giorgio, il Barocco, e il cioccolato di Modica.
Siracusa…con Santa Lucia, il papiro, il teatro greco, Ortigia la vicina Noto..il nero d’Avola…e le deliziose mandorle.
Siracusa…con Santa Lucia, il papiro, il teatro greco, Ortigia la vicina Noto..il nero d’Avola…e le deliziose mandorle.
Una compilation di “eccellenze”
non esaustiva poichè, per ovvi motivi, ho dovuto tagliuzzare la lista che
sarebbe lunghissima.
E Messina???
Tappa obbligata attraversando lo
Stretto? La città del Ponte mai costruito…o quella rasa al suolo dal terremoto
più di un secolo fa?
Solo questo?
Beh!
Non voglio raccontare la storia
di Messina ne tantomeno annoiarvi con cenni storici.
Desidero solo “sollevare” quella
che era l’antica Zancle…mettendola sullo stesso piano di tutte le sue “sorelle”
dato che, opinione mia, spesso viene messa da parte….dimenticata.
Come se a Messina e dintorni
fosse successo solo il terremoto.
Come se Antonello da Messina….non
fosse di…Messina.
Come se I fratelli Juvara fossero
nati e vissuti altrove.
Come se “Molto rumore per nulla”
di un certo Shakespeare (messinese??? secondo qualcuno si) fosse ambientata
lontano dallo stretto.
E siccome Nibali ogni tanto
risveglia l’orgoglio peloritano, è bene precisare che la definizione “squalo
dello stretto”, in realtà, non è appropriatissima.
Nelle correnti delle mosse acque
che separano la Sicilia dal continente…il vero protagonista è il Pesce
Spada…che si pesca (o meglio si pescava) con tipiche e curiosissime
imbarcazioni ormai visibili solo di rado.
Da questo “squisitissimo frutto
di mare”, affettato bene nella sua parte più morbida, nascono gli "involtini" di
cui vi ho già narrato…che, assieme a quelli di carne, sono tipici di Messina e
di nessun altro posto al mondo.
La "granita siciliana", intesa come
la intendiamo noi, riguarda il solo “lato” orientale dell’isola! E questo è più
o meno risaputo.
In pochi sanno però che tale
delizia nasce a Messina…al gusto di caffè e panna..con obbligatoria brioche "col
tuppo".
La proverbiale “mezza con panna e brioche”….da consumare, secondo la storia, a colazione.
La proverbiale “mezza con panna e brioche”….da consumare, secondo la storia, a colazione.
Il “pesce stocco a ghiotta”, piatto unico in tutti I sensi…inventato da un genialissimo nonchè ignoto chef….si lega a Messina come l’abbacchio a Roma o la ribollita a Firenze e secondo me rappresenta la miglior fine che un merluzzo di lingua scandinava possa fare una volta finito nella rete!
E la “focaccia messinese”?
Quella condita con acciughe salate, capperi, olive, pomodoro fresco tagliato fino a fette, mozzarella, pepe nero…e la “scalora” in cima a tutto ciò che si abbrustolisce leggermente durante gli ultimi secondi di cottura?
Quella condita con acciughe salate, capperi, olive, pomodoro fresco tagliato fino a fette, mozzarella, pepe nero…e la “scalora” in cima a tutto ciò che si abbrustolisce leggermente durante gli ultimi secondi di cottura?
Di fronte a questa favola…la
tanto decantata e sbandierata Focaccia Genovese dovrebbe inchinarsi….
A parte il palato…non
dimentichiamo, in ordine sparso, il teatro Vittorio Emanuele, Mata e Grifone,
il foro di Messina sorgente di cotanta giurisprudenza…la Lettera più bella mai
scritta (in latino) dalla nostra Madre dei cieli, destinata proprio ai
messinesi.
