giovedì 23 dicembre 2021

2021......Anno di Sport....e non solo!!!


Spettacolo tricolore!!!!

Affidiamoci alle immagini e alla loro meravigliosa “Potenza comunicativa” per rivivere momenti di sport che mai come nel 2021 hanno brillato cosi tanto per i nostri colori nazionali fino ad intrecciarsi con le emozioni del vivere quotidiano regalandoci la possibilità di far evadere, almeno la mente, da quei confini strettissimi….a volte opprimenti legati alla pandemia.
  


L
'anno del Signore duemilaventuno entrerà nell’almanacco dello Sport tricolore con i crismi del miracoloso!

Un anno esageratamente splendido….e chissenefrega se, a pensarci bene, risulterà molto probabilmente irripetibile.

Sul fronte pandemico il 2021 verrà ricordato come l’anno del vaccino.


Questo “strumento” di salvezza contro il virus che, pur non risolvendo tutti i problemi, sta sicuramente evitando la ripetizione degli scenari apocalittici dell’anno passato.

Dovremo attraversare la quarta ondata, la nuova variante sudafricana….

Tutte cose ampiamente previste ma che faranno inevitabilmene risalire il termometro dell’ansia al punto tale che il vero male da curare potrebbe, alla lunga, non essere più il covid ma la voragine che si sta creando nella psiche delle persone.

E tutto ciò….soprattutto in Italia dove la pandemia è diventata un reality show televisivo dai contorni noir …e con copertura quasi totale sul palinsesto.

Intanto, per non sapere nè leggere e nè scrivere mi sono sottoposto alla "terza dose".
Il vaccino non sarà la panacea di tutti i mali, ma al momento credo sia fondamentale.



Certo è che entriamo nel terzo inverno pandemico….con la consapevolezza che ne avremo ancora per tanto….e che siamo ancora ben lontani dal poter cantare vittoria.

Per cui rendiamo GRAZIE allo sport che riesce ad  indirizzare, ancora una volta, la mente e il cuore su qualcos’altro…..facendoci cantare vittoria tantissime volte nel corso di questo 2021…anno magico che, in tale ottica, vorremmo non finisse mai!


Per quanta riguarda il pallone, stiamo verificando a nostre spese di come sia stato più “facile” vincere l’Europeo che superare la Svizzera nel girone di qualificazione ai prossimi mondiali.

Però, l’onda lunga del trionfo di Wembley è ancora viva cosiccome le emozioni vissute sulle immagini di un paese in festa.

Poi.....ci siamo tutti tuffati nel tanto atteso  Tokyo 2020 (seppur un anno dopo....ma l'anno olimpico non cambia) che non ci ha risparmiato sorprese incredibili !!!

Che dire infatti di quei 5 minuti “da favola” in cui Jacobs e Tamberi hanno colorato d’azzurro il plumbeo cielo giapponese con un incontenibile grido di vittoria che ha disintegrato di netto il triste silenzio dello stadio olimpico forzatamente deserto?

Come dimenticare quell’abbraccio festante tra i due eroi…..mentre in Italia eravamo quasi tutti impegnati a digerire il pranzo domenicale?  


Un cocktail di incredulità, gioia e magia perfettamente miscelate assieme per una emozione totalmente inedita per lo sport italiano e per l’atletica in particolare.

Due “ori” per molti aspetti sorprendenti…quasi simultanei; vicini nel tempo e nello spazio frutto di due naturalissimi e mai scontati gesti tecnici….nati con l’uomo ma totalmente diversi. 

Da un lato il rabbioso sprint di corsa in apnea di Marcello a più di 10Km al secondo lungo le strette e rettilinee corsie della pista; dall’altro l’elegante volo verso il cielo di Gianmarco incurante della gravità nel restare quasi sospeso in quell’istante indescrivibile in cui scavalca l’asticella.


Incredibile! Non vincevamo un oro olimpico nell’atletica dal mitico Baldini nei 42Km di Atene 2004!

