martedì 26 marzo 2019

Il cerchio si chiude....


..........Ma chi ci crede???!!!!!
La fila 17, nelle cabine di quasi tutti gli aerei, è tutt’altro che sfortunata.

Coincide con le uscite di emergenza…dando un bello schiaffo alla superstizione.
Del resto, se proprio servirà usarle, meglio trovarsi a ridosso.
E comunque, I posti di quella fila godono quasi del doppio di spazio per distendere le gambe e godersi un pò di relax.
Impossibile nelle restanti collocazioni..in cui le poltroncine si annidano comprimendo il viaggiatore come si farebbe con una sardina da inscatolare.

Ritorno del volo Catania-Milano del 13 gennaio, con le gambe che gradiscono tantissimo quel numero (il 17, appunto) che dona loro la possibilità di stare nella migliore posizione possibile…per un volo aereo.
Allungate fino in fondo, distese e sciolte…per quasi 2 ore tra viaggio e procedure di rito.

Giusto il tempo per “ascoltare”, quasi in silenzio e a caldo, il loro “parere” dopo 42km di corsa...
Un occasione per entrare in sintonia con chi, nel vero senso, ha spinto avanti meccanicamente il corpo e chiedono a gran voce il riposo dell’immediato post-maratona.

Non è dolore poichè, se lo fosse, sarebbe più facile da descrivere.

Nemmeno un fastidio…perchè in tal caso vorresti che passasse presto.

E’ più uno stato di “piacevole malessere da affaticamento” figlio di tante ore di corsa aggiunte alle molte di più di tensione pre-gara.

Piacevole perchè vagamente paragonabile ad un continuo brivido tiepido, quasi solleticante, che interessa indistintamente tutti I muscoli delle gambe.


Meno poeticamente significa che c’è bisogno di aumentare la circolazione locale per attivare il recupero.


Malessere perchè…comunque si tratta di una reazione del corpo, seppur fisiologica, ad un abuso, ad un sovraccarico…ad un evento eccezionale e potenzialmente anche dannoso…da non ripetere troppe volte.

Un pò come la sbornia da troppo vino, o il mal di testa di quando si mangia troppo.

Con la differenza che questi ultimi 2 eventi (e anche altri che si potrebbero citare) non credo possano mai legarsi al concetto del “piacevole”….di cui sopra.

Le gambe parlano. In silenzio, ma parlano.

Immerse nella stanchezza…tra un brivido e l’altro raccontano una storia. 

Ti mantengono “agganciato” alle fatiche della gara…ai kilometri, alle curve, alle pendenze e a tutte (ma proprio tutte) le sensazioni della corsa.


Con l’effetto di prolungarne il ricordo rendendo gradevole…direi quasi magica quella “terribile stanchezza”.

Il volo FR5518 Catania-Milano del 13/01/2019 vissuto su una innocentissima poltroncina della fila 17 è anche questo….soprattutto questo.

.....Il cerchio si chiude!
Correva l’anno 1997
Vivevo quasi stabilmente a Messina. Località Sant’Agata, zona di Torre Faro, ad uno sputo dal lago di Ganzirri
Lo sguardo sullo stretto nel tratto più corto tra le due sponde di Scilla e Cariddi. Profumo di mare. 

L’Ingegneria, gli studi e tutti I disagi annessi e connessi mi avevano estromesso, già da diversi anni, dal giro del basket.

Sfondato il muro dei 90Kg….iniziava la ricerca di uno sport….individuale, da fare nei momenti più disparati e quasi mai programmati.
Il tutto con il massimo della flessiblità.

Un bel giorno, con una dose di stress sicuramente in corpo, decisi di indossare le scarpe da basket (ormai “ferme” da tempo) per cambiarne la “destinazione d’uso”.
Corsetta senza impegno per sviare I pensieri da programmi, piani di studio, esami e la tesi già in cantiere…
Giro del lago di Ganzirri….numero ZERO.

Una fatica impressionante, acido lattico nel sangue…anzi…sangue nell’acido lattico!

