A Biancavilla, piccolo paese alle pendici dell’Etna, si gioca il ritorno della partita di pallacanestro di un seguitissimo campionato semiprofessionistico regionale tra la squadra locale e la Libertas Milazzo.
Seppur non collocati con esattezza nel tempo, questi fatti avvengono nella seconda metà degli anni ’60…del secolo scorso...con la quasi impossibilità di reperire tracce fotografiche e altri riscontri.
Quando si parla di “campi caldi” ci si riferisce a piazze in cui il pubblico locale, accalcato a pochi centimetri dalla linea laterale del rettangolo di gioco, segue e sostiene la squadra di casa con una partecipazione alquanto “rumorosa e appassionata” facendosi sentire non poco…e generando un’atmosfera che incute quasi timore verso avversari, arbitri e supporters ospiti.
Si è sempre parlato di “fattore campo”…..ed infatti, soprattutto a quei tempi, quasi mai si vinceva fuori casa!!!
Eppure nella partita di andata, giocatasi nel “fortino” dell’Atrio del Carmine di Milazzo, la squadra catanese era riuscita nell’impresa di espugnare il campo, comunque caldo, della Libertas.
| in questa foto della Libertas manca Pippo....forse e' la squadra che ha afforntato il Biancavilla all'andata??? |
Mio papà, per qualche motivo che non sappiamo, era squalificato.
Peccato, perche’ la Libertas puntava forte sui suoi canestri e su quelli dell’altro elemento di spicco della squadra…il grande Mimmo Zappia.
Si narra che Mimmo all'andata fece un partitone. Immarcabile!
Non c’era ancora il tiro da 3…altrimenti avrebbe superato i 30 punti! Ma nonostante tutto la squadra etnea usci vittoriosa.
A Biancavilla…dicevamo, si gioca il ritorno e, per uno strano scherzo del destino, c’e’ uno Zappia in campo, ma non il fortissimo Mimmo bensi’ il fratello Ernesto…valido giocatore ma non certamente dello stesso livello.
Stavolta e’ Mimmo ad essere squalificato e…“strategicamente”….(col senno di poi) non prende parte alla trasferta.
Inizia la partita…..con mio papà nel quintetto, subito in campo da “perfetto sconosciuto” in quanto assente all’andata.
Nessuno sa bene chi sia e per questo motivo…gode di una insperata liberta’ tattica.
Pippo Depasquale aveva un ottimo tiro in sospensione dalla media/lunga distanza anche quando veniva marcato, figuriamoci quando gli lasciavano qualche metro.
E infatti inizia a bruciare a ripetizione la retina del canestro di Biancavilla.
Già’….perché’ tutti stanno addosso a Zappia…pensando di fermare il Mimmo che qualche mese prima a Milazzo li aveva bersagliati di canestri.
Ci mettono un po’ a capire che stanno marcando alla morte lo Zappia….”sbagliato”.
Si narra che durante un time-out, dalla panchina etnea qualcuno “forse” inizia ad accorgersi dello scambio di persona….
Pippo fiuta il pericolo e, in quel “minuto” di sospensione, suggerisce ad Ernesto di provare a tirare da fuori, a costo anche di sbagliare, con l’unico scopo di emulare…piu’ che altro ricordare il tipo di gioco e le gesta del fratello.
Tutto ciò per lasciare gli avversari, ancora per qualche altro minuto, nel “dubbio” su chi fosse il “vero” Zappia.
Al terzo tiro sbagliato di Ernesto gli etnei capiscono che quello che stavano asfissiando con raddoppi di marcatura….non è lo Zappia che conoscevano.
Peccato per loro che Pippo Depasquale fino a quel momento non aveva sbagliato un tiro portando la Libertas avanti di una decina di punti.
Adesso che i catanesi hanno capito di aver sbagliato sia la tattica che soprattutto la persona, cambiano strategia e…intensificano i raddoppi di marcatura su Pippo...i cui canestri diventano un po’ piu’ complicati….ma comunque vanno sempre a referto.