Per cortesia…fatevi un giro a
Messina…anche o solo per ascoltare i rintocchi di mezzogiorno e tutto il
“programma” automatizzato di attrazioni della torre campanaria dell’orologio
astronomico…tra I più unici al mondo.
E poi…..speriamo che a Innsbruck,
tra una manciata di giorni, Vincenzo si vesta di arcobaleno!
Festeggeremo tutti…col
pescestocco di cui sopra, un bicchiere di mamertino rosso, un pitone (versione
fritta della focaccia) e....., alla faccia degli zuccheri, un bel pezzo di
pignolata!
Pillola....amarcord: "I 4 da viniddazza"
L’amicizia non necessita di molte parole, nemmeno all’interno di un innocentissimo blog dove si scrive e si narra…..in genere di Sport.
L’amicizia non necessita di molte parole, nemmeno all’interno di un innocentissimo blog dove si scrive e si narra…..in genere di Sport.
Più di 30 anni fa nasceva un
gruppo di amici….al solito modo.
Tra I banchi di scuola, la terra
dei campetti di calcio, le forchette delle “mangiate”, le uscite, le bravate,
le onde del mare…..
Paolo, Davide Carmelo e Ciccio (in ordine di apparizione...anagrafica):
Il nucleo…dei “4 da viniddazza”….oggi con qualche capello scuro in meno e qualcuno grigio in più, una panzetta d’ordinanza (tranne per il sottoscritto), mogli e figli al seguito per alcuni inimmaginabili alle origini!!!
Il nucleo…dei “4 da viniddazza”….oggi con qualche capello scuro in meno e qualcuno grigio in più, una panzetta d’ordinanza (tranne per il sottoscritto), mogli e figli al seguito per alcuni inimmaginabili alle origini!!!
Certamente...qualche ruga….ma diversi grammi di
esperienza in più di prima, la Juve sempre nel cuore…..ed eccoci quì… ancora uniti nonostante il tempo, le distanze e le situazioni.
Con nello sfondo la nostra
Milazzo…ed il rapporto di amore …spesso sofferto che ci lega a quel lembo di
terra tra ponente e levante, tra il capo e la piana, tra il “carciofo” e le
eolie.
Un territorio nel
quale….chiudendo gli occhi respiramo aria di mitologia, storia e tradizioni….e
riaprendoli…a pochi passi da dove la leggenda faceva scagliare lo scoglio al
ciclope più famoso della storia…si respirano gli sgradevoli frutti di una…raccolta
differenziata…..appunto molto differente da come dovrebbe!
Pillola agonistica: Hai volulto la bicicletta.....pedala!
Non vedevo l’ora di prendere parte alla Gran Fondo di Milano 2018, gara ciclistica a tutti gli effetti con il “crisma” della competitività agonistica seppur destinata al numerosissimo “popolo della bici” (…in una parola …Amatori) in cui spero di essere entrato degnamente a far parte.
Non vedevo l’ora di prendere parte alla Gran Fondo di Milano 2018, gara ciclistica a tutti gli effetti con il “crisma” della competitività agonistica seppur destinata al numerosissimo “popolo della bici” (…in una parola …Amatori) in cui spero di essere entrato degnamente a far parte.
Tutti I selfies scattati lungo le strade di Colle Brianza, Montevecchia, Saronno…(compreso quello della caduta di Aprile) e poi in cima al Tindari, a Santa Lucia del Mela…fino ad Enna Alta testimoniano le diverse uscite che mi sono sorbito per “mettere nelle gambe” il numero di kilometri necessario per affrontare quella gara.
Sgambate in bici in gran lunga
solitarie ma meravigliosamente “speciali”…spesso alle 6.00 del mattino
domenicale con la piacevole riscoperta di quanto siano splendide le prime ore
del nuovo giorno.
Partecipare emotivamente al
sorgere del sole in quei pochi velocissimi minuti in cui i primi bagliori
dell’alba si trasformano in luce.