Dolori muscolari da non potermi muovere.

Del resto un ex atleta poteva accontentarsi di qualche kilometro…di passeggiata?

Tutto iniziò da li…gradualmente! Quel numero …da ZERO crebbe quasi esponenzialmente assieme alla voglia, alla condizione ai kilometri.

Arrivarono le scarpe da corsa, le uscite più “serie”…che divennero poi allenamenti veri e propri....e anche il peso rientrò nei parametri tipici di un podista.
Il tutto sembrava convergere alla grande verso la prima gara ufficiale.
Vivicittà di Messina…prima domenica di Aprile 1998.

12Km….di cui ricordo quasi tutto.
Preparativi, emozioni pre-gara, trasferimento Milazzo-Messina; la corsa, la giornata di sole quasi estivo, il percorso, le sensazioni post-gara e il ritorno a casa.
Foto storica ai tempi del Vivicittà di Messina del 1998

Non erano diffusissimi i chip per il riscontro cronometrico ed infatti il tempo finale è una delle poche cose che non ricordo…anche perchè mi interessava pochissimo.

Gioia e soddisfazione ai massimi storici.
Mi sentivo benissimo.


12 Km di gara fatti con relativa facilità erano bastati per indirizzarmi sull’obiettivo successivo: La mezza maratona.

L’”ex atleta”….era tornato atleta.

Accadde poi che la vita mi pose davanti la prima vera grande difficoltà….
Il tutto all'improvviso...senza neanche ...."avvisi di garanzia"


La corsa mi aiutò…trasformandosi da un momento di svago e gioia ad un modo molto “intimo” per non farmi travolgere da sconforto e tristezza.

Servì tanto a non farmi “fregare” dal negativo in quello che fu l’esatto opposto di un periodo piacevole.

Fu proprio papà a volere che mi comprassi un altro paio di scarpe da corsa…più “adatte” alle distanze lunghe.
L’aveva capito che ….puntavo alla Maratona.


Non lo scorderò mai.
Stava male, ma per lui lo sport era sempre lo sport.

Nemmeno un mese dopo averci lasciato corsi la prima mezza maratona “ufficiale” della mia carriera….La Stramilazzo.

21Km…nella mia città 1h37min….secondo classificato tra i non tesserati. Era il 23 Maggio 1999.

Non mollai praticamente più…..attraversando la laurea, il servizio militare, il lavoro…e tutto il resto. 
Altra foto storica di una gara a Pace del Mela (ME) in cui indossavo le scarpe "adatte" che ...dovevano servire  per la
Maratona...di Messina

Molte altre gare…tante altre “mezze”, i “Vivicittà di Catania...la città che mi ospitava.

La prima malpreparata maratona (Palermo 2000)…finita camminando in 4h e 15min….bissata l’anno successivo (sempre a Palermo) da un bel 3h e 29min….Personal Best.

Correvano voci su una possibile nascita della Maratona di Messina.
Rimasero purtroppo…voci o poco più.

Trapiantandomi al nord, arrivarono le Stramilano…..La Maratona di Firenze (fantastica), quella di Milano (all’epoca giovane, ma “obbligatoria”)…e via via l’esplorazione di larga parte del mondo podistico….e anche oltre.
Maratona di Torino (la città della Juve!!!), quella di Atene (sul percorso storico), Cracovia (festosa).

E un piccolo grande sogno.
New York?
No!

Correre sotto la “Madonnina”?
Beh si!
Ma non quella “tutta d’oro e picinina che domina Milan….e già entrata nel mio palmares.

Bensì quella…dorata che dal piedistallo del porto, tra Mata e Grifone, domina lo stretto e la città di Messina benedicendo tutto, città e cittadini.

Li dove tutto nacque ….da quella corsetta con scarpe improbabili e acido lattico a litri!.

Dove in quei tempi si provava ad organizzare una maratona…che ebbe diverse prime edizioni….miseramente fallite.