La partita si riequilibra giusto un po’ ma alla squadra di casa non riesce la rimonta e la Libertas Milazzo, seppur di poco, riesce a mantenere il vantaggio fino al suono finale della sirena!!!
Vittoria!!!!
Pallacanestro di altri tempi…..
Oggi,
quasi ovunque, si chiama Basket…un altro sport!
Molte
regole sono cambiate, altre si sono aggiunte e il modo di giocare è
completamente diverso al punto che, quei fatti di circa 60 anni fa, quasi paradossali e tremendamente anacronistici, sembrano un malinconico racconto giocoso in stile
comico.
Ai
nostri giorni, anche tra i dilettanti, si utilizzano le lavagne per spiegare
gli schemi; ci sono allenatori in seconda che supportano l’head coach,
preparatori atletici e altri membri dello staff tecnico che analizzano le
partite di tutte le altre squadre…riportando punti di forza, debolezza e tutte
le caratteristiche dei giocatori avversari.
Ciò che non è cambiato è il colore arancio della “palla a spicchi”…il piu’ semplice e per questo anche il piu’ bello fra tutti i giocattoli.
Quell’oggetto
magico che riesce a far tornare tutti bambini….(quasi) azzerando le anagrafi e
le carte d'identità.
Impossibile
restare indifferenti al richiamo di quella palla….al rumore che essa crea sbattendo sul tabellone col cerchio di
ferro rosso e l’irrinunciabile retina!
Seppure
sia una festa della Pallacanestro (io la chiamo sempre cosi...) la 24 ORE di San
Filippo del Mela e’ comunque un torneo in cui, chi scede in campo, fa
di tutto per non perdere!
L’occasione perfetta per riprendere confidenza con tiro, palleggio, terzo
tempo, tagliafuori e tutti gli altri aspetti di un gioco che, in un rettangolo
con 2 canestri, diventa uno sport meraviglioso.
L’occasione
perfetta per giocare contro i propri figli….per poi passare alle
sfide un po’ piu’ serie in cui dimostrare, alle “nuovissime leve”, che papà e
zio, seppur diversi anni fa, non si trovavano “per sbaglio” in un campo di pallacanestro.
L’occasione perfetta per gustarsi le partite dei bambini del minibasket…orgogliosi di veder giocare Samuele e Giulia in un campo le cui mattonelle potrebbero scrivere pagine di storia gloriosa, cestistica e non solo, di un paese che sta alla pallacanestro...come Sanremo sta alla canzone.
E’ vero, non è piu’ la 24 ORE dei tempi che furono (come non lo e’ neanche più la mia schiena del resto) ma quel torneo che dura un giorno…e una notte, regala sempre emozioni vere!
Tra queste quella di ritrovarsi, a bordo campo prima e dentro poi, con le persone a cui si legano tanti ricordi….tra i piu’ disparati e che in un baleno tornano alla mente uscendo impetuosamente dai cassetti della memoria.
Se poi, durante la partita “vera”, come accaduto, si riesce anche a buttarla dentro qualche volta…e’ ancora meglio!
Significa rallentare, con ogni mezzo possibile, lo scorrere del tempo…..creando le condizioni per non resistere al canto delle sirene della palla a spicchi!!!
A
maggio di quest’anno, nel riprendere la preparazione con gli esercizi “casalinghi”
per tonificare la muscolatura superiore, avverto ancora fastidiosissimi
dolori allo sterno.
Strani messaggi che il corpo segnala per invitarmi alla calma….suggerendomi di non
forzare!
Anche
Andrea, il mio fisioterapista, lo sa bene…..
Sono
un atleta molto conservativo….(esageratamente…secondo lui) per cui, anche
a costo di fermarmi, evito sempre di allenarmi con i dolori!
Conosco
gente che “ci corre su” senza troppe fisime, che si affida totalmente alla
speranza del “prima o poi passerà”.
Ci sono atleti che sopportano eroicamente
qualunque tipo di sofferenza, o che si affidano al brufen per “spegnere la
spia” del dolore pur di non mancare un allenamento o una gara.
Ecco….io sono esattamente l'opposto!