Attimi passati nel silenzio rotto da qualche sbadiglio e dal rumore della pompa nel gonfiare le ruote.
Attimi passati nel silenzio rotto da qualche sbadiglio e dal rumore della pompa nel gonfiare le ruote.
E poi via…..verso le strade quasi
sempre vuote, anzi deserte che iniziano a popolarsi solo quando la lancetta
corta arriva a baciare il numero 8….ossia quando sono già sulla via del ritorno a
casa, pronto per la colazione (una fame pazzesca) e la giornata in famiglia.
La Gran Fondo prevedeva circa
100Km…distanza solo avvicinata in allenamento.
Dislivello non impossibile, ma
comunque impegnativo per cui mi sono preparato abbastanza con le strade in
pendenza descritte sopra.
E poi, la gara!
Partiti da Sesto San
Giovanni…tutti in gruppo fino a Monza; poi selezione naturale verso l’ondulata
Brianza lungo strade in parte familiari ed in parte sconosciute.
Il bello della gara è che, oltre
ad essere circondato da tanti altri “simili”, il percorso è tutto presidiato
dagli addetti per cui si viaggia senza rallentamenti “forzati”.
Si scorre benissimo venendo a
volte superati da moto dell’organizzazione, da tutto lo staff al seguito,
l’assistenza tecnica….e via dicendo.
Insomma, sembra di essere dentro
ad una vera e propria tappa, come quelle viste in TV, con tanto di dorsale
attaccato con le spille da balia (anche I professionisti tutt’oggi usano ancora
questo metodo).
E come in tutte le tappe che si
rispettino c’è chi tira e chi non tira, chi sta a ruota, chi cerca di non
prendere troppo vento…chi incita a spingere…insomma tutte le dinamiche del
“gruppo”.
Gente per la strada che fa il
tifo….e qualcuno che invece non gradisce il traffico bloccato.
Tanti aspetti che non fanno quasi
mai parte della frazione ciclistica del triathlon.
Poi si scala il Colle
Brianza…..una salita che ormai è un pò anche mia, non me ne voglia il Tindari.
Dopo la discesa del Colle, verso Usmate,
mi si presenta davanti un deficiente in coda con l’auto, incavolatissimo per I
rallentamenti generati dalla gara che lo avevano costretto a fermarsi.
Quasi mi rincorre per urlare la sua rabbia con la domanda “Ma stamattina non hai altro da fare??
Quasi mi rincorre per urlare la sua rabbia con la domanda “Ma stamattina non hai altro da fare??
” (edulcorata).
Esiste una risposta?
Gli ultimi 20Km li faccio “a
tutta” in un gruppettino di circa 10 “compagni di fuga” con cui sfidarsi
giocandoci la nostra "Tappa personale" …dentro quella ufficiale.
Tipico del mondo Amatoriale il concetto di "gara nella gara"
Tipico del mondo Amatoriale il concetto di "gara nella gara"
A tirare siamo 2 o 3, gli altri a
ruota.
Poi ci ritroviamo nel rettilineo finale per lo sprint.
Volata per conquistare quello che
poi scoprirò essere il 150 posto assoluto…..su 310 arrivati.
Taglio il traguardo per secondo
di quel gruppetto….dunque 151°…alla media di 31.1 Km/h, con ottime sensazioni
fisiche per un risultato per me più che positivo.
Gamba affaticata, stanca, ma
ancora “buona”, come si dice in gergo, per concludere con il ritorno a casa che
alla fine porterà il mio contakilometri a segnare quasi 111….
La bici, sempre quella ...fedelissima, che ha risposto bene alla "prova prolungata"
La bici, sempre quella ...fedelissima, che ha risposto bene alla "prova prolungata"
Voto alla mia prima esperienza
agonistica su due ruote: 8!!
Pillola....contro lo stress: Il relax ...di Villapriolo e dintorni..a kilometri Zero!