Un desiderio che affonda le sue grosse radici in un periodo particolare…in cui si sono mescolati, come dentro un frullatore e senza sosta, eventi ed emozioni di ogni tipo.

E che chissà per quale strano caso coincise con l’attraversamento del 2000, gli anni della paura della fine del mondo…e del “millennium bag”.

Perseverare nei tentativi è importante e lodevole. E quasi sempre produce frutti!
Dal 2010…infatti, esiste concretamente la Maratona di Messina.
Il progetto di una Maratona da dedicare al grande Antonello è fatto storico. Esiste. Complimenti!

"Alea acta est"...ossia la palla era passata nelle mie mani. 

Non poteva …e non doveva mancare la mia “firma” sul luogo dove tutto nacque.

Diversi tentativi…senza successo. Sapete bene che queste gare non si “inventano”.
Chi ha scritto questo film, chi ha “governato” le coincidenze e gli strani casi della vita, ha evidentemente voluto che diventassi papà per conquistare lo stretto!!!!
Permettendo idealmente ad un cerchio…..di chiudersi con il lieto fine.
Con Samuele...in una seduta di esercizi ginnici ...su pavimento


....Crederci....è sempre meglio!!
Il cerchio dal raggio lungo inizia a marcarsi grazie ad un volo low-cost Milano-Catania preso a soli 28 euro A/R quando non era nemmeno iniziato l’autunno 2018.
Ryanair ritocca al ribasso I prezzi…modificando le regole del bagaglio a mano…

Il week end del 12 e 13 gennaio 2019 è abbastanza lontano. C’è tempo!
Se poi il "piano" fallisce....pazienza.

Passano I giorni, le settimane….i kilometri.

Con quelli messi nelle gambe per Reggio Emilia….”basterebbe” solo un altro lungo lento per farsi trovare pronti per Messina.
Si, perchè il 13 Gennaio, il programma podistico italiano prevede la decima edizione della “Maratona della Città di  Messina” dedicata al grande artista Antonello.
Uno “sponsor” di tutto rispetto!


In un alba di fine dicembre, con un freddo da lupi, l’asfalto quasi ghiacciato, nella penombra silenziosa non ancora strozzata dal canto rauco di un pigrissimo e rattrappito gallo milanese….si consuma l’atto che abilita a quel week-end.

Un uomo (indovinate chi) in versione runner esce di casa con un segnalatore luminoso nel cappello, una mini bottiglietta d’acqua tenuta nel palmo della mano affinchè non si raffreddi e un gel energetico nel taschino. 

Assetto invernale…controllo degli slittamenti indesiderati e “orecchio” alle sensazioni del corpo.
Quasi 32Km….con attraversamento di 5 comuni (Paderno D.no, Nova Milanese, Muggiò, Monza, Biassono) e 2 provincie (Milano e Monza/Brianza).

Abilitazione ottenuta; allenamento gestito benissimo; fisicamente e mentalmente.

Molto.... molto bene. Nessun “effetto collaterale” sopraggiunto. 

Bisogna solo aspettare che passino i giorni.

Purtroppo (sportivamente parlando) si tratta di quelli più “complicati” della stagione, con le abbuffate di Capodanno, I cenoni I veglioni….e via dicendo. 
E come fantasmi…aleggiano sempre le possibilissime maledizioni dovute all’annunciato “picco dell’influenza”...che non è una "fake new".

Inutile farsi troppo condizionare.

Bisogna solo aspettare, riposare…..e far finta di niente per mantenere il tutto nel più stretto segreto.

La Maratona di Messina, per tutta la mia famiglia dovrà essere così: sorprendente e improvvisata.
Anche l'iscrizione....verrà fatta all'ultimo giorno utile.


Samuele è ancora troppo piccolo per affrontare l’improvvisazione e questo tipo di sosprese.
Ma ci sarà eccome….in un posto speciale dentro di me!
E assieme alla mamma Amalia….vivrà tutto quasi “in diretta” dai video wazzup.
Sono loro che mi hanno spinto verso questa “sfida”.

