lunedì 13 agosto 2018

....Quel "ramo" del Lago di Como....


Le prealpi comasche del triangolo lariano, a ridosso del lago a froma di Y rovesciata, identificano un territorio famosissimo per tutti gli appasionati di ciclismo della Lombardia e non.

La toponomastica battezza questi posti col nome di Valassina (dopo 13 anni di lombardia…sono preparato a riguardo!!!)

Strade dove la bicicletta fa da protagonista!
Non certamente per una passeggiatina rilassante o di piacere…o come veicolo per andare a comprare il pane o il giornale.
La pianura non fa parte del vocabolario di questi luoghi dove le vie scorrono quasi sempre ondulate e contraddistinte da numeri che in percentuale si traducono in pendenze e dislivelli.
La bicicletta, da queste parti, è lo sport!

Il colle del Ghisallo è un “must”. Uno di quei punti interni al triangolo, per fortuna non sparuti, domenicalmente invasi da carovane di ciclisti di tutte le età, preparazione e livello che a centinaia si riversano per le strade in sella.

Una moltitudine di persone, di storie, di bici, di colori, di fatiche.
Un unico punto in comune: la passione.

Il colle Ghisallo significa “salita”…..anzi..”vera salita” e non è un caso che la cima, come spesso accade, è anche un luogo religioso.
La Madonna del Ghisallo….appunto!
fotografia..."selfie" che lascia immaginare..la "trama" di questo post....

Colei che protegge tutti i ciclisti, la Santa Patrona delle due ruote, la Signora che dall’alto assite benevola le fatiche di chi pedala attarversando I tornanti snocciolati in silenzio…quasi come si scorrono fra le dita, tra le Ave Maria, le perline di un Rosario.

Uno scorcio di Bellagio....
Bellagio è la perla del Lago di Como.
Forse la località lacustre più bella e caratteristica del mondo. 
Gli amaricani se ne sono innamorati a tal punto da….crearsene una copia a forma di Resort e Casinò. 

La “vera” Bellagio è una bomboniera; un gioiello incastonato proprio all’incrocio fra I due rami del lago dove stradine e viuzze si intersecano tra di loro regalando degli scorci davanti ai quali si resta veramente a bocca aperta.

La strada, sempre in salita, che dal Bellagio si arrampica lungo il versante nord del colle, fino al monte San Primo (vetta a quota 1600 metri) e che poi scende per pochi kilometri verso Magreglio (proprio davanti la Chiesetta dedicata alla Madonnina) percorre quasi interamente l’itinerario che I ciclisti chiamano “Super Ghisallo”.

"Super"...per distinguerlo da quello "normal" che da sud ”taglia” per Magreglio su un versante del colle in ascesa abbastanza pedalabile attraverso Asso, Canzo e Barni.

Insomma, il Super-Ghisallo con passaggio da S. Primo significa quasi 15Km di salita continua, con 900metri di dislivello, pendenza media del 6% con picchi anche del 14%.
Insomma…..una salita….come dicevo all’inizio ..”vera”!


Salita degna di un Triathlon Sprint cui è stato dato, non a caso, l’appellativo “Hard” e la cui frazione bike si snoda lungo il Super Ghisallo.



L’estate ha già girato la boa…..con tanti episodi sportivi e non a scandirla.

Un’estate meteorogicamente calda….ma intramezzata da diverse “bombe d’acqua” che hanno impetuosamente “sconquassato” il tempo.

Quasi come la “bomba” di mercato” che da presunta “fake new” è diventata poi ….”non è vero ma ci credo”, poi trasfrormatasi in “possibiltà”…per concludersi in “Tutto Vero”…..CR7 alla Juve!!!
Da chiacchera sotto l’ombrellone a colpo del secolo….insomma!

Operazione più da “Wall Street Journal” che da “Gazzetta dello Sport” su cui, dicono, ci sia lo zampino (forse l’ultimo) del povero Marchionne.

Un estate mondiale!!
Purtroppo visto con poco trasporto e amaramente in TV senza le piacevoli note dell’inno di Mameli.
Mondiale che che si è poi concluso con l’eco della marsigliese!
I nostri cugini d’oltralpe….i galletti di Francia che con un CT nato e cresciuto calcisticamente dalle nostre parti….e con un metodo di gioco molto “italiano” hanno vinto la Coppa del Mondo.

Un’estate in cui ho ripreso le sgambate ciclistiche lungo I colli della Brianza…..con scollinamenti al Colle e a Montevecchia proprio in preparazione alla gara del Ghisallo (già fatta...e narrata in questo post) e della Gran Fondo di Milano (che ho in programma a settembre).

Pedalate in solitaria al mattino presto…..per sfruttare al meglio il tempo a disposizione……conservando comunque una “buona gamba” per le uscite in bici familiari.



Il tutto durante il Tour de France….che ci ha regalato tante emozioni ma anche delusione e amarezza per l’assurda caduta di Vincenzo…tirato giù da un deficiente lungo la salita dell’Alpe d’Huez! Incredibile.
Doversi ritirare con una vertebra rotta con il mondiale di Insbruck a rischio per colpa della stupidaggine.



Samuele ama andare in bici e adora il ciclismo in TV…..

Come si dice…”è figlio di suo padre”. 

Mangerà "pane e sport" pure lui in quanto Depasquale?

L'inizio non sembra male a giudicare da come sfoglia la Gazzetta.....

Ogni volta che vede la bicicletta, dal vivo, in negozio o nelle gare in TV inizia ad esaltarsi di gioia pronunciando frasi non ancora comprensibili…ma che rendono l’idea.