Ogni volta che metto piede nell’entroterra siciliano…tra le colline della provincia di Enna mi rigenero quasi totalmente dal punto di vista acustico e respiratorio.
Ogni volta che metto piede nell’entroterra siciliano…tra le colline della provincia di Enna mi rigenero quasi totalmente dal punto di vista acustico e respiratorio.
Niente traffico, niente smog,
aria veramente pulita.
Profumi, odori e anche puzze
nella loro più originale espressione.
Strade “condivise” tra auto
(poche), qualche pulmann, i trattori ma anche mandrie e greggi che attraversano
l’asfalto per passare da un campo all’altro seguendo fedelmente il pastore.
Per fortuna esistono ancora posti
come questi che ti ricordano che la vita non passa solo attraverso la grandezza
dei centri commerciali, I grandi mercati, il poter avere tutto pronto e
preparato al momento anche fuori stagione, fuori orario……fuori luogo!
Sono posti dove ancora si panifica
di notte, come una volta, per dare al “filoncino” la dignità che gli
spetta…
Altro che la baguette del centro comerciale che in pochi secondi passa
dal freddo della base surgelata, al caldo del forno elettrico e che dopo
qualche ora diventa dura come una pietra.
Quì si fa il "pane di San Giuseppe" il cui nome è tutto un programma!!
Quì si fa il "pane di San Giuseppe" il cui nome è tutto un programma!!
Posti dove si compra il formaggio
riuscendo anche a vedere, e volendo anche accarezzare, gli animali da cui
proviene il latte.
A parte le incomparabili
genuinità e sapore, si realizza quanta fatica ci sia dietro una vaschetta di
ricotta oltre che lo straordinario “lavoro della natura".
Esiste un network “porta a porta” per cui con una semplice passeggiata si ritorna a casa con l’olio figlio degli ulivi ammirati con I propri occhi, le uova delle galline di cui si è ascoltato il verso, I pomodori delle stesse piante di cui si è sentito il profumo…..e così via.
Esiste un network “porta a porta” per cui con una semplice passeggiata si ritorna a casa con l’olio figlio degli ulivi ammirati con I propri occhi, le uova delle galline di cui si è ascoltato il verso, I pomodori delle stesse piante di cui si è sentito il profumo…..e così via.
Insomma, quella che io chiamo
l’Università del Kilometro ZERO, o il festival del BIOLOGICO…due parole che da
queste parti non hanno significato poichè la gente non conosce, anzi non
concepisce come si possa, per esempio, mangiare una insalata con verdure di
origine ignota perfettamente imbustata con le foglie tutte uguali come fatte
col copia e incolla.
O come ci possa essere scritto
nella confezione di uova: “provengono da galline allevate a terra”….visto
che quì si comprano nel mitico sacchetto beige di cartone senza commenti,
scritte o garanzie varie…ma con la certezza che si possono mangiare anche
crude…col buchetto nel guscio…..e magari un goccino di vermouth!!!
Se tocchiamo questi tasti…..si
rischia di sconfinare nel dibattito….progresso, globalizzazione….sviluppo o
arretratezza.
Questo blog parla di sport……in genere.
Beh, io ho trascorso l’ultima
settimana di ferie a Villapriolo….cibandomi di quello che ho descritto sopra e
tanto altro….kilometro 0 che non sto a raccontarvi!
E dopo 2 settimane milazzesi
dove, con altre specialità….più maritime che terrestri (ovviamente) vale più o
meno lo stesso discorso.
Sono rientrato giusto 3 giorni
prima della Gran Fondo Milano….con una prestazione, in positivo, che non mi
aspettavo.
Non è che forse….è stata proprio
la “benzina”….a fare la differenza???
Finite le...pillole...restano alcune tra le immagini di questa estate.....tra Milazzo.....
......Villapriolo....
...altre pillole solo fotografiche.....
divise....per "settore"...
E il saluto finale a tutti!!!!
Buon Autunno!!!!!!