A Tokio, in un sol “boccone”, ne abbiamo conquistati ben due a pochi giri di lancetta l’uno dall’altro entrambi festeggiati in quel tratto di tappeto gommoso color arancio tartan che separa la pista veloce dalla pedana dei salti.


Per non parlare della staffetta 4x100 e della seconda umiliazione estiva inflitta agli inglesi nell’ultimo centimetro di gara in cui il ciuffo castano chiaro di Filippo Tortu anticipa sul filo di lana la chioma dell’atleta britannico per un altro oro olimpico dal sapore di impresa memorabile.

Chi “mangia” un minimo di atletica leggera sa benissimo che far passare da una mano all’altra e nel modo più fluido e veloce possibile quell’innocentissimo bastoncino chiamato testimone può essere più determinante che avere le migliori gambe della compagnia.

Soprattutto in una finale.

Eppure….chi avrebbe scommesso un solo euro sull’oro italiano nella regina delle staffette?


Le esigenze di spazio e tempo mi impediscono di parlare di tutti gli altri trionfi olimpici azzurri.

Mi affido ad una cartolina che li ritrae quasi per intero ricordando come dietro ogni medaglia c’è sempre una meravigliosa storia di vita vissuta spesso fatta di sofferenza e sacrifici.



Grazie a tutti gli azzurri che durante i Giochi ci hanno emozionato facendoci saltare dalla sedia …perdendo la voce urlando di gioia ogni volta che il nostro tricolore è stato davanti agli altri…..rinvigorendo l’orgoglio di essere italiani.

 

Come potremo mai dimenticare la sagoma di Colbrelli impastata di fango trionfante nella classica delle classiche del ciclismo che parte da Parigi per finire, dopo mille peripezie, nel velodromo di Roubaix?

Impresa epica….dai connotati poetici conclusasi anche quì con il grido dell’ultimo centrimetro…in cui la ruota inzozzata di Sonny, attraversando per prima la linea d’arrivo, entrava dritta dritta nel salotto della storia del ciclismo!


Grande Italia in questo 2021 che non dimenticheremo mai anche per le imprese delle due nazionali di pallavolo, maschile e femminile salite sul tetto d'Europa.




Viva la Romagna..... 


Il meteo era pronto, anche questa volta, a giocarmi l’ennesimo scherzo ormai di cattivo gusto che immancabilmente contaddistingue i momenti concitati e particolari che precedono le gare.

Come se non bastasse già la febbre di Samuele insorta proprio il venerdì pomeriggio con le valigie già pronte.

Se poi si considera che sto parlando dell’evento “pensato” 2 anni prima, già pesantemente disturbato dalla maledetta pandemia, si può capire bene di quanto movimentato sia stato il mio approccio a Cervia quando, nel preparare la trasferta, gli sguardi rivolti verso il cielo confermavano pienamente le previsioni del tempo sbattute con disinvoltura in piena faccia dal 3B meteo.

Pioggia torrenziale prevista per tutto il week end…..e realmente constatata al sabato pomeriggio quando, una volta raggiunta la Romagna, giravamo quasi come al gioco dell’oca, attorno al “nostro” hotel del quale però non riuscivamo a trovare l’ingresso.

Doccia indesiderata per trasportare in camera tutto l’ingobrante “neccessaire” per la gara (e non solo) compresa la bicicletta!!

Insomma….un delirio!


Comunque sia……Alea acta est!!!!

Bisogna risparmiare energie fisiche e mentali per la gara per cui, conquistata la Romagna proprio nelle vicinanze del Rubicone, metto in pratica le mie rudimentali tecniche di meditazione provando a cacciare via i pensieri negativi.

Ma non è una lotta facile….non lo è mai per me.

Sono state pochissime le volte in cui il meteo mi ha lasciato tranquillo sia nelle fasi preparative che per tutta la durata della gara.