Ma non disdegna qualche "calcetto" nei prati verdi.......
Tiri non ancora potentissimi....ma che già ci costringono a dover rincorrere la palla (gioco preferito!!!) a destra e a sinistra.... 


Bellagio, Magreglio…il Ghisallo.
Luoghi bellissimi ma non ancora adatti ad una gita sportiva fuori porta con famiglia al seguito.

E quindi…all’ “Hard Sprint Triathlon” del Ghisallo, svoltosi il 5 Agosto, ci sono andato in solitaria!

Tra l’altro c’era pure la complicazione di un T1 …distaccato dal T2 per cui sarebbe stato improponibile gestire questa logistica.

Girando per Bellagio (zona partenza e T1) in bici per le rinomate viuzze...immerso nella folla soprattutto straniera, si capisce il perchè sia un luogo che in molti ci invidiano…anche oltre oceano.

Ma c’è poco tempo per gustarselo….ci aspetta la preparazione T1, il briefing e il bagnetto nelle calde acque del lago. Muta vietata…tanto per rendere l’idea!

Si nuota un pò…in agitazione e non solo per le onde.
L’andata scorre tranquilla per via della corrente a favore.
Il ritorno è più agevole ma solo visivamene in quanto parallelo alla spiaggia che serve da punto di riferimento sulla mia destra che è anche il mio unico lato “di respiro”. Prima o poi imparerò a respirare anche dal lato opposto.
La corrente però è contraria e se ne accorgono moltissmo le mie braccia….con la consolazione che poi in sella e nel running, non serviranno più.

Ma in realtà non è proprio così perchè, inforcata la bici, dal primo metro dopo la linea regolamentare, la strada sale senza soste costringendomi a rilanciare l’azione alzandomi sui pedali e …chiaramente utilizzando le braccia.

Il Ghisallo, nella versione super, lo rifarò sicuramente.

Probabilmente l’anno prossimo, magari riprovando la stessa gara e sapendo già quello che mi aspetta.
Lo rifarò perchè, nella sua durezza e attraverso la sofferenza dei kilometri che non passano mai, ho lasciato sulla strada la sensazione di aver potuto fare di più.

La salita è l’essenza del ciclismo….ma di questo ne abbiamo parlato qualche post fa…per cui non mi ripeto.

Per la prima volta in “carriera” ho però provato l’ ”ebbrezza” di pedalare tra i duri tornanti in salita…in mezzo alla gente che assisteva alla gara e che non risparmiava incitamenti e applausi.

Semplicemente fantastico.

Incredibile come, immerso nella fatica, con la strada che fa di tutto per farmi tornare indietro, sotto un sole cocente, grondando di sudore…..succede che la mente, al posto di chiudersi, inizia a elaborare sensazioni positive di voglia e determinazione
Merito anche di quegli applausi.


Finalmente…..si arriva a Magreglio….proprio davanti il Santuario della Madonna…protettrice dei ciclisti.

La corsa a piedi è tutt’altro che piatta poichè vale anche per il podista il concetto della assenza del vocabolo “pianura”.
Il sole è alto, caldo e diretto.
Seppur vicini ai 1000 metri di altezza, la giornata è veramente agostana in tutto e per tutto…e tra l’altro si sono fatte le 2 e mezza del pomeriggio!!!
Ma a piedi….5Km, seppur preceduti da un bel pò di fatica, non rappresentano un ostacolo insormontabile. Basta gestirsi aspettando che si sciolgano le gambe.



Non leggeranno mai questo post, ma ringrazio di cuore quelle due carinissime signore che ci “offrivano” delle provvidenziali docce fresche lungo I due giri del percorso
Un aiuto non previsto, ma graditissimo.

La gara finisce nel rettilineo creato nella piazza centrale con la chiesetta del Ghisallo a fare da sfondo.

E come tutti gli istanti poco dopo la fine…a pochi metri dal traguardo mi ritrovo inondato da sensazioni di ogni tipo tra le quali c’è pure quella che mi interroga sussurrando…anche sfacciatamente: “è tutto quì?”

Si, per oggi è tutto quì!!!


La famiglia aspetta, magari anche di sapere come è andata, se sono sopravvissuto…di avere  con qualche dettaglio…i racconti, le foto.

Ci sarebbe il pasta party….ma chi ce la fa a ingurgitare spaghetti aglio e olio alle 3 passate del pomeriggio?
Ne vedo tanti con piatto e forchetta in mano…a dire il vero!

Ma io ho un’altro obiettivo adesso.
Ritirare la bici, montarla nel supporto auto e iniziare la “quarta frazione” del triathlon: il ritorno a casa!

Impossibile comunque non fare una velocissima capatina di pochi minuti nel Santuario della Madonna.

La piccola chiesetta-museo che ospita cimeli a due ruote di ogni tempo, maglie ingiallite del ciclismo che fu assieme a quelle di un ciclismo più vicino ad oggi.
Biciclette appartenute a fuoriclasse del pedale che hanno vinto le gare più importanti, ricordi di ogni tipo dedicati ai campioni più amati e che purtroppo ci hanno lasciato in circostanze drammatiche. Pantani, Casartelli, Scarponi…..
Pochi metri quadri densi di ciclismo dove si respira più grasso di catena che cera di candele.



Si va in vacanza adesso. Con la speranza che, staccando dal lavoro, si potrà trovare più tempo ed energie….per tutto…famiglia in primis!

Ma anche per pedalare verso altre cime…religiose.

Madonna del Tindari…..Madonna della Neve….aspettatemi!!!


Buone ferie e….arrivederci a settembre!