Partirò da solo…come in un blitz…missione “lampo”.

Mi farò trovare a Milazzo tra l’incredulità di tutti (o quasi)….soprattutto della mamma che resterà sicuramente di stucco… a dir poco.

Capitanati da sister Gabriella…verranno sicuramente tutti a tifare per me lungo qui 5.25Km da ripetere 8 volte..e che che rendono particolare e se vogliamo anche originale, la maratona dello stretto.

Ci sarà un tifo da stadio….nel rettilineo lungomare “sorvegliato” dall’imponenza del Cristo Re da un lato e dal sorriso della Madonna della Lettera che, dal lato opposto, domina il porto incunendosi nel mare.

Ci sarà anche uno striscione….o magari un cartellone tutto per me…e un bel po’ di sano casino specie al mio passaggio!

L’aria di mare, gli odori, sapori della terra di origine e le strade di casa mi aiuteranno lungo tutti gli interminabili kilometri.

Avrei nelle gambe anche la potenzalità di avvicinarmi al vecchio Personal Bestquello di Palermo.
Raggiungerlo sarebbe una ciliegina gustosissima su una torta comunque di lusso.

Riguardo la trasferta "lampo"… non ci saranno ritardi ne intoppi nei voli…tutto andrà liscio.
Il meteo sarà dalla nostra parte illuminando e riscaldando l’intero week end!

Milazzo mi “coccolerà” nelle fatidiche e importantissime ore della vigilia….attenuando le ansie e l’ipocondriacità del sabato.

Sarà a casa mia che ingurgiterò gli ultimi 2 piatti di pasta in bianco….”protocollari”.

Avrò mio nipote Giuseppe come prezioso e premuroso accompagnatore nonchè consulente tecnico a supporto.

Vissuta e smaltita la sorpresa generale e l’emozione del sabato…gestiti i preparativi…arriverà la domenica e il momento adrenalinico “tutto mio” della partenza e della gara.

Andrà tutto bene anche per il “colore” e il “calore” del tifo familiare personalizzato….e chissà se quel record vecchio di 18 anni decidesse di infrangersi proprio lì.

Ci sarà il meritato “dopo gara”….la fatica nelle gambe annientata dall’euforia.

La voglia di godersi quei momenti, la soddisfazione nel vedere e sentire tutti felici …che poi è la ”benzina” che muove tutto.

E sarà così….proprio così!

Sono veramente poche le volte in cui ciò che immagini si realizza quasi esattamente!

In cui ciò che speri si concretizza con gli stessi contorni …trasformando i desideri in vere storie.

Compresa la granita caffè con panna gustata nel totale relax familiare, nella tranquillità di un bar a due passi dal cuore di una Messina surreale e stralunata….senza traffico….quasi silenziosa!

Il blitz messinese è andato proprio cosi.
Ve l’ho praticamente raccontato cosiccome lo avevo immaginato.

Una brutta febbre ha impedito alla “principessa Giulia” (e chiaramente alla sua mamma) di unirsi al drappello dei tifosi. Unico aspetto in distonia con tutto il resto…a testimoninanza di quanto inarrivabile sia la perfezione.

E poi c’era un tifoso speciale che più di vent’anni fa voleva che comprassi delle scarpe “adatte alla maratona”....riferendosi alla 42Km di Messina....quella gara che sembrava non partisse mai.

Ebbene….c’è voluto del tempo…all’interno del quale la vita ha scritto molte…moltissime pagine.
Quella maratona….alla fine l'hanno organizzata...e spero duri il più a lungo possibile!

E l’ho corsa!!!!

Certamente con un paio di scarpe “adatte” ma diverse da quelle di quei tempi.

Ma con in mente sempre lo stesso ricordo.

Quella sensatissima domanda da sportivo quale era Pippo:”ma sono adatte alla maratona?”
Le scarpe della Maratona di Messina......

La risposta proiettata ad oggi sarebbe: “Si papà certo che sono adatte…altrimenti non l’avrei mai conclusa in 3 ore e 24 minuti!!!