Nuvole grigie…. alternate a nuvoloni neri…alternate a sprazzi di sereno.

Pioggerellina alternata a violenti scrosci d’acqua temporaleschi….alternati a momenti di tregua…

Sarà così…..fino alle fine!!!!

Ma come dicevo….”il dado è tratto”!

Non devo fare altro che far passare le complicatissime ore prima del via lungo tutto il “protocollo” che si conclude con il suono della tromba e il tuffo in acqua.

 
Si….quel tuffo in acqua quasi liberatorio che sembra apparire sottotitolato da una didascalia che dice “chi si è visto si è visto”

Piove alla partenza, ma una volta in acqua chissenefrega!!!

La palestra fatta 2 volte a settimana in casa con pesi, centinaia di flessioni ed altrettanti addominali compensa in qualche modo il “non fatto” in piscina causa virus.

La frazione bagnata scorre liscia come l’olio in 38 minuti, molto meglio di quanto avevo messo a “budget” (45 minuti).


Si sale in bici…..finalmente!       Bella notizia “Non piove”!!!

Il cielo, non considerato più durante le bracciate, sembra inaspettatamente quasi sereno e per niente minaccioso!

Indosso un completino giallo fluo aderentissimo, casco abbinato e le migliori calze da ciclismo che ho.

Occhiali nuovi con lenti che si adattano alla luce esterna….

Insomma, in bici sembro proprio “uno serio”….direi... quasi …..”un figo da far paura”

 

La sensazione delle prime pedalate è positiva e quando, dopo 1Km, passo giusto sotto il mio albergo con moglie e figlio che son li ad incitarmi….ecco che scatta un pensiero:
“Lassù c’è qualcuno……confermo!!!”

Si tratta però di pedalare per circa 3 ore…..nel modo più “economico” possibile ma senza troppo passeggiare (o “cazzeggiare” che dir si volglia).

In effetti non è per niente una passeggiata….anzi.


Percorso molto bello, ma reso ostico da tante curve, cambi di direzione ed esposizione continua al vento.

Le saline di Cervia e i fenicotteri rosa a fare da spettatori disinteressati….rendono speciale il primo tratto.

Forlimpopoli è meravigliosa…..e il colle di Bertinoro molto suggestivo.

La Romagna è veramente un terra fantastica per tutto…..

Lo sapevo già….ma questa gara l’ha confermato in pieno.

Posti incantevoli, gente splendida e gentile, cucina al TOP!!!

Impossibile non pensare alla piadina che mi aspetta come cena….e come premio!!!

Impossibile non lasciarsi avvolgere dal ricordo di Nonna Bettina….romagnola doc e cuoca insuperabile.

Per il momento  devo però accontantarmi di gel, barrette e tanti liquidi!!!!

Tutt’altro che gastronomia!!!

90Km non sono poi tantissimi, ma nemmeno pochi soprattutto se da percorrere in rigorosissimo assetto “no draft”…..ossia senza alcuna possibilità di risparmiare un grammo di fatica stando a ruota e neanche di scambiare due chiacchere con i “colleghi”….

Tutto si svolge in silenzio….”io, la bici e la strada”.

Finisco la frazione con sensazioni altalenanti…e ballerine.

Da un lato so di essermi alimentato bene; dall’altro avverto le prime avvisaglie di una stanchezza che, seppur attesa, non mi lascia tranquillo.

E infatti me la prendo comoda in zona T2 per il secondo cambio con annessa pausa “idrica” all’interno del caldissimo e puzzolentissimo “modulo” WC di plastica….

 

Inizia la corsa!

Devo percorrere ancora 3 giri da 7Km…..altre due ore circa di sofferenza.

Ricomincia a piovere….ma poco importa!

Ormai non c’è più il rischio di forare o di cadere…..

Dal lungomare ci si addentra nel centro di Cervia per una scelta azzeccatissima degli organizzatori.