Solo nel tardo giugno riprendo a frequentare la piscina senza accusare fastidi!
Morale della favola: "Mi sono giocato" tutta la prima parte della stagione del triathlon!
Motivo? Come fossimo a scuola, sono “rimasto
indietro” nel nuoto!
Alle
dolenzie dello sterno, la cui causa è ben nota e non esattamente “sportiva”,
si sono aggiunte un po’ a sorpresa quelle della schiena…..tra l’altro ancora non
risolte!
Per
tanti motivi quindi, ad Iseo e’ stato quasi come riavvolgere il nastro tornando
al mio esordio assoluto nel triathlon…..di ben 12 anni fa!
Tante
paure, tante incognite….tanti punti interrogativi!
Tra
l’ultima gara (Milano Idroscalo, giugno 2024) e oggi…lo sappiamo…e’
successo di tutto!
E’
“bastato” poco piu’ di un anno per trasformarmi…..molto probabilmente in un
altro tipo di atleta!
Sicuramente non sono piu’ quello di prima….ne va preso atto!
Le
53 primavere appena compiute iniziano a sentirsi sia nel fisico che nella mente….anche se, da
parte mia, c'è sempre la ferma volontà di non mollare.
L' Olimpico di Iseo, bellissimo sotto ogni punto di vista, mi regala comunque sensazioni positive…..momenti “frizzanti” in tema con le bollicine del vino bianco tipico delle zone di gara.
Il
nuoto, con i miei soliti ritmi “tarati” per uscire bene dall’acqua per poi “tirare”
il piu’ possibile in bici.
La frazione bike nei saliscendi tra vigneti e cantine, sempre al massimo e oltre i 30Km/h di media!
E
la corsa finale… sempre in spinta sotto i 5min/Km con solo l’ultimo tratto in
“gestione” per il subentrare, purtroppo, del suddetto mal di schiena!
Finale in 2h:37min….tempo abbastanza insperato…a dire il vero!
La felicità per l’ottima prestazione “disturbata” dai dubbi per quel malessere fastidioso
ed inquietante che ha deciso di puntare sui miei lombari!
Ci
mancava solo il mal di schiena….in vista del Triathlon Medio di Peschiera del
Garda (70.3…Half Ironman..per intenderci) al quale sono iscritto già da
Marzo....
Andrea,
sempre lui, il fisioterapista di fiducia…..sa bene come farmi superare queste
paure.
Non
fosse per lui…a New York l’anno scorso sarei andato solo come turista!
Dopo
una seduta delle sue….da buon “professore” riempie il mio diario di “compiti
per casa”…giusto per riprendere quel fil rouge che io credo leghi sempre molto
bene, in termini di “disciplina”, lo sport…con la scuola!
Esercizi
quotidiani di potenziamento della muscolatura a sostegno della colonna….e
altrettanti per “scaricare” la schiena!
Si
decide la strategia: lasciar perdere la corsa per almeno una settimana…..”mantenendo” le gambe con la bici (ma..senza eccessi) per focalizzarsi sul
nuoto che, come si sa, non grava sulla colonna!
Il
tutto “immerso” nelle serie di posture....plank sia classico che laterale, bird dog
sia statico che dinamico, ponte per gutei a doppie gambe...a gamba singola e via discorrendo…
Non nascondo la grande difficoltà nel trovare tempo e voglia per tutto ciò…..
A
volte ho pensato anche di mollare…sono onesto!
Anche per questo sento di non
essere più l’atleta di prima!
Quello di qualche tempo fa .... non avrebbe mai fatto
di questi pensieri.
Ma alla fine…dopo 10 giorni non semplici….riesco a presentarmi li dove dovevo: sulla sponda del lago di Garda…..in un freschissimo, quasi freddo, mattino d’autunno…con muta, cuffia e occhialini!
Supportato dai compagni di squadra e da tutto il
team del 200bpm.
Pronto
alla sfida….disposto ad affrontare ancora una volta la fatica….con la
sensazione stavolta di dover fare i conti con un avversario in più.