In questo modo la gestione mentale della fatica viene agevolata dai colpi d’occhio veramente splendidi e dalla tanta gente che incita alla grande.

 

Primo giro fatto….tutto OK! Penultimo gel ingerito…..si ricomincia.

Smette di piovere….addirittura esce un tiepido sole tardopomeridiano a confermare l’esistenza di qualcuno lassù che non ha “cambiato canale!”

Viaggio ad un ritmo di 5:20 min/kilometro…..con il cuore sotto i 150bpm ossia i parametri di “crociera”.

Il “computer di bordo”, seppur non proferendo parola, mi suggerisce di mantenere quell’ ”andazzo” fino al traguardo.

Inizia l’ultimo giro…..ultimo gel tracannato….ultimo passaggio entro le mura di Cervia….ultime sofferenze…e ultimi pensieri.

Tra 3 giorni dovrò accompagnare Gabry all’altare….l’emozione sarà ai massimi.

Avrò la faccia scavata dalla magrezza e dallo sforzo; non so se verrò bene nelle foto in giacca, cravatta e gilet…ma tanto tutti guarderanno lei…..

Oggi sto per portare a termine l’Ironman 70.3 di Cervia…..chissà che sta pensando mio papà dal cielo.

Stanno avendo senso le sveglie alle 5:30 di mattina per gli allenamenti più lunghi ed importanti?

Si sarà svegliato Samuele dalla pennichella pomeridiana in tempo per assistere al mio arrivo?

Fattostà che la voce dello speaker sputata fuori dagli altoparlanti del centro sportivo “Fantini Club” inizia ad echeggiare.

Manca veramente poco!

Imbocco il corridoio che indirizza gli atleti in arrivo verso il pavimento di legno che porta sotto il traguardo!

E’ fatta! E’ fatta!!!!!

Moglie e figlio sono di nuovo li ad aspettarmi sotto il gonfiabile per riabbracciarmi con la medaglia al collo e la maglietta da Finisher!

Come per magia, la stanchezza diventa solo un ricordo!

Forza della mente o effetto dell’adrenalina???

Domanda: per quanto altro tempo ancora avrei potuto continuare? Quanti altri kilometri avrei potuto correre?

Non serve una risposta.

Servirebbe invece “fermare il tempo” bloccando le lancette in quel momento.

Premere pausa col telecomendo della vita per restare li….il più possibile evitando che tutto scorra troppo velocemente.





Il rientro in hotel, la doccia rilassante in camera, la pennichella di mezz’ora steso nel letto per riprendere vigore, la cena a base di un “originalissima” piadina romagnola e la tiepida serata in giro per le vie di Cervia…sono “avvenimenti normali” che si vestono di fantastico nel rappresentare quella parte di “regalo” che si riceve concludendo positivamente una avventura di questo tipo.


Il resto del regalo è un carico di soddisfazione enorme!


Road to Milazzo!!!

Il risveglio romagnolo, baciato dal sole è denso di gioia!!!

Tempo di caricare tutto in macchina, fare colazione.... e si parte per Milazzo dove mi aspetta un altro compito “gravoso”…..in abiti eleganti.

Altro che maglia aderente giallo fluo!!!!

La famiglia ci aspetta per il grande evento…….

Avere Samuele davanti nelle vesti di splendido paggetto assieme all'incantevole Giulia mi ha dato forza e sicurezza nel gestire l'emozione. 

Non capita tutti i giorni (e soprattutto non capita a tutti) di accompagnare la propria sorella ad un appuntamento così importante.....nel giorno del matrimonio!

Non mi dilungo troppo per non uscire fuori tema.....
Dico solo che eravamo tutti bellissimi.....tutti al "nostro" TOP!!!
Ma nessuno al livello di Gabry che sembrava ...veramente di un "altro pianeta"!!!!!



La parentesi milazzese versione sister wedding .....mi ha regalato la gradita consegna della "Coppa della Mamma"....a nome della famiglia....come altro premio per il blitz di Cervia.

 

GRAZIE!!!!!!!!

E poi, direi finalmente, a Milazzo si sono "ritrovate" due bici da corsa per concretizzare la sempre programmata e mai realizzata scalata del Tindari con Alessio.....con annesso passaggio da San Filippo....a "disturbare" lo zio Nino....
Occasione unica per ricordare i tempi che furono....lungo quelle strade in cui le domenica mattina si battagliava sul serio!!!



Chiedimi cos'è il "Muro di Sormano"

Se è vero che la vita ti mette spesso davanti ad un bivio…..mi chiedo cosa avrò realmente pensato in quei pochi secondi prima di decidere se girare a sinistra optando per il “Muro di Sormano” e le sue incognite o proseguire verso destra sulla stessa strada più o meno regolare?

Siamo sulla salita che da Maglio porta al tetto di Sormano….e le strade sono quelle della Gran Fondo “Giro di Lombardia” per amatori.
Il territorio è quello alto brianzolo del lecchese.

Ho già percorso 6Km di salita nenche facile attraversando Canzo, Asso…etc.

Al bivio, ci sono dei tizi dell’organizzazione che spiegano quello che succederà…..

“Se girate a sinistra farete il (terribile) “muro di Sormano”…..2Km e siete in cima”

“Se continuate verso destra farete altri 5Km e raggiungerete la cima lo stesso”.

Che si fa?

Per fortuna ho studiato….ed ho visto tante volte in TV il Giro di Lombardia dei professionisti.

La geometria del triangolo rettangolo poi insegna che se un cateto resta costante (in questo caso l'altezza) e l’ipotenusa si riduce più della metà…….l’angolo opposto risulterà forzatamente  molto…..ma molto più ripido.

Peso 74Km, quasi ai minimi storici!

Frutto degli allenamenti in preparazione di Cervia, la gara e tutti gli allenamenti successivi. Nemmeno gli spropositi alimentari del matrimonio di mia sorella sono riusciti a produrre effetto sulla bilancia.
Per aumentare un po’ di peso ci penserà l’inverno come accade ormai da anni….ma siamo ancora a inizio autunno.

 

Decido quindi per la svolta a sinistra……e per quei terribili 2Km che avranno una pendenza media del 15% con un tratto di qualche centinaio di metri al 24% circa.

E’ per questo che quel leggendari sentiero asfaltato si chiama “Muro" 

….googolate e vedrete….

 

Come è andata?

Sono onesto…..l’ho fatto anche io, mettendo però il piede a terra per poi spingere la bici proprio in quei tratti di massima (e mostruosa) pendenza.
Poi, dopo essere risalito su 2 ruote, ho scollinato molto bene proseguendo per i restanti kilometri e kilometri di salisnendi senza un metro di pianura e di respiro….compreso il Ghisallo e i suoi 9Km molto impegnativi seppur non estremi.


La gara finisce a Cantù….proprio là dove era partita….dopo 110Km.

Fatta anche questa!!!!

Ma quel piede a terra grida vendetta....e l’anno prossimo vedremo un’altra sfida al “Muro” con l’obiettivo di salire in cima sempre in bici…..senza dover scendere.


E magari arrivare a Cantù con maggiori forze....

L’esperienza “sul campo” di cosa mi aspetta l’ho fatta….

Mi servirà un allenamento specifico in salita specialmente su tratti con pendenza in doppia cifra, pesare poco……ed essere in condizione smagliante…..seppur con un anno in più (il cinquantesimo) sulle spalle!!!



Ne riparleremo sicuramente!!!!

per adesso.....gli allenamenti senza gare all'orizzonte sono nettamente più "tranquilli" e servono a tirare un po il fiato.

Del resto siamo ormai a fine anno e non resta altro che augurarvi 

BUON NATALE!!!!!!!

BUON 2022!!!!

a presto!!!!!