Aver nuotato di più del solito nel periodo pre-gara mi porta a terminare la prima frazione con un tempo mai visto…. Quasi 2Km di bracciate in poco più di 40 minuti….tanta roba!
Mi mancano però le uscite lunghe in bici….e nella seconda frazione tale “gap” purtroppo si vede e si sente! Soprattutto nei tratti in cui, al posto di rilanciare sui pedali, sono costretto a stare tranquillo….per concludere i quasi 90Km su due ruote.
Il
mal di schiena si fa sentire….gestibile, sotto controllo….ma è li!
Inizia
la terza, ultima e più critica delle frazioni: la corsa.
Le
energie fisiche ci sono. Le ho conservate molto bene nei primi 2/3 di gara.
So che posso farcela! Devo solo sperare che la schiena regga…che il dolore
non superi i livelli limite.
Imposto un passo “di crociera” da 5:30min/km…..regolare come il ritmo del metronomo
da solfeggio provando a distrarmi il più possibile e …godendomi il panorama
lacustre.
Quando inizio l’ultimo dei 4 giri da percorrere...ecco che i dolori si sentono eccome!
Però….li
affronto con la sensazione che quel po’ di tonicità muscolare in più che ho ottenuto
facendo bene “i compiti a casa” mi stia dando il risultato più importante!
Finisco bene la gara…..medaglia al collo…soddisfazione immensa!
Oggi….28 ottobre, nelle ore del mio compleanno numero 53….la “questione della schiena” è sempre all’ordine
del giorno!
Che fare????
No way.....continuare con gli esercizi….come il “pane quotidiano”!
A costo di svolgerli….nei posti più strani e nei momenti più
disparati e stravaganti della giornata…
Per il resto....continuano
gli allenamenti….si guarda comunque ai prossimi obiettivi.
Atleticamente,
come vi dicevo, avverto un calo!
Che sia fisiologico o meno poco mi interessa!
So solo che le mie "velocità di riferimento" si sono abbassate.....e i numeri non mentono!
Mentalmente però,
sono ancora nel mood del “non arrendersi”....come direbbero in america...."never give up!!!"
Ed
è per questo che il 14 dicembre…a meno di cataclismi, con un pettorale spillato
sulla maglia, sarò di nuovo in gara….accompagnato, spero, dal mio amico Pietro!
Saremo li….lungo il viale Kennedy di Catania….al via di una importantissima gara
podistica…lungo le strade di una città alla quale sono legatissimo.
Devo
solo decidere che distanza percorrere.
Dovessi
puntare sul “cuore” opterei per i 42Km della Maratona, la gara regina, anche solo per
godere più a lungo di quei luoghi splendidi all’ombra dell’Etna…densi di tanti ricordi.
L’incognita però si snoda lungo le dolenti vertebre lombari della mia spina dorsale…
Dovessi
decidere di “pancia” punterei ai 10Km….abbastanza semplici ma comunque
avvincenti…con la sicurezza di completarli senza problemi.
Se
a decidere sarà la "testa” mi butterò sui 21Km della “Mezza” che
rappresenterebbero quella proverbiale via di mezzo in cui sempre si trova la “virtù”.
Ho
però come l’impressione che stavolta a decidere non sarà alcuna delle tre!
Lo
vedremo prossimamente….ma state pur sicuri che, mai come questa volta....sara' una decisione...."di schiena”.
In questo Blog...si parla di sport!
Si raccontano storie, esperienze, tradizioni, ricordi, imprese...e tanto altro collegate alla sfera sportiva....agonistica e non.
Su questi argomenti avrebbe avuto certamente poco da dirci....
Ma le tradizioni, le esperienze vissute e i ricordi della storia siciliana e milazzese, religiose e non solo, raccontate da lui mi lasciavano sempre affascinato soprattutto per la passione con cui le narrava e per la grande conoscenza che aveva a riguardo.
Come domani avrebbe fatto il compleanno.
Lo festeggerà lassù con la moglie. Auguri Zio Franzino!
L’amico Pietro farà di tutto per accompagnarti nella gara prescelta! 🏃♂️💪😀
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